Capisco tutto… ma cerca di capirmi anche tu”: la verità che infrange le illusioni

**10 settembre**

Oggi, come al solito, Maria stava preparando il pranzo tagliava la carne per lo spezzatino. In cucina, lodore di cipolla riempiva laria, mentre il grasso sfrigolava in padella. Allimprovviso, il telefono squillò. Suo marito, Luca, rispose. La sua voce era calma:
Pronto?

Poi, una pausa. Lunga. Come se qualcuno parlasse senza sosta e lui ascoltasse in silenzio. Maria si asciugò le mani sul grembiule e uscì dalla cucina. Nel corridoio, nessuno. Il filo del telefono si snodava verso la camera dei bambini. Un nodo le serrò il cuore. Senza sapere perché, camminò in punta di piedi, leggera come un ladro.

Dietro la porta socchiusa, sentì il suo sussurro. Una voce che non usava mai con lei.
Sofia, per favore, calmati Io capisco, davvero. Ma anche tu devi capire me. Ho una famiglia, non posso venire adesso Ti amo tanto. Ma ora non posso parlare Maria potrebbe entrare da un momento allaltro. Glielo dirò tutto, ma non è ancora il momento Domani. Ti prego, non chiamarmi qui adesso. E comunque Ti amo.

Fu come una scossa elettrica. La mano pronta ad aprire la porta rimase sospesa a mezzaria. Il cuore batteva così forte che il respiro si fece pesante. *Ti amo*. Lo aveva detto a unaltra. Non a lei.

Maria non fece una scena. Nella mente, riecheggiava la voce di sua madre: *”Non agire mai con il sangue caldo.”* Si raddrizzò, con tutta la forza che aveva, e tornò in cucina. Afferrò il coltello, ma le mani tremavano. I pezzi di carne cadevano sul tagliere in modo scomposto. Ai suoi piedi, la gatta, Lilla, si strofinava contro di lei. Maria le lanciò un pezzetto lunico gesto di gentilezza automatica che le restava.

*”Ti amo tanto”*
Quelle parole le ronzavano in testa come un maleficio. Si aggrappò a unaltra sua frase: *”Ho una famiglia”* Allora, era ancora importante? Ancara contava qualcosa?

Ma allora, cosera lei? Solo la madre dei suoi figli? La massaia di casa? Unabitudine? Il dolore le serrò il petto. Perché tra loro tutto sembrava perfetto. Lui era premuroso, attento. Nessun segnale. Mai un motivo di dubitare.

Dopo venti minuti, Luca rientrò in cucina, inspirò il profumo del cibo e sorrise:
Che buon odore! Quanto manca?

Mezzora. Ho tagliato la carne più fine cuocerà prima Chi era al telefono?

Cosa? fece, come se non avesse capito. Ah, dal lavoro. Mi hanno chiesto di andare domani devo ricevere un carico di legname.

Ti chiamano spesso nei weekend. Non mi piace.

Tutti sono in ferie, è estate

Mh.

Perché sei così triste, Mari?

Solo stanca. Pensavo che domani saremmo stati insieme, saremmo andati in campagna.

Ma io lavoro. Ci andremo la sera.

Luca

Dimmi.

Mi ami?

Ma certo, cosa dici. Ti amo, Maria. E amo i nostri bambini. Lo sai la famiglia è tutto per me.

Si avvicinò, la abbracciò, le baciò il collo. Ma per la prima volta nella vita, quel bacio le diede fastidio.

Più tardi, si sdraiò sul divano e osservò i figli che giocavano. Lilla saltò sulla sua pancia, affondò le unghie un ringraziamento per il bocconcino. Maria le strinse le zampette, poggiò la testa sul suo pelo soffice.

Quella donna doveva sparire.
Maria non poteva condividere suo marito. Non poteva dormire accanto a lui, sapendo che era stato con unaltra. Ma perderlo era insopportabile. La decisione arrivò da sola: sistemare lamante. Di persona. Senza che lui lo sapesse.

Il giorno dopo, mentre Luca portava i bambini allasilo e si preparava per “andare al lavoro”, Maria disse in ufficio di sentirsi male e rimase a casa. Prese in prestito un vestito e un foulard dalla vicina “devo dipingere le pareti in fabbrica”. Poi, dritta al parco cittadino. Dopo qualche minuto, uscì Luca. Lo seguì, nascondendosi tra i vicoli.

Entrò al mercato, comprò una sciarpa e della frutta, poi si diresse verso un quartiere residenziale. Maria capì: viveva lì. Lui sparì dietro un cancello.

Si sedette su una panchina. Aspettò. E poi lo vide uscire non da solo. Una bionda alta al suo fianco. Si incamminarono verso il boschetto lo stesso dove loro due passeggiavano un tempo. Maria tornò a casa. Nella testa, bruciava. Nellanima, solo disperazione.

Dopo qualche giorno, riuscì a vedere Sofia bene in viso bella, anche se traditrice. Sulla trentina. Poi, la fortuna: la vide con unamica. Quella, ignara, le svelò tutto.

Sofia? Single con un bambino malato, il marito lha lasciata. Ora ha un ammiratore. Sposato. Dice che “lascerà sua moglie per lei” sussurrò lamica, e nel cuore di Maria divampò la vendetta.

**Lezione:** Lamore può essere unillusione. Ma il tradimento è sempre una scelta. E a volte, lunica risposta è uscire dalla menzogna, prima che ti consumi.

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