— Non ne posso più! — esclamò Giulia, lasciando cadere la borsa sul divano. — Voglio andare al mare! Stendermi come una lucertola al sole tutto il giorno, e la notte ballare fino all’alba. Musica, cocktail, e nessun pensiero per il lavoro!
Marco sorrise. Era abituato ai suoi scoppi d’entusiasmo. Giulia non era una ragazza semplice: impulsiva, ironica, a volte pungente, ma sempre autentica. Non fingeva mai, non indossava maschere — con lei era semplice e divertente. Soprattutto, non c’era bisogno di mentire.
Si erano conosciuti qualche mese prima, e da allora Marco respirava meglio. Niente silenzi imbarazzanti, niente falsità — solo un’atmosfera accogliente e la sensazione di aver trovato chi cercava. Per sempre.
— Cos’è successo al lavoro? — chiese lui, avvicinandosi con dolcezza.
— Tutti mi stressano! «Giulia fa questo, Giulia fa quello!» — come se non esistessero altri nomi. Oggi per poco non mandavo a quel paese il capo! Se non mi fossi trattenuta, sarei già licenziata…
— Allora ti serve proprio una pausa, — rise Marco. — Possiamo scappare da qualche parte, anche se non al mare.
— E dove? Al massimo avrò un giorno di permesso. Che senso ha una vacanza di un solo giorno?
— E se andassimo in campagna, dalla nonna? Lì l’aria è così fresca che ti senti già riposata dopo una passeggiata. E poi ci sono le torte! Appena sfornate…
— In campagna? — Giulia spalancò gli occhi. — Davvero? Io non ci sono mai stata, in campagna.
— Mai?
— Proprio così. Tutta la mia famiglia viene dalla città. Non ho mai visto nemmeno una mucca dal vivo, solo sulle confezioni del latte.
— Allora devi assolutamente venirci! Non immagini quanto sia bello. Il fiume, il forno a legna, le stelle di notte, il falò…
— Marco, vorrei avere la tua energia. Onestamente, non sono pronta ad affrontare una nonna.
— Peccato. La mia nonna è un tesoro. Ti riempirà di dolci, ti offrirà tè alla menta — e te ne innamorerai.
— Se i dolci sono il tuo argomento… — Giulia sorrise. — Allora va bene. Ma a una condizione: se non mi piace, mi devi comprare un guardaroba nuovo. Perché con le leccornie della nonna, nei miei vestiti non ci starò più.
Lui rise, mentre lei ancora non capiva se ridere o iniziare a preoccuparsi.
Il viaggio non fu semplice. Gli ultimi chilometri furono sconnessi, la macchina sobbalzava sulla strada sterrata. Marco era tranquillo, ma Giulia guardava nervosa dal finestrino, aspettandosi di vedere capannelli cadenti, cumuli di letame e oche pronte ad attaccare gli estranei.
Invece fu diverso. Il paese era grande, curato, con strade asfaltate, negozietti e case ben tenute. Nemmeno una mucca in vista, solo bambini scalzi, donne con acconciature ordinate, uomini seduti ai cancelli a chiacchierare.
La nonna li accolse come se li avesse aspettati per tutta la vita. Abbracciò Giulia come fosse di famiglia, si affrettò a preparare la tavola. E che tavola! Minestra, gnocchi, salumi, torte, vino dolce.
Giulia rimase stupita. Dov’era la nonna arcigna e silenziosa che si aspettava? Dov’era la vita di campagna che l’aveva sempre spaventata?
Marco raggiante: sapeva che sarebbe andata così.
Dopo pranzo, la trascinò al fiume. E lì, una magia. L’acqua limpida, bambini che sguazzavano, uomini che arrostivano la carne, donne che stendevano le tovaglie. Nessun litigio, nessuna fretta. Solo risate, vento e profumo di legna bruciata.
Quella sera, Giulia si addormentò non appena poggiò la testa sul cuscino. La mattina la svegliò il sole — le tende della nonna erano leggere, quasi trasparenti. Si alzò, infilò un cardigan e uscì fuori. E si fermò, senza fiato.
Davanti a lei, il cielo si tingeva di rosa, il sole appena sorto. In lontananza, muggivano le mucche, gli uccelli cantavano, l’aria profumava di rugiada, erba e timo. Tutto intorno, la terra respirava pace. Giulia si tolse le ciabatte e posò i piedi sull’erba bagnata. Rimase immobile, in silenzio. L’anima si purificava.
— Ti avevo persa, — disse Marco, alle sue spalle.
— Mi sono svegliata… Sono uscita. È così tranquillo, così leggero… Non ho mai sentito una pace così.
— Ti piace?
— Tantissimo. Torneremo?
— Certo. Tante volte.
Giulia lo strinse forte. Dentro di lei fioriva la felicità. Non le serviva più il mare. Aveva trovato la sua calma, la sua ispirazione, proprio lì. E sarebbe tornata ancora — dove si impara a respirare di nuovo.