Dal Tradimento alla Felicità: Una Storia Incredibile da Vivere per Crederci

**Dal tradimento alla felicità: una storia che nessuno crederebbe se non la vedesse con i propri occhi**

Alessandro si trovava in una stretta stradina nel centro di Verona, di fronte a una donna in lacrime, confusa e sfinita. La guardava con uno sguardo freddo e distaccato, mentre nella sua mente rimbalzava un solo pensiero: *”Quanto mi sei stanca, Giulia. Lasciami stare, per favore.”*

Per mesi aveva cercato di evitarla. Prima in silenzio, poi sempre più apertamente. Ma Giulia sembrava vivere in un suo mondo parallelo. Lo inseguiva ovunque: sotto casa, all’ufficio di suo padre, all’università. Il giorno prima era persino comparsa alla fattoria dove lui faceva tirocinio, supplicandolo di tornare. E ora era di nuovo lì, in ginocchio:

— Ale, ti amo, capisci? Farei qualsiasi cosa per te! Lei non è quella giusta per te, lo sai benissimo!

Lui scattò indietro, serrò i pugni e sibilò tra i denti:
— Svegliati. Non ti amo. Non ti ho mai amato. Ho chiesto a Lucia di sposarmi e la settimana prossima ci sposeremo. Basta rovinarmi la vita.

— E quella sera a Rimini? E la notte al compleanno di Martina? Mi avevi giurato che non mi avresti lasciata!

— Ero ubriaco. E l’alcol, si sa… — non fece in tempo a finire che Giulia gli si avventò addosso, cercando di baciarlo. Alessandro la spinse via con tale forza che vacillò.
— Non provarci mai più. Non voglio che tu crei problemi tra me e Lucia. Tra noi è finita. Per sempre. Al massimo, possiamo essere amici. Se ti sta bene, bene. Altrimenti, addio.

— E se ti comprassi la macchina? Quel SUV che hai sempre sognato? Tanto tuo padre non te l’ha mai regalato…

— Non voglio una macchina da te. E non la vorrò mai. Addio.

Si girò e se ne andò. In testa gli pulsava la rabbia, nel petto un groppo amaro. Credeva di essersi liberato di un peso, ma la verità era solo che tutto stava appena cominciando.

A casa, suo padre — Giovanni Romani — capì subito che qualcosa non andava.
— È successo qualcosa, Sandro? Sembri turbato.

— Tutto a posto, papà. Io e Lucia stiamo bene, il matrimonio si farà come previsto.

— Bene. Molto bene. Sono felice che tu sia diventato un uomo, che abbia scelto la ragazza giusta. Mi rendi fiero, figliolo.

Ed era vero. Sandro era cambiato. Da ragazzo dedito alle feste, si era trasformato in qualcumo interessato all’azienda di famiglia. Cominciava a frequentare l’ufficio, a imparare da suo padre, a occuparsi degli affari. Il padre era orgoglioso. Ma una preoccupazione lo tormentava: sarebbe durata? O sarebbe tornato il vecchio Sandro?

Mancavano sei giorni al matrimonio quando, all’improvviso, irruppe in casa il padre della sposa. L’uomo era furioso.
— Non potete sposare mia figlia! — urlò, lanciando una chiavetta USB sul tavolo. — Guardate questo e capirete.

Giovanni inserì il dispositivo e il suo volto impallidì.
Nello schermo, Alessandro appariva in un club di spogliarello, ubriaco, sfrenato, mentre versava champagne e si abbracciava con donne seminude. La data sul video? *”Ieri”*. Ma Sandro riconobbe quella serata—era di un *anno* prima. Prima di Lucia. Prima di tutto.

— È un falso! — esclamò. — Questo video è vecchio! Qualcuno ha modificato la data!

— Zitto! — lo interruppe il padre. — Mi hai umiliato. Vattene. Non sei più mio figlio.

Alessandro non protestò. Uscì semplicemente. Provò a prendere la macchina, ma la sicurezza glielo impedì. Gli confiscarono le chiavi. Quella casa non era più la sua. Tutto ciò che aveva dato per scontato svanì in un istante.

Andò dal suo migliore amico. Luca. L’unico di cui si fidava ancora.
Ma quando la porta si aprì… nella hall c’erano Luca e Lucia, in vestaglie. Le loro espressioni erano colpevoli, ma non pentite.

— Davvero credevi che ti aspettasse? — disse Lucia. — Non ho intenzione di umiliarmi. Io e Luca stiamo insieme da tempo. Tu eri solo conveniente.

Sandro uscì. Il mondo gli girava intorno. La fiducia? Morta. L’amore? Una bugia. Gli amici? Tradimento.

Camminò lungo la strada. Per un attimo pensò che, se avesse fatto un passo in avanti, tutto sarebbe diventato più silenz**”Ma poi sentì una carezza di vento caldo, come un sussurro della vita che gli diceva: ‘Aspetta, c’è ancora tanto da vedere’.”**

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