Dopo ventuno anni di matrimonio, una sera mia moglie mi ha detto:

Dopo ventuno anni di matrimonio, una sera la moglie Alessandra mi dice: «Devi invitare unaltra donna a cena e al cinema». Rimango sorpreso. Lei sorride e aggiunge sottovoce: «Ti amo, ma so che cè unaltra donna che ti ama anchessa e aspetta da tempo un po del tuo tempo». È la mia mamma, Maria. Da diciannove anni vive sola da quando è morto papà. Il lavoro e la cura dei tre figli mi assorbono così tanto che quasi non la vedo. Quella sera la telefono e le dico: «Mamma, domani andiamo a cena e al cinema, solo noi due». «Che succede, tesoro? Va tutto bene?» mi chiede preoccupata. Maria crede sempre che una chiamata improvvisa porti brutte notizie. «Tutto a posto, mamma. Voglio solo passare la serata con te». Lei resta in silenzio un attimo, poi risponde dolcemente: «Con piacere». Venerdì, dopo il lavoro, vengo a prenderla. Laspetto già pronta, sorridente, con lo stesso vestito che indossò per il nostro anniversario di nozze. «Ho detto alle amiche che ho un appuntamento con il figlio», ride, «tutte aspettano di sapere comè andata». Andiamo in una piccola trattoria accogliente del centro di Milano. Mi prende per mano, così delicata come da bambina. Quando il cameriere porta il menù, lo leggo ad alta voce perché a lei è difficile vedere il carattere piccolo. «Una volta ti leggevo il menù», sorride. «Ora tocca a me, mamma», rispondo. Parliamo a lungo, di vita, di ricordi, di tutto quel tempo accumulato tra noi. Il film lo perdiamo, ma non ci pentiamo. Quando la riporto a casa, mi dice: «Vorrei rifare questa serata, ma la prossima volta invito io». Sorrido e accetto. Qualche giorno dopo, la mamma muore improvvisamente per un attacco di cuore. Non riesco neanche a dirle addio. Dopo un po ricevo una busta. Dentro cè una copia dello scontrino del ristorante 58,90 e un biglietto: «Ho pagato in anticipo. Non sapevo se sarei riuscita a stare lì, ma volevo pagare la cena per due, per te e per tua moglie. Non saprai mai quanto per me quel momento è stato importante. Ti voglio bene, figlio mio». Allora capisco: non rimandare mai le parole «ti amo». Dedica tempo a chi ti è caro. Perché la famiglia non è per dopo. La famiglia è adesso.

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Dopo ventuno anni di matrimonio, una sera mia moglie mi ha detto: