Come posso andare avanti? Mia sorella si è rivelata una traditrice.
Mio marito ed eravamo inseparabili, come si suol dire. Tutti invidiavano la nostra coppia — una famiglia serena, equilibrata, senza conflitti. Lui era sempre gentile con me, in privato e in pubblico. Anche le amiche ne erano stupite, dicevano che era impossibile che in casa regnasse sempre la pace. Commentavano: *”Non durerà”*. Io ridevo, ma avevo torto. Forse me lo hanno portato via con il malocchio.
Tutto è crollato all’improvviso. È iniziato quando mia sorella minore, Caterina, si è trovata nei guai: l’hanno licenziata. Senza un soldo e con un profondo senso di colpa, era disperata. Siamo sempre state legate, soprattutto dopo la morte di nostra madre, perché io sono stata per lei come una seconda madre. Senza esitare, l’ho invitata a stare da noi a Milano finché non avesse trovato un nuovo lavoro e si fosse rimessa in piedi. Le abbiamo dato una camera sua.
All’inizio andava tutto bene. Ma presto è iniziato qualcosa di strano. Mio marito, Matteo, è diventato nervoso, irritabile. Niente lo rendeva più felice come prima. Il sorriso che mi accoglieva al ritorno dal lavoro è sparito. Iniziò a essere sgarbato, a litigare per sciocchezze, e a lamentarsi di Caterina: diceva che lasciava le tazze nel posto sbagliato o che stendeva il bucato male.
Ero preoccupata, ma attribuivo tutto allo stress. Una volta ho parlato con Caterina, accennando delicatamente che doveva stare più attenta per non disturbare la nostra routine. Lei annuì e disse di aver capito.
Poi è successo l’irreparabile.
Quel giorno sono tornata a casa prima del solito. L’appartamento era silenzioso. Pensavo che nessuno ci fosse, ma quando ho aperto la porta della camera da letto, mi sono sentita mancare il terreno sotto i piedi. Sul nostro letto, sotto la nostra coperta, c’erano loro. Mio marito. E mia sorella.
Non hanno nemmeno provato a giustificarsi. Ho chiuso la porta senza dire una parola e sono andata in cucina. Il cuore batteva all’impazzata, le orecchie mi fischiavano. In un attimo, il mio mondo è crollato. Tutto ciò in cui avevo creduto si è rivelato una menzogna.
Non ho urlato, non ho fatto scenate. Ho solo raccolto le cose di Matteo e le ho lasciate all’ingresso. Caterina l’ho cacciata subito. Non avevo la forza di ascoltare le sue lacrime o le sue scuse. Come ha potuto farmi questo? Come si fa a distruggere la propria famiglia e quella degli altri?
Sono passati mesi, ma ancora non trovo risposta: come si supera un tradimento del genere? Si può davvero perdonare? La mia anima è vuota. Tutto ciò che amavo mi ha tradito.
Ma continuo a vivere. Ogni giorno respiro un po’ meglio. Dicono che il tempo guarisca tutto. Non ne sono sicura. Ma credo che un giorno tornerò a fidarmi. Solo, stavolta, non sarò più così ingenua. Perché anche il sangue può tradire, e la lezione più dolorosa è che il cuore, a volte, sceglie male chi merita la nostra fiducia.