**Dove Sei, Amore?**
Era un giorno d’estate quando riflettevo sulla storia di Beatrice, una ragazza solare, vivace e carina. Attorno a lei non mancavano mai i corteggiatori, ma lei prendeva tempo, sceglieva con cura. Con gli anni, la lista dei requisiti per l’uomo ideale si era fatta sempre più lunga.
Cresciuta solo con sua madre, Beatrice sapeva bene cosa significasse contare ogni centesimo. Mentre le amiche sfoggiavano i vestiti nuovi, lei sognava un futuro diverso: sposare un uomo benestante. Un giorno, lo incontrò: intelligente, affascinante, di successo, con una villa in Toscana, una Maserati e conti pieni di euro. Cosa poteva desiderare di più? Un principe, insomma. E naturalmente, si innamorò. Beatrice era bella, certo, ma oltre al suo fascino, non aveva molto da offrire. La giovinezza e la bellezza sono merce pregiata, ma questo ancora non lo capiva.
E come non innamorarsi? Lui la coccolava, esaudiva ogni suo desiderio, e tutte le altre la invidiavano. Un giorno, lo portò a casa per presentarlo a sua madre, certa che sarebbe stata felice per lei. Quale madre non vorrebbe il meglio per sua figlia? Ma quando lui se ne andò, sua madre espresse un parere diverso.
«Sì, è un buon partito. Ma dimmi, cosa ci trova in te? Sei giovane e carina, ma ragazze così ce ne sono a migliaia. E poi, è molto più anziano, di certo è stato sposato, magari ha figli. Non storcere il naso! Credimi, non sarai felice con lui.»
«Questo lo deciderò io», ribatté Beatrice con orgoglio.
«Ricordati la favola di Cenerentola: il principe s’innamorò di lei al ballo, quando era al suo meglio. Ma nella vita reale, non funziona così.»
Beatrice ignorò i consigli. Poco dopo, Matteo le fece una proposta sontuosa, con un anello di diamanti da far girare la testa. Tutto sembrava perfetto.
Arrivò il giorno di scegliere l’abito da sposa. Matteo era impegnato, così le diede la sua carta, dicendole di non badare a spese. Entrata nell’atelier, Beatrice si sentì subito fuori posto. La commessa la guardava con sufficienza, come se sapesse già che non poteva permettersi nulla. Ma poi, provando quei vestiti meravigliosi, dimenticò tutto. Che piacere fare shopping senza pensare ai soldi!
Il matrimonio fu da favola: una villa, fuochi d’artificio, un’orchestra sotto la luna. Tutti la invidiavano.
Ma la felicità durò poco. Dopo le nozze, Matteo si chiuse nel lavoro e lei si ritrovò sola in quella grande casa. «Perché non usciamo a cena?», chiedeva. «Sono stanco», rispondeva lui. Beatrice si chiuse in sé stessa, dedicandosi solo al figlio che presto arrivò. Ma più ingrassava, più Matteo la guardava con disprezzo.
«Hai un’altra», sussurrò un giorno.
Lui non negò. «Ti ho dato i soldi per curarti. Guardati.»
Lei, esausta, decise di lasciarlo. Tornò da sua madre, con il cuore spezzato.
Passò il tempo. Beatrice si riprese, tornò al lavoro, acquistò una casa tutta sua. Gli uomini ricominciarono a cercarla, ma lei non aveva più fiducia.
Poi, nella sua azienda, arrivò Luca, un giovane brillante, appena rientrato dagli studi all’estero. Iniziò a corteggiarla, e Beatrice, pur ridendo di lui, sentì riaccendersi qualcosa. Una sera di pioggia, lui la baciò e lei si lasciò andare.
Fino al giorno in cui, in un ristorante, Luca salutò un uomo all’ingresso. «Guarda, è mio padre!», disse.
Beatrice alzò lo sguardo e lo riconobbe: Matteo.
«Tu?! Vuoi vendicarti?», esplose lui.
Luca era sconvolto. «Padre, vi conoscete?»
Matteo rise amaro. «Questa è mia moglie. Anzi, ex moglie. Lasciala stare, non è per te.»
Beatrice, con voce gelida, rinfacciò a Matteo tutte le sue mancanze. Poi, senza aggiungere altro, se ne andò.
Il giorno dopo, Matteo bussò alla sua porta, voleva conoscere suo figlio. Poco dopo, arrivò anche Luca. L’atmosfera divenne opprimente.
«Basta! Andatevene!», gridò Beatrice.
Rimasta sola, capì che i suoi sentimenti per Matteo erano solo rabbia. E Luca? Le piaceva, ma la differenza d’età la spaventava. Accettò allora un trasferimento per dirigere una nuova filiale. Forse lì avrebbe trovato la felicità.
**Lezione:** L’amore non è una fiaba. A volte, ciò che sembra perfetto si rivela solo un’illusione. Ma la vita offre sempre una seconda possibilità. Basta avere il coraggio di prenderla.