— Dopo tutte queste parole devo comunque restare qui, fingere che vada tutto bene e sorridere? No, festeggiate senza di me! — con queste parole Natalia sbatté la porta.

Dopo queste parole devo ancora stare qui a far finta che tutto vada bene e sorridere? No, festeggiate senza di me! esclama Margherita sbattendo la porta.

Stamattina si è alzata molto prima del solito. Ancora con gli occhi chiusi ricorda: oggi compie quarantanni. Un tempo quel numero le sembrava così lontano, quasi irraggiungibile. Ora lo incontra ogni giorno nello specchio, con le rughe intorno agli occhi e la leggera stanchezza nello sguardo.

Accanto a lei respira tranquillamente Luca. Non si muove nemmeno quando Margherita esce delicatamente dal letto. Dorme profondamente, ma si interessa sempre meno a lei con il passare degli anni. Guarda lorologio: sono le 5:30. Prima che arrivino gli ospiti, ha ancora tanto da fare.

Chiudendo a fondo la porta della camera, Margherita si dirige verso la cucina. Oggi il loro appartamento a Roma deve diventare il punto dincontro di due mondi: i parenti di lei e gli amici di Luca. Sono passati gli anni e non si è mai sentita una vera sintonia tra i due gruppi. Le sue amiche di un tempo sono sparite nella routine, mentre la compagnia di Luca è sempre la stessa: gli stessi volti, gli stessi argomenti.

Prepara il caffè e apre il frigo. La sera prima ha preparato carne in marinata, verdure tagliate, ingredienti per le insalate. Oggi deve trasformare tutto in una tavola festiva. Di solito ordinano o vanno al ristorante, ma per questo anniversario vogliono unatmosfera domestica, calda, qualcosa di loro.

Mamma, hai duecento euro? sente dalla porta della cucina.

Il quattordicenne Lorenzo è lì, scompigliato, ma già in jeans e maglietta.

Dove vai così presto? chiede Margherita, tirando fuori una banconota dal portafoglio.

Con gli amici dovevamo fare un giro in bici, presto, per non scottarci. Tornerò stasera, proprio per la festa.

Lorenzo, ti ricordi che giorno è oggi?

Lorenzo riflette un attimo, poi sorride colpevolmente:

Certo, è il tuo compleanno. Non volevo svegliarti al mattino, ho pensato di salutarti più tardi.

Non vuoi restare ad aiutarmi? Non ce la faccio da sola, cè ancora così tanto

Lorenzo si tira su le spalle:

Mamma, avevamo già combinato. Ma arriverò in tempo. Non aiuterà Francesca?

È ancora in viaggio, in campagna con unamica. Tornerà prima delle sei.

Va bene Ti destreggi meglio di tutti, dice con riluttanza.

Margherita sospira. Un tempo si vantava di gestire tutto da sola; ora la cosa la stanca solo.

Vai, ma torna puntuale.

Lorenzo le dà un bacio sulla guancia e sparisce. Pochi secondi dopo si sentono i passi alla porta dingresso.

Alle nove Margherita è già immersa nei preparativi. Il forno scalda per la carne, le verdure attendono di essere affettate, la pasta per il tiramisù riposa sotto un telo. Laria è invasa dallaroma del caffè appena fatto e delle spezie.

Buongiorno, annuncia Luca, comparendo in cucina con i pantaloncini da ginnastica usurati. Che fai così presto?

Come fai a indovinare? risponde lei con tono controllato. Gli ospiti arriveranno alle sei. È una montagna di cose da fare.

Avresti potuto dormire ancora un po. È il tuo giorno, dopotutto. prende una tazza e si versa il caffè. Auguri di buon compleanno, tra laltro.

Si avvicina, sfiora la sua guancia. Profuma di menta e di un profumo che conosce bene.

Grazie, dice Margherita. Vorrebbe almeno un gesto, un regalo, o una semplice domanda: «Come posso aiutarti?»

Ma Luca è già seduto al tavolo, scorrendo il feed del telefono.

Non lavori oggi? chiede lei, rompendo le uova.

No, è giorno libero. Devo fare qualcosa in casa

Perfetto, allora mi aiuti a preparare la tavola?

Con piacere. Finché finisco le notizie, borbotta, senza alzare lo sguardo.

Passano tre ore. Luca si sposta in salotto, dove segue una partita di calcio con commenti appassionati. Margherita, in silenzio, affetta, mescola, sbatte, inforna, pensando: «Quarantanni e così li trascorro»

Alle tre esattamente suonano alla porta. Margherita asciuga le mani con il panno e apre. Sulla soglia cè la sua sorella minore, Giulia, con un mazzo di garofani rossi.

Buon anniversario, cara! dice Giulia, abbracciandola con una mano. Sono arrivata un po prima, per darti una mano. Siete ancora al lavoro?

Sono in piedi fin dal mattino, risponde Margherita, invitandola dentro. Gli ospiti arrivano alle sei, ma sono felice di vederti.

E labito da festa? osserva Giulia sul semplice top e i jeans sbiaditi di Margherita.

Che abito, sospira Margherita, sbattendo la mano. Le insalate non sono finite, la torta non è decorata, il servizio non è pronto

Giulia, prendendo la situazione sul serio, guarda in cucina. Dopo una rapida valutazione, torna verso il corridoio. E Luca, è al corrente?

È occupato.

Dal salotto arriva una voce irritata: «Che fai, pigro! Muoviti!»

Capito, mormora Giulia. Lo libero subito.

Entra decisa in salotto. Margherita sente Giulia rimproverare Luca, ma non presta attenzione. Poco dopo Luca appare in cucina con unespressione imbronciata.

Allora? Che cosa vuoi? brontola.

Puoi apparecchiare la tavola in salotto, risponde Margherita con calma. Giulia, per favore, aiutalo con i piatti.

Le ore successive trascorrono senza ulteriori litigi. Luca, seppur a malincuore, segue le indicazioni di Giulia. Ogni tanto sparisce davanti alla TV, ma comunque contribuisce. Verso le cinque del pomeriggio le cose principali sono finite. Margherita sente la stanchezza: spalle doloranti, gambe intorpidite, ma la serata è ancora lunga.

Vai a cambiarti, dice Giulia, spingendola delicatamente verso la camera da letto. Io mi occupo qui.

Margherita si dirige verso larmadio. Dentro cè un vestito blu scuro, comprato apposta per loccasione, elegante e con una bella scollatura. Ma non ha più energie né voglia di trucco o acconciatura. Prende la solita gonna nera da lavoro, si rinfresca il viso, si rossetta le labbra e ritorna in tempo per i primi ospiti: la porta è già suonata.

Alle sei la casa è piena di gente. Arrivano i genitori, amici di vecchia data, colleghi di Luca. Compaiono anche i bambini: Francesca porta una torta elegante da una pasticceria famosa, Lorenzo arriva con un biglietto comprato allultimo minuto.

Margherita accoglie gli ospiti con un sorriso forzato. La testa rimbomba, ma non riesce nemmeno a ritirarsi un attimo in bagno per una compressa; tutti chiedono qualcosa, vogliono qualcosa. Allimprovviso Luca si anima: scherza, racconta barzellette, serve generosamente le bevande e, a ogni brindisi, avvolge Margherita in un abbraccio.

Finalmente tutti si siedono. Margherita serve il piatto principale, la carne al forno, la sua ricetta più amata.

Margherita, forse non servire così tante insalate, commenta Luca a denti stretti mentre la vede preparare lolevìe. Cè già la maionese. Ultimamente ne metti troppo

Non finisce la frase, ma il suo sguardo sul suo fisico è più eloquente di mille parole. Le guance di Margherita si arrossano. Giulia, seduta accanto, lo osserva con un leggero cenno.

La carne è un po secca, osserva Luca ad alta voce, tagliando una fetta. Deve aver cotto un po troppo.

Mi sembra perfetta, interviene subito la madre di Margherita.

Non lo dico per fare il cattivo, alza le mani Luca. Lultima volta era più succosa.

Margherita rimane in silenzio, mastica senza parlare, fissando il piatto. Quella serata, che doveva essere accogliente, si trasforma in un altro momento di umiliazione davanti a tutti.

I brindisi continuano uno dopo laltro. Qualcuno augura carriera, bellezza, giovinezza. I genitori chiedono salute e pazienza. Alla fine Luca si alza.

Vorrei fare gli auguri alla mia moglie per i quarantanni. È unetà seria, ma Margherita regge alla grande. Per la sua età è ancora

Un silenzio imbarazzato segue.

anche se, certo, dovrebbe prendersi più cura di sé, aggiunge con un sorriso altezzoso. Ma ti amiamo lo stesso. Alla tua salute, amore!

I bicchieri si alzano a malincuore, con sorrisi forzati. Gli occhi si distolgono da Margherita. Lei resta immobile, fissando la tovaglia. Unondata di sentimenti represse affiora.

Si alza lentamente.

Grazie per gli auguri, dice a bassa voce e esce dalla stanza.

Nel corridoio della camera da letto si sente un brusio che poi si trasforma in chiacchiere quotidiane. Nessuno la segue, neanche Luca.

Margherita si avvicina allo specchio. Riflessa vede una donna esausta, con lo sguardo spento, i capelli spettinati, laspetto di tutti i giorni. Quando ha smesso di essere sé stessa? Come ha permesso che succedesse?

Come in unaltra vita, apre larmadio e prende lo stesso vestito blu scuro che aveva riservato per questa sera. Lo indossa con cura, aggiusta la scollatura, spolvera le orecchini regalati da Luca quando le sue parole erano piene damore e non di rimprovero.

Dal ripiano prende i tacchi a spillo che aveva indossato al matrimonio. Ancora calzano perfettamente.

Prende il telefono e compone un numero familiare.

Ciao, è Vico. È il mio compleanno So che è improvviso, ma Possiamo incontrarci? Non voglio stare sola stasera. Ti aspetto al Palermo fra mezzora? Perfetto, riservo un tavolo.

Chiude la chiamata, guarda di nuovo nello specchio. Lì cè una Margherita diversa quella che ricorda ancora chi è. Schiena dritta, sguardo deciso, un lieve sorriso. La sicurezza ritorna.

Quando entra in salotto, tutti tacciono. Gli sguardi si volgono verso di lei. Luca resta sorpreso, quasi senza parole.

Accidenti, che trasformazione! esclama. Finalmente sei pronta per la festa. Perché non ti sei cambiata subito? Vieni, avvicinati!

Margherita sorride per la prima volta della giornata, sinceramente.

No, Luca, non resto.

Cosa?! non capisce. Perché?

Dopo tutto quello che è stato detto, devo stare qui a fingere che mi diverta? No. Ho deciso di celebrare a modo mio. Tra qualche minuto arriva un taxi. Vado al ristorante con unamica.

Ma che stai inventando? Di che umiliazione parli? Era solo uno scherzo! alza le mani, guardando gli ospiti come se cercasse sostegno.

In ogni scherzo inizia a dire Margherita, ma si interrompe. Però ormai non importa. Vado via. Grazie a tutti e buona serata.

Si gira e si dirige verso luscita. Nel corridoio la raggiunge Giulia.

Margherita, forse non dovresti sussurra. Sai che non voleva offenderti

Giulia, risponde calma, fissandola negli occhi, ho sentito queste parole per sedici anni. Forse non lha voluto davvero, ma non voglio più sopportarlo, soprattutto nel mio giorno.

La stringe a sé e esce.

Nel vano di ingresso è silenzioso e fresco. Scendendo le scale, Margherita sente il peso sollevarsi: ogni passo rende il respiro più leggero. Non è solo una difesa che si rompe, è un fardello che sparisce. Non sa cosa accadrà dopo. Forse Luca capirà, forse no. Ma ora, a quarantanni, è la prima volta che si sente davvero viva.

Allesterno laria della sera è tiepida. Un taxi la aspetta al marciapiede. Salta a bordo, indica lindirizzo. Il suo cellulare vibra: è Luca. Non lo guarda, spegne il suono.

Questa notte appartiene solo a lei. E solo lei decide come viverla.

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