Preparavo il pranzo per la famiglia, ma gli amici di mia figlia hanno mangiato tutto!
Mia figlia, Beatrice, è l’anima della festa. La sua gentilezza e il suo carattere aperto attirano amici come una calamita. Nella nostra casa a Verona c’è sempre un viavai di ragazzi di ogni età, non solo compagni di scuola. Sono contenta che sia così socievole, ma ultimamente la situazione è sfuggita di mano, e sono al limite della disperazione.
Tutto è iniziato quando Beatrice ha cominciato a invitare gli amici a casa nostra. Fuori fa freddo, è inverno, e non mi dispiace che i ragazzi si divertano al caldo. All’inizio offriva loro tè con biscotti, metteva musica e inventava giochi. Mi commuoveva persino, vedendola così ospitale. Ma ora porta a casa ragazzi che non ho mai visto, e il loro comportamento mi lascia senza parole.
L’altro giorno sono tornata dal lavoro e ho trovato in cucina due adolescenti sconosciuti. Stavano mangiando il minestrone direttamente dalla pentola che avevo preparato per due giorni. Non era rimasta neanche una cucchiaiata! Hanno lasciato i piatti sporchi nel lavandino e sono usciti senza salutare. Ero furiosa. Per cena non avevamo niente, e io ero troppo stanca per ricominciare a cucinare.
Ho cercato di spiegare a Beatrice che non può portare sconosciuti in casa e offrire loro il nostro cibo. Biscotti, caramelle—va bene, ma il cibo nel frigo è per la famiglia. Beatrice è diventata rossa, mi ha accusata di essere tirchia ed è scappata in camera sbattendo la porta così forte che i vetri hanno tremato. Si è chiusa dentro e non ha voluto parlare. Mi sentivo in colpa, ma cosa potevo fare?
Ho bollito le patate, ho fatto le polpette e ho chiamato tutti a cena. Beatrice ha rifiutato di mangiare, come se fossi la sua nemica. La mattina dopo, prima di andare al lavoro, l’ho avvertita: “Il cibo è per due giorni, tornerò tardi, non potrò cucinare.” Ma quando sono rientrata alle undici di sera, mio marito, Antonio, stava friggendo patate in una cucina vuota. Gli amici di Beatrice avevano di nuovo svuotato il frigorifero. Mia figlia si era rinchiusa in camera, senza voler parlare.
Sono disperata. Come posso farmi capire? Non mi ascolta, mi lancia solo accuse assurde: “Sei avara, non sopporti i miei amici!” Forse è l’età? O io e mio marito abbiamo sbagliato qualcosa nell’educarla? Non so più come comportarmi. Il mio cuore è diviso: voglio che sia felice, ma non posso tollerare questo caos.
Non sono una tirchia, ma il nostro bilancio è al limite. Io e mio marito lavoriamo fino allo sfinimento per mantenere la famiglia. Cerco cIeri sera ho preso Beatrice in disparte e le ho detto con calma: “Tesoro, la nostra casa è sempre aperta ai tuoi amici, ma dobbiamo trovare un modo che non penalizzi tutta la famiglia”, e finalmente ho visto nei suoi occhi un barlume di comprensione.