Da oggi tutto cambia: come una donna ha trasformato la sua famiglia

**Giorno 1: “Da oggi, tutto cambia!” — Come una donna ha rimesso al loro posto marito e figlio**

Non sono fatta di ferro. Sono una donna normale, che può stare male. A cui può far male la testa, che si stanca, che lavora tutto il giorno e la sera si trascina a casa una borsa pesantissima della spesa, perché in casa ci sono due uomini, grandi e grossi, ben pasciuti, che sembrano credere che il cibo compaia magicamente in dispensa. E quando le forze finiscono, non resta che dire ad alta voce quello che da tempo urla dentro di te.

Oggi è stata una giornata particolarmente pesante. In ufficio un caos, il capo nervoso fin dalla mattina, ho contato i minuti per uscire. Già alla fermata dell’autobus, però, ho capito che dovevo passare al supermercato: il frigo era vuoto, e a casa mi aspettavano mio marito Luca e mio figlio Matteo. Luca ha quarantadue anni, alto, robusto, e un appetito da far paura. Matteo ne ha quindici, fa boxe, e dopo l’allenamento spazza via dai piatti qualsiasi cosa gli capiti sotto mano.

Camminavo verso casa piegata dal peso della borsa, maledicendomi per aver preso così tante cose. La testa mi pulsava, ogni passo era un martello nelle tempie. Ma non potevo non fare la spesa… chi altri l’avrebbe fatto, se non io?

Quando finalmente ho aperto la porta, Luca era già a casa. Steso sul divano, guardava la TV. Nessuna domanda, nessuno sguardo: “Come stai?” — come se non fossi nemmeno esistita. Matteo era ancora in palestra. Sono entrata in camera in silenzio, ho preso una pastiglia e mi sono sdraiata. Volevo solo quindici minuti per riprendere fiato, riposarmi, ritrovare un po’ di energia.

Il mal di testa è diminuito, ma non del tutto. Mi sentivo ancora a pezzi. Eppure, mi sono alzata e sono andata in cucina. Lì, sopra il rumore della televisione, si sentivano solo i miei passi e il tintinnio delle posate. Ho preparato degli spaghetti al pomodoro e un’insalata. Niente di speciale, ma qualcosa di sostanzioso. Non avevo voglia di chissà quali fronzoli.

Più tardi è arrivato Matteo. Li ho chiamati a tavola. Mi sono seduta accanto a loro e ho sentito qualcosa spezzarsi dentro di me.

— Di nuovo pasta al pomodoro? — ha sbuffato mio marito. — Potevi fare qualcosa di più interessante.

— Io avrei voluto una bistecca — ha aggiunto mio figlio, facendo roteare la forchetta nell’insalata.

Nessuno dei due mi ha chiesto come stavo. Nessuno ha detto “grazie”. Sapevano che mi faceva male la testa. Mi avevano vista tornare a casa carica di sacchetti. Avevano sentito i miei sospiri, mi avevano vista stanca morta. Eppure, tutto quello che sono riusciti a dire è stato: “Non ci piace.”

Ho posato la forchetta, li ho guardati entrambi. E dentro di me, qualcosa ha cliccato.

— Non vi piace la cena? Non mangiatela. Da oggi, tutto cambia. Sono stufa di fare la sguattera. Vuoi la bistecca? Cucinatela. Vuoi il minestrone? Fatelo voi. Non sarò più io a portare i sacchetti, cucinare, pulire e ricevere solo mugugni in cambio. Da oggi, cucino sì, per tutti. Ma uno di voi dovrà lavare i piatti, l’altro sistemare la casa. Decidetelo voi. Io lavo solo quello che è nel cesto. I calzini sporchi sotto il letto? Non sono affari miei.

Una volta a settimana, il sabato, andiamo tutti insieme a fare la spesa. Non sono un mulo da soma. Non sono una facchina. Non sono una cuoca a comando.

Mi sono alzata, mi sono sistemata i capelli e sono andata in bagno. Prima di chiudere la porta, mi sono girata:

— Ora mi faccio una doccia e vado a letto. Chi lava i piatti, decidetelo voi. Sappiate solo una cosa: se domani mattina la cucina sarà sporca, niente colazione. Fine. Buonanotte.

Me ne sono andata. Dietro di me, silenzio. Qualcuno ha persino spento la TV. Non mi sono girata. Sapevo che erano lì, a fissarmi mentre uscivo. Sorpresi. Forse sconcertati. O forse, per la prima volta dopo anni, stavano riflettendo.

E sapete una cosa? Non ho sentito nemmeno un grammo di colpa. Solo sollievo. Perché a volte, per essere ascoltati, bisogna smetterla di sussurrare e cominciare a parlare forte. Chiara. E senza scuse.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

20 − sixteen =

Da oggi tutto cambia: come una donna ha trasformato la sua famiglia