12 maggio 2024
Basta così! – sbatté il pugno sul tavolo Enrico, facendo sobbalzare i piatti di ceramica in cucina. – Fai in modo che non la veda mai più!
– Dici sul serio? – Marina lo guardò torva, la voce che tremava di rabbia. – E io non conto nulla? Anch’io vivo qui e posso invitare chi voglio!
– Finché vivi qui, – ringhiò lui.
– Ah, ecco come stanno le cose?
– Ho detto tutto, – replicò Enrico, alzandosi di scatto e rovesciando la sedia. Uscì dalla cucina sbattendo la porta con tutta la forza che aveva.
Marina rimase sola. Il cuore le batteva forte alle tempie. Le parole di suo marito le risuonavano nella testa come uno schiaffo. “Finché vivi qui”… Come si permette?
Anita è la sua migliore amica da quando erano bambine. Sono cresciute insieme a Cosenza, si sono riparate dalla pioggia sotto lo stesso ombrello, hanno passato notti intere a ridere e si sono salvate da guai che ora fanno solo sorridere. E adesso Enrico pretende che Marina la cancelli dalla sua vita?
Perché? Solo perché Anita non è sposata? Perché invece di starsene chiusa in casa tra pentole e stracci, esce, ride, si diverte? Che male c’è se accetta regali dai suoi corteggiatori? È la sua vita, le sue scelte.
Marina aveva raccontato a Enrico tutte le loro avventure da ragazze. Lui aveva riso insieme a loro! E ora all’improvviso… un divieto? Con che diritto?
Entrò in salotto, decisa a chiarire la situazione.
– Enrico, non abbiamo finito. Spiegami perché ti sei scagliato così contro Anita? Che cosa ti ha fatto?
– A me?! – fece una risatina amara. – Non mancherebbe altro! Basta che la porti in casa nostra.
– Dimmi il motivo.
– Davvero non capisci? – si alzò di scatto, come se fosse pronto a uscire di casa infuriato. – La tua Anita è una superficiale. Cambia uomini come fossero calzini. Vive alle spalle degli altri. E tu la difendi. Anzi, ci fai amicizia. Quindi approvi.
Marina lo guardò sbigottita:
– Enrico, sei impazzito?! Io ti amo, non mi interessa nessun altro!
– Certo. Amore e non posso. Però invidi Anita… e tua sorella Luisa!
Marina arrossì:
– C’entra Luisa adesso?!
– C’entra, perché anche lei non è più la benvenuta qui!
Marina rimase senza parole. Finalmente capiva tutto. Luisa, sua sorella minore, era finita in una situazione scandalosa. Aveva avuto una storia con un uomo per anni, sperando in un futuro insieme. Ma lui, si scoprì poi, era sposato e padre di due bambini. Quando la verità venne fuori, ci fu un putiferio in famiglia. Tutti criticarono Luisa. Poi, all’improvviso, un regalo inaspettato: l’uomo se ne andò con la sua famiglia in un’altra città… e le lasciò un appartamento. Piccolo, ma in centro.
A quel punto, tutti tacquero. Qualcuno persino disse: «Almeno ha avuto un gesto elegante». Marina ne aveva parlato con Enrico, e forse, senza volerlo, aveva lasciato trasparire un po’ di ammirazione.
– Su, dimmi qualcosa! – urlò Enrico, riportandola alla realtà.
– Ti dico questo: Luisa è adulta, può decidere da sola con chi stare e quali regali accettare.
– Ah, certo! Ha avuto un appartamento e se la ride. E tu? Non sei invidiosa? Brillavano gli occhi quando ne parlavi!
– Assurdo. E se fosse il contrario? Se tu avessi un amico che si diverte con le donne, portandole al ristorante, e poi tuo fratello, padre di famiglia, regalasse a una di loro una casa? Ti farebbe piacere?
– A me non importa. È la loro vita, non la mia, – rispose piano Marina.
– Bene. Ma nella mia casa queste donne non metteranno più piede. Né Anita, né Luisa!
Marina non replicò. Andò in bagno, aprì l’acqua e scoppiò a piangere. Di disperazione, di impotenza, perché l’uomo che amava non solo non la capiva – la giudicava. La giudicava per pezzi di storie, per le sue fantasie. Non vedeva la donna che gli era sempre stata accanto, che lo sosteneva, cucinava, ascoltava, condivideva la vita con lui. Vedeva solo il riflesso delle scelte degli altri.
E ora? Divorzio? O chinare la testa e tradire chi l’aveva sempre sostenuta? Sembrava non ci fosse via d’uscita. Ma la possibilità di rinnegare se stessa era la cosa più terribile.