Non capisco, Giulia, non sei contenta di vedermi? disse la suocera mettendosi le mani sui fianchi, annunciando la sua intenzione di trasferirsi dai giovani per il tempo dei lavori in casa.
E poi non so quanto ci vorrà! Magari un mese, magari sei mesi, se mi trovo bene da voi. I lavori, lo sai, sono imprevedibili Non cè fretta!
Giulia aveva fatto di tutto per convincere il marito a vivere lontano dai genitori.
I primi mesi dopo il matrimonio, Luca si era rifiutato di lasciare la casa dei suoi:
Non capisco, Giulia, non sei contenta di vedermi? ripeté la suocera, sempre con le mani sui fianchi.
Giulia, cosa non ti va bene? Viviamo tranquilli, no? Abbiamo la nostra stanza, nessuno ci disturba. A che pro buttare soldi in un affitto?
Luca, davvero sei soddisfatto così? Tua madre, mi dispiace dirlo, è una persona senza peli sulla lingua!
Ieri è entrata in bagno mentre facevo la doccia, non ha chiuso la porta, ha tirato via la tenda e ha urlato: «Ma cosa cè da vedere che non ho già visto!»
Luca rise.
È solo abituata così. Vive da sola, non chiude mai le porte.
Aspetta ancora un po, la vendita del mio appartamento dovrebbe concludersi presto. I compratori hanno chiesto di posticipare di un paio di mesi perché non hanno ancora tutti i soldi.
Vendiamo lappartamento, aggiungiamo i soldi che ci hanno regalato i tuoi genitori e ce ne andiamo. Perché affittare ora?
Giulia sopportò. La suocera era davvero insopportabile Luisa Maria parlava prima di pensare.
Giulia, dovresti dimagrire un po ripeteva ogni mattina la suocera. Hai i fianchi larghi! Non è per niente elegante.
Io, tra laltro, quando mi sono sposata pesavo solo 43 chili. Mio marito, il padre di Luca, mi abbracciava con due dita!
«Chissà cosa vi ha fatto ingrassare così? pensava Giulia tra sé. Ma che persona è! Lo fa apposta? Dio, quando ce ne andremo?»
Vendettero lappartamento, aggiunsero i soldi e ne comprarono uno nuovo.
Giulia lasciò la casa della suocera con le lacrime agli occhi, incredula che le sue sofferenze fossero finite.
Ma la pace durò poco Luisa Maria, forse nostalgia del figlio, iniziò a farsi viva spesso:
Luca, per favore, passiamo almeno questo weekend senza tua madre? chiese Giulia. Non reggo più le sue chiacchiere!
Quando viene il sabato, dopo tre ore ho già le vesciche alla lingua!
Luisa Maria non si limita a parlare, vuole sempre una risposta. Mi obbliga a replicare!
Giulia, e come dovrei fare? Apro la porta e le dico: «Bene, ci siamo visti, arrivederci»?
Si offenderebbe, e poi non potrei mai trattare mia madre così. Siamo rimasti solo noi due, non abbiamo altri parenti.
***
Quando Giulia rimase incinta, Luisa Maria raddoppiò gli sforzi. Avendo molto tempo libero, seguiva la nuora ovunque al supermercato, dal dottore, si fece persino portare allecografia:
Quella è mia nipote! O mio nipote disse orgogliosa al medico. Per favore, fatemi due foto. Anche io ne voglio una!
Poco prima del parto, Giulia trovò il coraggio di affrontare la suocera:
Luisa Maria, capisco che vuoi occupare il mio posto nella vita di tuo figlio, ma per favore, evitiamo lezioni su come crescere mio figlio!
Non voglio litigare, ma non tollererò consigli non richiesti. Possiamo evitare i sermoni?
Luisa Maria si offese, ma non replicò. Forse capì che Giulia era seria.
Quando nacque Sofia, la suocera radunò parenti lontani e si presentò a casa del figlio senza preavviso.
Nessuno era pronto Luca aveva appena portato a casa moglie e figlia dallospedale, e tutti dormivano:
Lo sapevo borbottò Luisa Maria, entrando con due borse giganti. Te lavevo detto, Teresa, dovevamo fare la spesa! Non ci aspettavano.
Mamma, perché non ci hai avvisato? si lamentò Luca. Chi cucinerà ora? La gente normale avvisa prima!
Non contraddire tua madre rispose Luisa Maria. Cucineremo noi, sarà pronto in un attimo! Dovè Giulia?
Riposa. In ospedale non dorme. Non fate rumore, Sofia sta dormendo.
***
In quattro anni di matrimonio, Giulia aveva sopportato di tutto. Ma non era preparata per i lavori. Un giorno Luisa Maria chiamò il figlio:
Luca, la casa ha bisogno di una rinfrescata. Queste pareti mi deprimono! Trovami una squadra di operai.
Va bene, mamma disse Luca. Chiederò in giro. Ma perché proprio ora?
È ora! Non si fa niente da anni. Intanto verrò a stare da voi.
Sposta il divano nella stanza di Sofia, voglio dormire con mia nipote.
Quando Luca le diede la notizia, Giulia pensò di svenire:
Ma perché proprio da noi? Affittiamole un appartamento!
Pagherò io, ma che non venga qui! Non oso immaginare cosa succederà
Proporle un affitto la offenderebbe a morte. Me lo rinfaccerebbe per sempre. Lascia che stia da noi!
Dirò agli operai di finire in fretta. Forse in due o tre settimane.
Passarono due mesi da quando Luisa Maria si trasferì.
Giulia chiedeva ogni giorno come procedevano i lavori. Luca, stanco anche lui, rispondeva:
Mamma ha trovato altri difetti. Dice che il colore non è come in catalogo. Li ha fatti ridipingere!
Credo che lo faccia apposta! Sta benissimo qui, come in un albergo.
Si sveglia, ordina la colazione, io preparo quello che vuole, poi sta unora sotto la doccia, poi passa ore al telefono
Di cosa si può parlare per tre ore? Poi viene in cucina e mi critica: le patate sono tagliate male, il ragù ha poca carne, le spezie non le piacciono!
Luca, sto impazzendo!
Resisti, cara. Anchio sono stanco. Ma cosa possiamo fare? Non possiamo cacciarla!
Luisa Maria non aveva intenzione di andarsene.
***
Dopo quattro mesi, Giulia ebbe unidea.
Io sono una suocera doro! disse un giorno Luisa Maria. Non mi intrometto, non do fastidio.
Mia suocera invece era una strega! Tu conosci nonna di Luca, vero? Insopportabile!
Giulia si illuminò: solo una suocera poteva fermare unaltra suocera! Chiamò la nonna di Luca e le raccontò tutto.
Teresa, non ce la faccio più! Luisa Maria sta





