Giorgia Rossi uscì dal portone e si fermò un attimo. Socchiuse gli occhi per guardare il cielo, valutando se ci fosse rischio di pioggia, e solo dopo salutò con un lieve cenno del capo le vicine sedute sulla panchina. Riprese a camminare, tenendo il mento alto. Le donne, che si erano zittite al suo passaggio, ricominciarono a bisbigliare, lanciandole occhiate malevole.
Nessuno sapeva quanti anni avesse Giorgia Rossi. Non più giovane, in pensione da qualche anno. I capelli grigi sempre tagliati con stile. Un trucco sobrio, adatto alla sua età. La figura slanciata, senza un grammo di grasso, anche se non era magra.
C’era chi sosteneva avesse sessant’anni, chi poco più di cinquantacinque. Le più invidiose giuravano che ne avesse settanta, ma che sembrasse più giovane grazie alla chirurgia plastica.
“Perché dovrebbe sembrare malconcia? Il marito era una brava persona, non beveva, non la maltrattava. Se n’è andato in silenzio, senza litigi, per una più giovane. L’unico figlio non le dà problemi. Niente nipoti, niente gatti o cani. Nessun pensiero. Se il mio ubriacone facesse lo stesso, forse anch’io potrei fare la regina,” disse una delle donne.
“Tu? Una regina? Mi fai ridere, Maria!” la stuzzicò un’altra.
“E perché no? Se Stefano, Dio non voglia, se ne andasse, potrei finalmente vivere. Proprio come lei. Uscirei di casa, vi guarderei dall’alto in basso e me ne andrei a spasso.”
Le vicine scoppiarono a ridere.
“Guarda come la fissa Antonio, ha pure smesso di lavorare,” osservò una.
“Non c’è speranza per lui. Meglio che cerchi qualcuna più alla sua portata,” sospirò un’altra.
“Ma che c’è di male in Antonio? Non beve, non fuma, ha le mani d’oro,” la difese una terza.
“Perché siete così cattive, signore? Basta sparlare di Giorgia Rossi. Non invidiate,” le rimproverò Antonio, tornando a potare i cespugli.
Giorgia intuiva di essere oggetto di pettegolezzi. Sentiva frammenti di conversazione, notava gli sguardi delle vicine. Ma ormai ignorava le chiacchiere.
La sua vita era stata come quella di tante donne. Il marito, bello e aitante, attirava l’attenzione delle altre. Quante lacrime aveva versato per questo. Quando lui se n’è andato, voleva morire. Si era ripresa per il figlio. Da allora, non aveva più lasciato avvicinare altri uomini.
L’unico figlio, Matteo, ormai prossimo ai trent’anni, non si era ancora sposato. A Giorgia questo non piaceva. È normale che un uomo adulto viva ancora con la madre? No, le ragazze non erano mancate. Ma il matrimonio non era mai arrivato.
A Giorgia, in verità, nessuna di quelle ragazze piaceva davvero. Ma non aveva mai interferito. Sapeva che con i divieti e le scenate avrebbe solo peggiorato le cose, rischiando di perdere Matteo. Aveva pazientato. Col tempo, gli amori finivano. A volte era Matteo a lasciarle, altre erano loro ad andarsene.
Con una ci era andato vicino al matrimonio. Una ragazza carina, gentile. “Se vuoi sposarti, fallo, è ora,” aveva detto Giorgia. Matteo era andato a conoscere i genitori di lei, ma era tornato turbato. Il padre era un alcolizzato, la madre maltrattata, con problemi di salute. Dopo aver brindato, il suocero aveva iniziato a minacciarlo, e quasi era finita a botte.
“Mamma, cosa faccio? La amo, ma come posso convivere con certi parenti?” le chiese Matteo.
“Che ci vuoi fare? Sono i suoi genitori, non puoi cambiarli come una moglie. Faranno sempre parte della sua vita, e della tua. Se sei pronto, sposala,” rispose Giorgia.
Con suo sollievo, si lasciarono.
Dopo la passeggiata, Giorgia lesse un libro, fece un riposino e si mise a preparare la cena, controllando spesso l’orologio. Matteo era in ritardo. “Eccolo, si sarà innamorato di nuovo,” pensò. Infatti, Matteo tornò a casa accompagnato.
“Mamma, ti presento Lara. Larissa. Questa è mia madre, Giorgia Rossi.”
Giorgia guardò Lara e trattenne un sospiro. Occhi azzurri come il mare, fossette sulle guance… È il tipo di ragazza con cui ci si sposa. Be’, era arrivato il momento.
“Perché non mi hai avvisato? Avrei preparato qualcosa di speciale,” disse Giorgia, contrariata.
“Tu sei sempre perfetta,” la rassicurò Matteo, abbracciandola e posando la testa sulla sua spalla.
“Quando mi lusinghi, vuoi qualcosa,” lo rimproverò lei, dandogli un buffetto sulla fronte. “Lavatevi le mani, si cena.”
Dalla stanza da bagno arrivavano risate e voci allegre. Quando riapparvero, erano entrambi arrossati e imbarazzati. Ma in cucina tutto era pronto, le posate luccicanti, il tè fumante neiE mentre Giorgia guardava Lara e Matteo sedersi a tavola insieme, sentì che finalmente la sua vita stava per prendere un nuovo, felice corso.