**Il diario di Riccardo: come ho cercato l’amore a 50 anni su un sito di incontri**
Riccardo Antonio Bianchi, cinquant’anni, scapolo, canuto possessore di un’intelligenza – a suo dire – elevata e di un fascino particolarissimo, sedeva nella sua vecchia poltrona nel monolocale alla periferia di Roma, accarezzando il gatto Birillo. Quello stesso Birillo che, a giudicare dall’espressione scaltra e dallo sguardo sfuggente, da tempo desiderava scappare, ma sopportava il padrone per pietà. La vita di Riccardo, negli ultimi anni, era scivolata in discesa. Senza lavoro, senza prospettive, l’arredamento contava solo un vecchio credenza, un divano scrostato e un tappeto che nascondeva una crepa minacciosa sul pavimento.
Ma quel giorno il destino bussò alla sua porta. Mentre sorseggiava un tè in bustina, Riccardo decise all’improvviso che era giunto il momento di trovare la felicità. Non un’idea vaga, ma quella concreta: una donna bella e benestante. Perché, secondo la sua filosofia, “dimmi una moglie facoltosa, e ti ridarò dignità”. Trovare un lavoro era ormai impossibile, ma perché sforzarsi se poteva saltare direttamente a una vita già pronta, con cibi prelibati, calore domestico ed elettrodomestici all’ultimo grido?
Accese il portatile recuperato chissà dove, si iscrisse a un popolare sito di incontri e creò un profilo. Il tutto procedette spedito, seppur con una buona dose di fantasia. Nella foto principale, Riccardo non appariva come il solito impiegato fallito, bensì come… un Adone scaricato da Internet. Alto, atletico, in un completo elegante, con l’ultimo iPhone in mano, fissava le potenziali signore con sguardo ammaliante. Scrisse così:
Nome: Riccardo Bianchi.
Età: 38.
Professione: imprenditore, titolare di un’azienda.
Hobby: crociere in barca a vela, cucina (sono un vero maestro!), lettura dei classici.
Cerco: una relazione seria con una donna bella, slanciata. Solo donne benestanti, senza pretese sulla mia casa.
“Che uomo di classe,” pensò soddisfatto, “ora mi scriveranno tutte.”
E infatti scrissero. Peccato che non fossero quelle che sperava. Invece di sofisticate signore con borsette firmate, arrivarono messaggi da donne per cui “benestante” significava tre gatti, una sciarpa fatta a mano e un conto in banca da cassiera. “No, care signore, non è per voi che sono qui,” brontolava tra sé, ignorando le risposte. “Io cerco una dea coi soldi.”
La svolta arrivò con un messaggio di Elena, 41 anni. Nella foto, una bruna affascinante, sorriso smagliante, abito elegante. “C’è qualcosa in lei,” pensò Riccardo, “forse è la mia occasione?”
“Riccardo, buongiorno! Profilo interessante. È davvero un esperto di cucina?”
“Certamente! Adoro creare capolavori in cucina. Sa come preparare una vera ossobuco? È il trionfo del gusto,” rispose, sorseggiando intanto un tè leggero con una crosta di pane.
Dopo un’ora di chiacchiere, Elena accettò l’incontro. Successo! Riccardo si diede da fare: tirò a lucido il completo che aveva indossato al matrimonio del cugino nel ’95, si rasò e cosparse i capelli di talco per dargli volume. L’appuntamento era in un caffè modesto.
Arrivò con dieci minuti d’anticipo (in autobus) e si sedette vicino alla finestra. Elena era davvero impeccabile: linea perfetta, mani curate, portamento elegante.
“Salve, Riccardo,” lo salutò gentile, ma dopo un attimo di silenzio, aggrottò le sopracciglia. “Sa… non somiglia per niente alla foto.”
Era preparato:
“Eh, sa com’è, le fotografie tradiscono! Di persona ho molto più carisma.”
“Capisco,” disse lei, scettica.
La conversazione procedeva a fatica. Quando parlò dei suoi “affari,” Elena sembrò confondersi:
“Di cosa si occupa esattamente?”
“È complesso… startup, investimenti… siamo in una fase di sviluppo silenzioso, diciamo così.”
Annuiva, ma dagli occhi si capiva che voleva scappare.
Riccardo capì che stava perdendo terreno:
“Elena, credo che siamo fatti l’uno per l’altra. Lei è così raffinata. Per lei farei qualsiasi cosa: cucinare, pulire, restare a casa. Sarebbe la mia regina!”
Elena posò la tazza e rispose:
“Riccardo, mi dispiace, ma questa cosa mi sembra un po’ strana. Cosa la porta a credere di poter stare al passo con il mio stile di vita?”
Quelle parole lo trafissero. Borbottò qualcosa su “donne avide” e “cuori di ghiaccio,” si alzò e uscì senza pagare il conto.
Nella settimana seguente, provò con altre tre donne, ma finì sempre allo stesso modo. Il culmine fu con Valentina, 37 anni, che smascherò subito la farsa:
“Ha detto di avere un’azienda. Allora perché mi chiede di dividere il conto?”
“Ehm, reinvesto tutto nel business!” balbettò, ma lei se ne andò ridendo.
Alla fine del mese, Riccardo capì: le donne benestanti non lo volevano. Ingratitudine! Lui si faceva persino la doccia prima degli appuntamenti, e loro lo snobbavano.
Fu allora che iniziò la sua trasformazione oscura. Amareggiato, aprì i social e iniziò a sfogarsi. Sotto ogni foto di una donna elegante scriveva: “Ceri solo ricchi, eh? Prova a usare il cuore!”
A un’influencer di moda commentò: “A che serve tutto quel trucco? Tanto non ti sposa nessuno.”
Sotto un profilo fitness: “Con quei muscoli, spaventi solo gli uomini.”
Ironia della sorte: nessuno rispondeva, e lo bloccavano uno dopo l’altro.
Solo Birillo, osservandolo, miagolava piano: “Forse è ora di cercare un lavoro, no?”
Riccardo iniziò a riflettere… Forse la felicità non erano yacht e ossobuco, ma una vita semplice con un gatto fedele. Chissà.
**Lezione del giorno:** La ricchezza non si compra con una bugia, e un gatto sa sempre la verità.