Continuava a ripetere un nome: quando abbiamo scoperto di chi si trattava, le lacrime ci hanno solcato il volto

Non smetteva di ripetere un nome. Quando scoprimmo di chi parlava, le lacrime scesero sulle nostre guance.
Ci sembravamo sicuri che il vecchio non sarebbe sopravvissuto alla notte. Il suo respiro era debole, la tosse lo sfiancava, le labbra secche per la febbre. Eppure, continuava a sussurrare:
Leo Leo
Pensammo che fosse il nome di una persona caraun figlio, un amico. Gli chiesi con cautela:
Chi è Leo?
Con fatica, sospirò:
Il mio fedele amico Mi manca tanto.
Fu allora che capimmo: parlava di un cane. Contattai sua figlia, che accorse da unaltra città. Quando menzionai Leo, scoppiò in lacrime:
È il nostro golden retriever, ha tredici anni.
Mentre suo padre era in ospedale, Leo era rimasto da mio fratello.
Decidemmo di farli incontrare. Con laiuto delle infermiere, ottenemmo il permesso dei medici, e dopo qualche ora, la porta della stanza si aprìentrò Leo.
Quando il cane vide il suo padrone, accadde qualcosa di inaspettato che ci lasciò senza fiato.
Non smetteva di ripetere un nome. Quando scoprimmo di chi parlava, le lacrime scesero sulle nostre guance.
Il cane scodinzolò, gli occhi gli brillarono. Saltò sul letto e posò la testa sul petto di Vittorio.
Per la prima volta da giorni, il vecchio aprì gli occhi e sussurrò:
Leo, lhai trovata?
Scambiammo uno sguardo con sua figlia. Lei chiese:
Chi lhai trovata?
Nessuna risposta. Ma in quel momento, Vittorio sembrò calmarsi, il respiro si fece regolare, mentre stringeva tra le dita il pelo del cane.
Mi aveva già salvato una volta mormorò. Nella neve, quando nessuno mi credeva.
Dopo qualche giorno, le condizioni di Vittorio migliorarono. Leo non si mosse mai dal suo fianco.
Una mattina, mi chiamò e mi chiese:
Non smetteva di ripetere un nome. Quando scoprimmo di chi parlava, le lacrime scesero sulle nostre guance.
Crede che un cane possa salvare un uomo?
Guardai Leo e risposi:
Credo di vederlo con i miei occhi.
Leo non ha salvato me, disse Vittorio. Ha salvato una ragazzina della strada accantoSofia.
Tredici anni prima. Aveva sedici anni, tutti pensavano fosse scappata. Ma io sentivo che qualcosa non andava.
Mi raccontò come, ogni giorno, con Leo, lavesse cercata nei boschi e nei burroni. Nessuno gli dava retta.
Finché un giorno, il cane si fermò ai margini del bosco e abbaiò. Sotto un albero trovarono una sciarpa e Sofia, quasi congelata, ma ancora viva.
Scoprirono che il patrigno laveva fatta male, e lei era fuggita. Lavevano abbandonata lì, e senza Leo, non lavrebbero mai ritrovata.
Per un po Sofia visse con Vittorio, poi andò in affido.
Si scrissero, ma col tempo persero i contatti. E Leo laspettò per tutta la vita.
Raccontai questa storia a unamica, che trovò un vecchio articolo di giornale: Cane guida uomo a ritrovare ragazza scomparsa.
Cera perfino una foto.
Pubblicai la storia onlinesenza nomi, solo la storia di Leo, Vittorio e Sofia. Qualche giorno dopo, arrivò un messaggio:
Mi chiamo Sofia. Penso che parli di me.
Venne in ospedale con sua figlia di cinque anni. Con delicatezza, chiese:
Non smetteva di ripetere un nome. Quando scoprimmo di chi parlava, le lacrime scesero sulle nostre guance.
Signor V.?
Vittorio sorrise:
Leo, lhai trovata. Davvero lhai trovata.
Da quel giorno, Sofia tornò ogni giorno, dicendogli:
Siete sempre stata la mia famiglia. Lasciatevi accudire.
Con il permesso dei medici, Vittorio andò a vivere da lei.
Leo era di nuovo feliceaveva un giardino, il sole e una nuova piccola amica che gli leggeva storie.
Vittorio visse ancora un anno e mezzocon tutto lamore possibile. Quando se ne andò, Leo si sdraiò accanto a lui e non si mosse per ore.
Al funerale, Sofia disse:
Non smetteva di ripetere un nome. Quando scoprimmo di chi parlava, le lacrime scesero sulle nostre guance.
Vittorio mi salvò non solo con il corpomi salvò credendo in me. E Leo mi trovò due volte.
Nel suo giardino, ora cè una targhetta con scritto:
Leoangelo custode. Un bravo ragazzoper sempre.
E in fondo, una piccola frase:
Non smetteva di chiamare Leo. Non sapevamo chi fosse. Ma ora non lo dimenticheremo mai.

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