Con il cuore in gola, Giulia bussò alla porta. Nessuna risposta. Esitante, tirò fuori dalla borsa la chiave e aprì la porta… Dio, quanto tempo era passato dall’ultima volta che era stata lì! Tutto era come prima, nulla era cambiato in quella casa un tempo amata e familiare, ma ora ogni cosa sembrava estranea.
Era passato quasi un anno dalla rottura con Marco. Anche in passato avevano avuto i loro litigi. Giulia prendeva in braccio la piccola Sofia e, con le lacrime agli occhi, andava dalla mamma. Quasi sempre, il giorno dopo Marco, sentendo la sua mancanza, correva a fare pace. La vita riprendeva la normalità e i riavvicinamenti portavano un po’ di novità nel loro rapporto. Ma l’ultima volta era stato diverso…
Scacciando i ricordi, Giulia si diresse con decisione verso l’armadio per trovare i documenti di cui aveva bisogno. Le carte erano intatte, ben sistemate in una cartella da lei stessa. Da due mesi un ragazzo, che da tempo era innamorato di lei, la corteggiava assiduamente. Tra di loro non c’era ancora nulla, ma una settimana prima lui le aveva chiesto ufficialmente la mano.
Tutta quella settimana Giulia non riusciva a dormire, c’era qualcosa che la tormentava, non riusciva a prendere una decisione.
All’inizio le sembrava che il malinteso con Marco dovesse risolversi. Lui avrebbe bussato alla porta, guardandola intensamente negli occhi e dicendo: “Quanto mi sei mancata!”.
Ma i giorni passavano, diventavano mesi e nulla cambiava. Con Marco si vedevano di sfuggita, diventava sempre più distante e freddo, tra loro sembrava aprirsi un abisso. Veniva solo per la piccola Sofia, la prendeva per mano in silenzio e la portava via con sé. Poi, allo stesso modo, la riportava indietro. Sofia cinguettava felice, vantandosi dei regali del papà – girava davanti allo specchio con il suo nuovo vestitino o le scarpette. Giulia ricordava con tristezza come brillavano gli occhi di Marco quando portava regali a lei. Ma ora… neanche la guardava, erano a disagio da soli e lei si ritirava in fretta nella sua stanza. La mamma, che non aveva mai avuto gran simpatia per Marco, ripeteva spesso: “Ciò che Dio dà, è per il meglio”. Piano piano anche lei cominciò a crederci.
Giulia sospirò profondamente, gettò uno sguardo d’addio alla stanza e… sobbalzò per la sorpresa: Marco dormiva sul divano. Probabilmente dopo il turno di lavoro. Il primo istinto fu quello di andarsene in fretta, ma qualcosa la trattenne. Ogni tratto di quel viso le era familiare, si era indurito, era ricoperto di barba, occhiaie… Giulia si sedette lentamente accanto a lui. Cosa sapeva davvero di quest’uomo con cui aveva vissuto per anni? Quali pensieri si nascondevano dietro quella fronte corrugata? D’improvviso nella mente di Giulia apparve il volto quasi dimenticato del giovane Marco: quegli occhi fedeli da ragazzo, e quel sorriso era così luminoso… Le era sempre sembrato di essersi innamorata di quel sorriso, che le aveva sconvolto l’anima. Come poteva quel ragazzo sorridente essere lo stesso uomo stanco e cupo davanti a lei? Eppure non era passato così tanto tempo. Ancora una volta ricordò quel sorriso luminoso. Era così vivido, così reale, come un rimprovero a lei, a Giulia…
Dio, dove era finito tutto questo? Si guardò intorno impotente, come cercando di incolpare qualcuno per la sua vita distrutta. Il cuore si strinse, tremò, si dibatté nei ricordi desolanti che la invadevano. Quel loro mondo un tempo accogliente e magico era stato lentamente riempito di piccoli rimproveri e offese, lacrime e un incessante senso di incomprensione. Marco era sempre stanco, lavorava in tre posti pur di mantenere lei e Sofia senza dipendere da nessuno… Giulia aveva avuto tempo per riflettere e capire che le era semplicemente mancata la pazienza, la flessibilità e la saggezza di una donna…
Eppure una volta erano stati follemente felici. E non era un’invenzione della sua fantasia malata. Giulia si alzò di scatto, sentiva un bisogno impellente di dimostrare a sé stessa che fosse vero. Il suo sguardo cadde sulla mano di Marco, che poggiava sul loro… album di nozze, nella foto dove erano semplicemente splendidi e felici…
La mano le tremò involontariamente, e le fotografie caddero a terra con un leggero fruscio. Si voltò… e rimase immobile. Marco la guardava.
– Giulia, sei tornata? – i suoi occhi brillavano di entusiasmo, ed era insopportabile per lei pensare che mezz’ora prima avrebbe potuto andarsene per sempre…