Conflitto al primo piano
Nonna Maria sta nella hall del condominio, stringendo una vecchia annaffiatoio di metallo come se fosse lunica arma rimasta. Sul pianerottolo del primo piano, dove di solito esibisce i suoi vasi di petunie, geranio e violette, regna il caos: tre vasi sono rotti, la terra è sparsa sul linoleum consumato e i petali giacciono a terra come vittime di una tempesta. Laria è intrisa di umidità, muffa e un leggero odore metallico dei corrimano. Dallappartamento 12 risuona musica elettronica con bassi pesanti. Nonna Maria, avvolta in un accappatoio colorato di margherite e con i capelli grigi raccolti in un nodo stretto, fissa lautomobile a due ruote nera, ancorata al corrimano proprio dove era il suo aiuola.
Chi è stato a fare questo? borbotta, la voce tremante per la rabbia. I miei fiori! Li coltivo da cinquantanni e ora dei barbari!
La porta dellappartamento 12 si spalanca e sul pianerottolo balza Luca, ventisette anni, vestito con una maglietta sportiva grigia e pantaloncini. I capelli scuri sono spettinati dopo lallenamento e tiene in mano una bottiglia dacqua con unetichetta sgargiante.
Nonna Maria, perché urla? dice, osservando il disordine. È per i fiori? Ho parcheggiato la bici, i vasi sono caduti. Compro subito dei nuovi, è tutto.
Nonna Maria punta lannaffiatoio verso di lui, spruzzando acqua sul pavimento.
Nuovi? Non sono solo fiori, Luca! Sono lanima del condominio! E voi giovani sapete solo rompere!
Luca alza gli occhi al cielo, bevendo un sorso dacqua.
Anima? Signora, sono solo piante. La mia bici è più importante, la uso per andare in palestra, il lavoro mi chiama. E i vostri vasi occupano tutto lo spazio!
Ginevra, la sorella minore di Luca, sbuca dallappartamento. I capelli chiari sono raccolti in un disordinato chignon e tiene un libro di psicologia logoro, pronto per lesame universitario. Indossa una felpa oversize con la scritta Dream Big.
Luca, sul serio? dice, vedendo i vasi rotti. Nonna Maria, scusate, non ci ho pensato. Lo sistemerò subito.
Nonna Maria sbuffa, gli occhi scintillano dietro gli occhiali.
Non ci hai pensato? È egoismo, Ginevra! Voi giovani pensate solo a voi! I miei fiori hanno abbellito tutto il palazzo, e lui li ha buttati via!
Dallalto scende Marina, trentacinquenne, madre di due figli dellappartamento 15. Spinge una carrozzina con il bambino più piccolo, i jeans macchiati di purea di mela. Dietro di lei segue la figlia maggiore, Lara, con lo zaino.
Che rumore è questo? chiede, scrutando il pianerottolo. Luca, sei stato tu a rompere i fiori? Nonna Maria ha ragione, decorano il condominio!
Luca lancia la bottiglia sul davanzale, facendola tintinnare contro il vetro.
Decorano? La metà è già appassita! Meglio cambiare le lampadine del corridoio che innaffiare i fiori!
Alessandro, programmatore solitario dellappartamento 10, sbuca dalla porta con il laptop sotto braccio. Gli occhiali scivolano sul naso e la maglietta con il logo Linux è stropicciata.
Luca, calmati dice, aggiustandosi gli occhiali. I fiori sono ecologia, ossigeno. La tua bici può stare in cantina.
Luca si gira, la voce più alta.
Ecologia? Alessandro, vieni al condominio una volta al mese, sei sempre col codice! E dove devo mettere la bici?
Il pianerottolo si trasforma in unarena, i vasi rotti simboli di una guerra tra vicini, ognuno dei quali attribuisce ai fiori un significato diverso.
Il giorno dopo il conflitto riprende con nuova energia. Nonna Maria porta nuovi vasi dal seminterrato, dove ne aveva una scorta, e innaffia le petunie, brontolando sulla giovane generazione maleducata. Il suo accappatoio colorato svolazza sotto la luce fioca, lannaffiatoio brilla. Luca, tornato dallallenamento, trova la bici di nuovo infilata in un angolo pieno di vasi vuoti e chiama la sorella.
Ginevra, che spettacolo è questo? grida, puntando i vasi. Vi ho detto che ho bisogno di spazio!
Ginevra, seduta al tavolo della cucina sommersa da appunti, posa il libro.
Luca, non partire. Ho parlato con la nonna Maria, è davvero turbata. Forse dovresti chiedere scusa?
Luca sbuffa, togliendosi le scarpe sportive con un tonfo sordo.
Scusarmi? Per cosa? Ha sparso i fiori dappertutto, e ora devo adattarmi? È anche il mio condominio!
Ginevra sospira, la voce più dolce ma ferma.
È il nostro condominio, Luca. Anche quello di lei. Lei li coltiva per tutti, e tu li hai rotti. Capisci che per lei hanno valore?
Marina scende di nuovo, tenendo per mano il figlio più piccolo. Lara trascina lo zaino con un ciondolo a forma di unicorno.
Luca, di nuovo? dice Marina, le sopracciglia aggrottate. I miei bambini amano questi fiori! Lara li annaffia ogni giorno!
Luca alza le mani, la maglietta si alza sul petto.
Bambini? Marina, i vostri bambini non si curano dei fiori, li calpestano! Lara ieri quasi ha fatto cadere un vaso!
Lara gonfia le labbra, le trecce saltellano.
Non è vero! Ho annaffiato con attenzione! Tu hai rovinato tutto!
Alessandro, passando con un sacco della spazzatura, si ferma, il laptop sporge dallo zaino.
Luca, rilassati dice, sistemandosi gli occhiali. Sono daccordo con la nonna, i fiori creano accoglienza. Che ne dici di mettere la bici in garage?
Luca si gira, le guance arrossate.
Garage? Non ho un garage! E tu, sempre a decidere per tutti, ma non pulisci il condominio!
Nonna Maria, sentendo il trambusto, esce dallappartamento con lannaffiatoio, le pantofole strisciano sul pavimento.
Luca, basta! esclama, la voce tremante. I miei fiori non disturbano nessuno! Tu sei egoista, come tutta la gioventù!
Ginevra avanza, la voce implorante.
Nonna Maria, Luca