Come fare in modo che la figlia di mio marito vada a vivere con la nonna? Non riesco ad accettare suo figlio.
Mi sono sposata con un uomo che ha una figlia dal primo matrimonio. Sua madre l’ha abbandonata ed è scappata all’estero con un altro uomo, lasciando la bambina con lui. Adesso vivo in un inferno, cercando di convivere con questa figlia estranea nella nostra casa a Montebelluna. Avevo sognato una famiglia felice, ma invece mi ritrovo una ragazzina viziata e maleducata che mi avvelena l’esistenza. Ora sono incinta, e voglio che lei se ne vada dalla nonna. Ma come fare in modo che sia lei a volersene andare?
Quando io e Andrea abbiamo cominciato a frequentarci, sua figlia Chiara stava più spesso a casa della nonna. La vedevo raramente e pensavo che avrei potuto accettarla come parte della sua vita. Ma dopo il matrimonio, tutto è cambiato. Mia suocera ha detto che era troppo stanca per occuparsi della nipote e l’ha portata da noi. Ho provato a instaurare un rapporto con lei, ma ogni mio sforzo si è infranto contro il suo disprezzo e la sua insolenza. Non mi ascolta, mi ignora come se fossi invisibile. Peggio ancora—comanda in casa, lascia tutto in disordine e si lamenta di me con suo padre o la nonna per qualsiasi cosa.
Ogni giorno mia suocera mi fa la predica: «Sii più paziente, Elena, prova a capirla!» Anche Andrea mi chiede di essere più comprensiva, ma non capisco perché dovrei assecondare una dodicenne che mi risponde con arroganza. Non è mia figlia, e non voglio fare da babysitter! Presto avrò il mio bambino, e non ho intenzione di sopportare i suoi capricci. Perché nessuno la educa, la sgrida? Andrea e sua madre la viziano, chiudendo un occhio sulla sua maleducazione e pigrizia. Se continua così, diventerà una egoista insupportabile.
Chiara è una pigra e una disordinata. Lascia piatti sporchi, vestiti in giro, e tocca a me pulire. Sono sconvolta dal suo comportamento: subdola e astuta, fa di tutto per farmi perdere la pazienza. Andrea lavora fino a tardi, e spesso restiamo io e Chiara da sole. Non è più piccola, ma né lui né mia suocera vogliono lasciarla a casa da sola. Perché devo sacrificare il mio tempo e i miei nervi? Anch’io ho voglia di lavorare, riposarmi, vivere la mia vita!
Mia suocera viene a trovarci per un paio d’ore, coccola Chiara e poi comincia con me: «Perché non giochi con lei? Perché non la educhi?» È convinta che devo farmi carico di sua figlia. La loro pressione mi soffoca. Se non mi chiedessero l’impossibile, forse riuscirei a sforzarmi. Ma ora mi pento di aver sposato un uomo “con bagaglio”. Chiara non mi sarà mai familiare, e non voglio fingere.
La mia gravidanza complica tutto. Voglio pace in casa, prepararmi alla nascita di mio figlio, non sprecare energie con quella che non è mia figlia. Chiara fa parte del passato di Andrea, ma non devo soffrire per lei. Come posso fare in modo che se ne vada senza distruggere la nostra famiglia? Sono al limite, e ho bisogno di una via d’uscita.