Conflitto al primo piano

Conflitto al piano terra
Teresa Bianchi è in ingresso, stringendo una vecchia annaffiatoio di metallo come se fosse lultima arma a sua disposizione. Sul pianerottolo del primo piano, dove di solito esibisce le sue terrine di terriccio con petunie, gerani e violette, regna il caos: tre vasi sono rotti, il terriccio è sparso sul linoleum consumato e i petali giacciono sparsi come i resti di una tempesta. Laria è intrisa di umidità, muffa e un leggero sentore metallico dei corrimano. Dallappartamento 12 esce una musica elettronica con bassi pesanti. Teresa, avvolta in un accappatoio colorato di margherite e con i capelli bianchi raccolti in un nodo stretto, fissa il responsabile della rovina: una nuova bicicletta nera, incatenata al corrimano, immobilizzata proprio dove era il suo aiuola.

Chi ha combinato questo? borbotta, la voce tremante per la rabbia. I miei fiori! Li ho curati per cinquantanni e ora dei barbari!

La porta dellappartamento 12 scoppia e sul pianerottolo balza Luca, ventisettenne del palazzo, in una maglietta sportiva grigia e pantaloncini. I suoi capelli scuri sono spettinati dopo lallenamento e tiene in mano una bottiglia dacqua con unetichetta brillante.

Teresa, perché urli? dice, osservando il disordine. È per i fiori? Ho parcheggiato la bici, i vasi sono caduti. Ne compro di nuovi, è tutto.

Teresa punta lannaffiatoio verso di lui, lacqua schizza sul pavimento.

Nuovi? Non sono solo fiori, Luca! Sono lanima del condominio! E voi giovani non sapete fare altro che distruggere!

Luca alza gli occhi al cielo, bevendo un sorso.

Anima? Signora, sono solo piante. La mia bici è importante: la uso per andare in palestra, è il mio lavoro. I suoi vasi occupano tutto lo spazio!

Chiara, la sorella minore di Luca, spunta dallappartamento. I capelli chiari sono raccolti in un disordinato chignon e tiene un logoro manuale di psicologia, pronta per lesame universitario. Indossa una felpa oversize con la scritta Dream Big.

Luca, sei serio? dice, vedendo i vasi rotti. Teresa, scusate, non ci ho pensato. Pulisco subito.

Teresa sbuffa, gli occhi scintillano dietro gli occhiali.

Non ci hai pensato? È egoismo, Chiara! Voi giovani pensate solo a voi! I miei fiori hanno rallegato tutto il palazzo, ora li hanno trasformati in spazzatura!

Dallalto discende Marina, trentacinquenne madre di due bambini dellappartamento 15. Spinge un passeggino con il figlio più piccolo, i jeans macchiati di purea di mela. Dietro di lei cammina la figlia maggiore, Lara, con lo zaino.

Che rumore è questo? chiede, scrutando il pianerottolo. Luca, sei stato tu a rompere i fiori? Teresa ha ragione, illuminano lingresso!

Luca lancia la bottiglia sul davanzale, facendola tintinnare contro il vetro.

Illuminano? La metà è già appassita! Meglio cambiare le lampadine del corridoio che annaffiare i fiori!

Alessandro, programmatore solitario dellappartamento 10, sbuca dalla porta con un laptop sotto braccio. Gli occhiali scivolano sul naso e la maglietta con il logo Linux è stropicciata.

Luca, calmati dice, sistemando gli occhiali. I fiori sono ecologia, ossigeno. La tua bici può stare in cantina.

Luca si gira, alzando la voce.

Ecologia? Alessandro, vieni qui una volta al mese, immerso nel tuo codice! Dove devo mettere la bici?

Il pianerottolo si trasforma in unarena, i vasi infranti simboli di una guerra tra vicini, ognuno dei quali attribuisce ai fiori un significato diverso.

Il giorno dopo la tensione ritorna con più forza. Teresa porta nuovi vasi dal suo seminterrato di riserva e annaffia dimostrativamente le petunie, brontolando sulla gioventù maleducata. Il suo accappatoio sgargianti ondeggia sotto la luce fioca, lannaffiatoio scintilla. Luca, tornato dallallenamento, scopre che la bici è di nuovo accalcata in un angolo, circondata da vasi vuoti, e chiama la sorella.

Chiara, che spettacolo è questo? grida, puntando ai vasi. Avevo detto che mi serviva spazio!

Chiara, seduta al tavolo della cucina sommersa di appunti, posa il manuale.

Luca, non inizi. Ho parlato con Teresa, è davvero turbata. Forse ti scusi?

Luca sbuffa, togliendosi le scarpe da ginnastica che cadono con un tonfo sordo.

Scusarmi? Per cosa? Ha sparso i fiori dappertutto, ora devo adattarmi? Questo è anche il mio ingresso!

Chiara inspira, la voce si addolcisce ma resta ferma.

È il nostro ingresso, Luca. Anche lei. Lei li coltiva per tutti, tu li hai rotti. Capisci che per lei è importante.

Marina scende di nuovo, tenendo per mano il figlio più piccolo. Lara trascina lo zaino con un portachiavi a forma di unicorno.

Luca, di nuovo? dice Marina, le sopracciglia corrugate. I miei bambini amano questi fiori! Lara li ha persino annaffiati!

Luca sbatte le mani, la maglietta si alza.

Bambini? Marina, i vostri figli calpestano i fiori, corrono sopra! Lara ieri quasi ha fatto cadere un vaso!

Lara gonfia le labbra, le trecce saltellano.

Non è vero! Lho annaffiato con cura! Tu hai rovinato tutto!

Alessandro, passando con un sacco della spazzatura, si ferma, il laptop sporge dallo zaino.

Luca, rilassati dice, sistemando gli occhiali. Sono daccordo con Teresa, i fiori creano accoglienza. Metti la bici in garage?

Luca si gira, le guance arrossate.

Garage? Non ho garage! E tu, sempre a risolvere per tutti, ma non pulisci il corridoio!

Teresa, sentendo il trambusto, esce dallappartamento con lannaffiatoio, le pantofole strisciano sul pavimento.

Luca, basta! esclama, la voce tremante. I miei fiori non disturbano nessuno! Tu sei egoista, come tutta la gioventù!

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