Dopo tanti anni di solitudine: ci siamo trovati, e ora siamo davvero felici!
Mi chiamo Isabella, ho 54 anni. Fino a poco tempo fa, ero certa che la mia vita sentimentale fosse ormai finita. Dopo un divorzio doloroso e umiliante, ho vissuto più di dieci anni da sola, crescevo mia figlia, lavoravo senza sosta, affrontavo le incombenze quotidiane e portavo dentro di me un unico pensiero: «Le donne della mia età non hanno tempo per lamore».
Mi ero quasi abituata al silenzio in casa, a una tazza di tè davanti alla televisione, al fatto che nessuno mi avrebbe chiamato a tarda sera solo perché si sentiva solo. Poi, un giorno come tanti, seduta in cucina con il caffè, ho aperto un sito di incontri. Solo per distrarmi. Cera un breve post di un uomotriste, sincero. Scriveva di quanto fosse dura svegliarsi da soli, di quanto fosse spaventoso non avere nessuno che ti aspetta, e di quanto desiderasse, almeno una volta ancora, provare lemozione di un vero incontro.
Mi ha colpito. Era come leggere i miei stessi pensieri scritti da una mano maschile. Senza pensarci troppo, gli ho mandato qualche rigacalda, sincera, di sostegno. Credevo avesse solo bisogno di parole per non affondare nella disperazione. Non mi aspettavo una risposta così immediata. Si chiamava Marco. Era un conversatore incredibileraffinato, attento, con un umorismo delicato e unanima sensibile. Abbiamo cominciato a scriverci ogni giorno, poi anche a parlare al telefono. La sua voce è diventata la mia ancora in mezzo alla routine infinita.
Vivevamo agli opposti del Paese: lui a Verona, io a Palermo. Ma la distanza ha smesso di contare. Tra noi si è creata una connessione fatta di fiducia, cura e complicità. Quando mi ha proposto di incontrarci, non ho avuto dubbi.
Sono andata da lui in una piccola località turistica dove mi aveva invitata per un weekend. Mentre il treno si avvicinava alla stazione, in piedi sul marciapiede, ho sentito il cuore battere forte. Lui è sceso dal vagonee lho riconosciuto subito. I suoi occhi cercavano i miei. Ci siamo avvicinati e abbracciati come se ci conoscessimo da sempre. In quel momento, gli anni di solitudine, la paura, il doloretutto è svanito. Rimaneva solo una sensazione: ero a casa.
Abbiamo passeggiato sul lungomare, tenendoci per mano, ridendo per le piccole cose, condividendo ricordi e sogni. Mi guardava in un modo che nessuno faceva da anni. Sdentro di me si è riaccesa una lucecalda, gentile, autentica. Tornavo a essere una donna, non solo una madre, unimpiegata o la vicina di pianerottolo. Tornavo a essere amata.
Da allora, ci siamo visti più spesso. Lui veniva da me, io da lui. Rubavamo al tempo qualche giorno per stare insieme. E sempre più spesso mi sorprendevo a pensare: voglio svegliarmi accanto a lui ogni mattina, voglio preparargli la colazione, ascoltarlo mentre racconta della sua giornata. Ho capitolo amo.
Non con lamore di una ragazzina accecata dalla passione, ma con quello di una donna matura, che ha vissuto tanto e sa apprezzare il silenzio, il rispetto, il sostegno. Lui è diventato la persona per cui vale la pena vivere, respirare, aspettare.
Ora, ripensando al passato, quasi non credo di aver potuto stare senza di lui per così tanto tempo. A volte mi chiedo: e se non avessi scritto quel primo messaggio? Se non mi fossi decisa a partire? Avremmo potuto perderci, rimanere chiusi nella nostra solitudine. Ma, per fortuna, il destino ci ha regalato questa possibilità. E noi labbiamo colta.
Lo guardoe il cuore si riempie di calore. È qui. È mio. E ora so per certo: non è mai troppo tardi per ricominciare. Anche dopo i cinquantanni. Anche quando la vita sembra già scritta. Perché lamore non ha età. Arriva piano, al momento giusto. Limportante è non chiudergli la porta del cuore.
Grazie, amore mio Marco, per esserci. Per aver creduto in noi. Per avermi ridato la vita. Sei la mia luce, la mia salvezza, la mia felicità. E non ho più paura del futuro. Perché so che ci sarai tu.





