Compagna di Viaggio: Un’Avventura Inaspettata in Italia

15 ottobre 2025 Milano, treno per Napoli

Oggi ho passato più di due ore in un vagone silenzioso, accanto a una giovane donna vestita con eleganza. È una bruna di circa trentanni, taglio di capelli alla moda e una figura che, a guardare, fa invidia a molte di noi che, con la pancia più arrotondata, ci troviamo a lottare contro gli abiti. Sorride, è loquace, ma è negli occhi che si cela il vero mistero. Non si vede nulla, perché indossa degli occhiali da sole grigi, quasi neri, adatti a una giornata di cielo plumbeo e nuvole dautunno. Forse voleva coprire delle borse sotto gli occhi o una livida, chi lo sa?

Io, curiosa per natura, cercavo scuse per giustificare il suo comportamento insolito. Tuttavia, il mio interesse era più forte della prudenza. Non la conoscevo, ma sapevo solo che si chiamava Cinzia e lavorava nel settore dei servizi. Chiedere a una quasi sconosciuta Perché indossi ancora gli occhiali in questa penombra? mi sembrava invadente; forse soffriva di qualche disturbo visivo.

Così ho mantenuto il silenzio, facendo la solita chiacchiera di chi viaggia con un estraneo. Allimprovviso, con un cambiamento despressione, la donna mi ha proposto:

Alessandro, vuoi che ti legga le carte? Sono brava, mia bisnonna era una cartomante professionista, autentica, non una delle truffatrici che oggi trovi ovunque. Non vuoi conoscere il tuo destino? È divertente, vero?

Ho scrollato le spalle, spaventato, pensando che non avrei voluto sapere cosa mi aspettava. Ma lei ha insistito:

Grazie, Cinzia, ma non credo alle carte né ai divinatori.

Allora non hai nulla da temere

E come fai a sapere se ho paura? Non voglio ho cercato di far suonare la voce più decisa, ma le labbra della vicina tremarono appena in un sorriso.

È una tua scelta. Nessuno ti costringe, vero?

Cinzia ha sentito un leggero prurito nella testa, come se potesse grattarsi dallinterno. Senza avvisarselo, ha detto:

Allora, perché no? e ha aperto una piccola borsa di velluto, facendo scivolare sul tavolino davanti a noi un mazzo di carte.

Ha tolto gli occhiali e ha fissato i miei occhi, due enormi lenti che li coprivano completamente. Il mio cuore ha balzato.

Come farai a leggere? Non vedi, vero? ho sussurrato, impaurito.

Non preoccuparti, Alessandro, sento le carte e le conosco tutte. Non ho molte distrazioni nella vita, quindi cominciamo, ti va? ha risposto, rimettendo gli occhiali, coprendosi gli occhi con una protezione quasi spaventosa.

Ho alzato le spalle, dimenticandomi che lei non poteva vedere i miei gesti. Cinzia ha disposto le carte in cerchio, rispettando i rituali tradizionali, e ha detto:

Gira quella più vicina a te, ti mostrerà il passato.

Le mie mani tremavano mentre ne tiravo una. Era una pagina bianca, priva di disegni. La cartomante ha riflettuto:

Strano. Una pagina vuota indica che non eri presente nel passato. Come può essere?

Che mazzo è questo? Le carte normali non hanno fogli così ho provato a suonare sicuro, ma il brivido mi percorreva la schiena. Forse mi ero imbattuto in una truffa.

Proviamo di nuovo. Pesca quella che ti piace.

Il desiderio più forte era uscire dal compartimento al prossimo scalo e non sentire più quella voce. Però, obbedendo alla sua volontà, ho pescato unaltra carta e lho girata. Stesso risultato: una foglia immacolata. Il sospetto che Cinzia fosse una frodatrice cresceva, così ho trovato il coraggio di chiedere:

Possiamo fermarci qui? Probabilmente tutte le tue carte sono così. Non mi diverte questo scherzo!

Cinzia si è agitata:

Ti assicuro, le carte sono normali, il disegno è inciso sottile che sento con le dita, ma ora sono lisce. Credimi, è una sorpresa anche per me. Prova ancora, scegli qualcosa di più audace!

Ho preso due carte, le ho sentite con le mani. Erano davvero pagine pulite, di carta vellutata. Le ho gettate verso di lei.

Basta smontare la scena, dimmi onestamente, perché lhai iniziata?

Sembrava smarrita, pallida.

Giuro, non cera nulla di male nella mia mente, volevo solo darti un po di intrattenimento. Facciamo unultima prova, per il futuro

Va bene, proviamo ho replicato, irritato, e ho pescato unaltra carta. Lho girata, pensando di mostrarla a Cinzia, ma ho ricordato che non avrebbe potuto vederla, e ho quasi gridato:

Il futuro per me è bianco, bianco come la neve. E adesso?

La compagna di viaggio si è tinta di un pallore ancora più spettrale, con macchie nervose sul viso.

Forse morirò presto, vero?

Ho spalancato gli occhi, ma non ho risposto. Ho preso il mio cappotto e la borsa, guardato fuori dal finestrino e, irritato, ho esalato:

Come dovrei saperlo? Tutti moriremo un giorno Addio, scendo alla prossima stazione, ho una faccenda urgente.

Sono sceso dal vagone senza voltarmi, pensando «Che rottura, ha rovinato il mio viaggio!». Furioso, ho preso una sigaretta dal pacchetto e ho chiesto a un uomo che fumava pensieroso:

Hai un accendino?

Mi ha passato laccendino con un cenno, e mentre mi guardava, è sceso lentamente sul pavimento sporco. Ho dovuto piegarmi per prendere laccendino, ho tirato il filtro, e un anello di fumo è uscito, slegandomi un po dallansia. Le porte si sono aperte, e, prima di uscire sul binario, ho sistemato il cappotto, lanciando unocchiata a quelluomo timoroso.

Che sfortuna, vedere il teschio è un vero divertimento, vero? Scusa, non volevo spaventarti. Il tuo tempo non è ancora arrivato; io sono in vacanza, ho perso il controllo! Che predittore, anche la Morte ti guarda, anche se cieca. Non cè scampo da queste persone

Con un sussurro al mio stesso orecchio, sono salito sul binario di una piccola stazione sconosciuta.

Le avventure in treno hanno insegnato che, a volte, la curiosità può aprire porte che è meglio tenere chiuse. Ho imparato che è più saggio accettare lincertezza del futuro e non lasciarsi ingannare da chi promette risposte su fogli bianchi. Il vero viaggio è quello dentro di noi, non quello che si compie su rotaie.

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