Da Mendicante a Miracolo: La Rivoluzione di un Giorno

**Da Mendicante a Miracolo: La Rivoluzione di un Giorno**

Pensava fosse solo un povero mendicante storpio! Lo sfamava ogni giorno con quel poco che aveva Ma una mattina, tutto cambiò.

Questa è la storia di una ragazza povera di nome Fiammetta e un mendicante storpio di cui tutti ridevano. Fiammetta aveva appena 25 anni. Vendeva cibo in una bancarella di legno lungo la strada a Napoli. La sua bottega era fatta di assi vecchie e lamiere, sotto un grande albero, dove molti si fermavano a mangiare.

Fiammetta non aveva quasi nulla. Le sue scarpe erano consumate e il vestito rattoppato. Eppure, sorrideva sempre. Anche stanca, accoglieva tutti con gentilezza. «Buongiorno, signore. Non cè di che», diceva a ogni cliente.

Si svegliava presto ogni mattina per cucinare riso, fagioli e acquacotta. Le sue mani lavoravano svelte, ma il cuore batteva lento di tristezza. Fiammetta non aveva famiglia. I genitori erano morti quando era piccola. Viveva in una stanzetta vicino alla bancarella, senza luce né acqua corrente.

Aveva solo i suoi sogni. Un pomeriggio, mentre puliva il bancone, arrivò la sua amica Signora Rosalba. «Fiammetta», chiese la vecchia, «perché sorridi sempre, anche se soffri come tutti noi?» Fiammetta sorrise di nuovo. «Perché piangere non riempirà la pentola.»

Signora Rosalba rise e se ne andò, ma quelle parole le rimasero nel cuore. Era vero. Non aveva nulla. Eppure, dava da mangiare a chi non poteva pagare. Non sapeva che la sua vita stava per cambiare. Ogni pomeriggio, accadeva qualcosa di strano.

Un mendicante storpio appariva allangolo della strada. Arrivava lentamente, spingendo la sua sedia a rotelle malconcia. Le ruote cigolavano sui sampietrini. Cigolio, cigolio, cigolio. Chi passava rideva o si tappava il naso. «Guarda quelluomo sporco di nuovo», diceva un ragazzo.

Le gambe delluomo erano fasciate. I pantaloni strappati alle ginocchia. Il volto coperto di polvere. Aveva occhi stanchi. Alcuni diceva puzzasse. Altri, che fosse pazzo.

Ma Fiammetta non distoglieva lo sguardo. Lo chiamava Padre Giacinto. Quel pomeriggio, sotto un sole cocente, Padre Giacinto spinse la sedia a rotelle e si fermò accanto alla bancarella. Fiammetta lo guardò e disse piano: «Eccola di nuovo, Padre Giacinto. Non ha mangiato ieri.»

Lui abbassò la testa. La voce era flebile. Era stato troppo debole per venire, spiegò. Non mangiava da due giorni. Fiammetta guardò il tavolo. Restava solo un piatto di fagioli e pane. Era quello che avrebbe mangiato lei. Esitò. Poi, senza dire nulla, prese il piatto e glielo mise davanti.

«Prenda, mangi.» Padre Giacinto guardò il cibo e poi lei. «Mi sta dando il suo ultimo piatto di nuovo?» Fiammetta annuì. «Posso cucinare di più quando torno a casa.» Le sue mani tremavano prendendo il cucchiaio. Gli occhi erano lucidi.

Ma non pianse. Abbassò la testa e iniziò a mangiare lentamente. I passanti li osservavano.

«Fiammetta, perché dai sempre da mangiare a questo mendicante?», chiese una signora. Fiammetta sorrise. «Se fossi su una sedia a rotelle, non vorrei che qualcuno mi aiutasse?» Padre Giacinto veniva ogni giorno, ma non chiedeva mai nulla. Non chiamava nessuno. Non tendeva la mano. Non chiedeva cibo né soldi.

Stava seduto in silenzio, accanto alla bancarella di Fiammetta, testa bassa e mani sulle ginocchia. La sedia a rotelle sembrava sul punto di cadere a pezzi. Una ruota penzolava di lato.

Mentre altri ignoravano, Fiammetta gli portava sempre un piatto caldo. A volte riso. Altre, fagioli e pane. Glielo consegnava con un sorriso. Un pomeriggio caldo, Fiammetta aveva appena servito riso al sugo a due studenti quando alzò gli occhi e vide Padre Giacinto, seduto al solito posto.

Le gambe ancora fasciate. La camicia ora con più buchi. Ma eccolo lì, immobile come sempre, senza dire una parola.

Fiammetta sorrise, riempì un piatto di riso fumante e, in quel momento, Padre Giacinto le tese una busta, rivelando la fortuna che avrebbe cambiato per sempre la vita di quella giovane dal cuore puro.

*Quel giorno imparai che la generosità, anche quando sembra un sacrificio, è il seme di un miracolo.*

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

thirteen + seven =

Da Mendicante a Miracolo: La Rivoluzione di un Giorno