È meglio andare via con dignità

Elena era ormai convinta che le donne che divorziavano giovani e vivevano senza marito fossero più felici. Lo diceva guardando la vita dalla sua prospettiva, con tutta l’esperienza che aveva.

“Qualcuna potrebbe non essere d’accordo,” disse all’amica Claudia, “ma questa è la mia opinione ora.”

“Può darsi,” rispose Claudia incerta, “ma ognuna ha il proprio destino. Non si può parlare per tutte. Alcune sono infelici nel primo matrimonio, ma trovano la felicità nel secondo… o nel terzo.”

“Non discuto,” replicò Elena, “ma resto della mia idea. Nel mio caso, ho vissuto uno choc. Davanti ho la vecchiaia, e lui ha calpestato tutto. Ora non mi fido più di nessuno.”

Elena, il marito Luca, la suocera che abitava nello stesso palazzo e il figlio quattordicenne Matteo avevano festeggiato Capodanno in casa. Tutto era andato bene: Elena aveva preparato la tavola, la suocera l’aveva aiutata, e avevano trascorso la serata in famiglia. Il primo gennaio si svegliarono tardi, dopo una notte luminosa di fuochi e botti. La suocera, però, era già rientrata a casa sua.

Quell’anno cominciò male per Elena. Dopo pranzo, Luca sparì. Salì in macchina e partì senza una parola, come un fantasma.

Di notte, Elena non riusciva a dormire. Le vennero brutti pensieri.

“E se Luca avesse avuto un incidente?” La testa le pulsava dall’ansia.

Aspettava una chiamata, una notizia. Ma solo silenzio. Il telefono di Luca era irraggiungibile. Passò la notte in bianco e al mattino si alzò con il cuore in gola. Mentre preparava il caffè, arrivò un messaggio: «Non cercarmi. Ti ho lasciata.»

Le tremarono le mani. Il cuore le martellava nel petto.

“Dovrei mostrarlo alla suocera,” pensò, ma poi cambiò idea. “No, meglio non turbarla.”

Poi un sospetto le attraversò la mente:

“E se fosse complice di suo figlio?” Decise di andare. Bussò alla porta accanto.

“Guarda cosa mi ha scritto tuo figlio,” disse, amara.

“Elena, non è possibile! Non ha mai detto nulla… Tu non hai notato niente?” La suocera sembrava sincera.

“No, ma ho pensato che fossi d’accordo con lui.”

“Ma che dici? Se lo avessi saputo, gliel’avrei fatta pagare! Ma ormai è tardi…” Le mani le tremavano. “Stai tranquilla, io sono dalla tua parte. Quello là non lo riconosco più.” Usò una parola brutta.

Elena capì che la suocera non sapeva niente. Però, almeno, Luca era vivo. Le sue peggiori paure non si erano avverate.

Non aveva fame. Era furiosa. Luca l’aveva tradita nel peggiore dei modi, senza nemmeno il coraggio di guardarla in faccia.

“Provo a chiamarlo ancora.” Stavolta rispose una donna.

“Chi parla?” chiese Elena.

“La moglie di Luca,” rispose l’altra. “E lei?”

Elena mentì:

“Sono la moglie di un suo amico. Devo parlargli. Mi dà l’indirizzo?”

Prese l’indirizzo e decise di andarci. Mentre preparava la colazione a Matteo, lui chiese:

“Mamma, papà non è ancora tornato?”

“No, tesoro.” Evitò il suo sguardo. Non voleva che il ragazzo facesse sciocchezze.

Chiamò Claudia:

“Buon anno… Ho una brutta notizia. Luca mi ha lasciata.”

“Luca? Ma scherzi? È uno scherzo di Capodanno?”

“Purtroppo no. Se n’è andato con un’altra. Oggi vado da loro.”

“Vuoi che venga con te?”

“No, ci penso io.”

“Chiamami appena torni.”

Elena prese l’autobus. Arrivò in una zona di villette, trovò la casa ed entrò nel cortile. La porta era aperta. Dentro, Luca e quella donna stavano a tavola.

Luca la vide e balzò in piedi, impietrito.

“Chi è?” chiese la donna.

Luca taceva. Elena rispose:

“La sua moglie legittima. Abbiamo un figlio. E lei chi è?”

La donna impallidì.

“Chi ti ha chiamata qui?” urlò Luca. “Vattene!”

La donna si alzò:

“Luca, mi hai detto che tua moglie era morta due anni fa. Perché mi hai mentito?”

Luca, con voce strisciante, rispose:

“Avevo paura di perderti, Sara. Volevo dirtelo più tardi.”

Elena lo guardò con disgusto.

“Come puoi dire una cosa del genere? Se ami un’altra, divorzia e vivi come vuoi. Ma dire che tua moglie è morta… È da pazzi.”

Poi chiese alla donna:

“Da quanto andate avanti?”

“Ci amiamo da un anno.” Elena rimase sconvolta.

Un anno di tradimenti, e lei non aveva capito nulla.

“E come giustificava le sue assenze?”

“Diceva che la madre era anziana e malata. Poi lei è morta, e lui è stato libero.”

Elena scoppiò a ridere.

“Davvero? Allora ha seppellito tutti. Io sono qui, viva. E sua madre pure, che stamattina ha scoperto di avere un figlio senza cuore.” Fece una smorfia. “Be’, vi auguro una lunga vita felice. Chiederò io il divorzio.”

Se ne andò a testa alta. A casa, Claudia la chiamò.

“Elena, dove sei? Sono preoccupata.”

“Sono a casa. Vieni.”

Dieci minuti dopo, Claudia la vide distrutta.

“Non ci credo,” disse Elena. “Mi ha detto morta. E sua madre pure. Sara, come si può essere così vili?”

Claudia era sconvolta.

“Ma davvero… Luca?”

Elena chiese il divorzio. Luca le lasciò l’appartamento, ma lei lo odiava per quel gesto ipocrita.

“Non mi sono sposata per l’appartamento,” disse alla suocera. “E gli anni insieme? Le difficoltà superate?”

La suocera non rispose. Non si aspettava un tradimento così dal figlio.

Elena ricordò quando Luca era stato in ospedale, un anno prima. Lei l’aveva assistito giorno e notte. E subito dopo, lui aveva cominciato a tradirla.

“Mi ha detto morta. È fuori di testa,” pensò. “Se voleva andarsene, poteva farlo da uomo. Invece è un codardo.”

A Matteo raccontò la verità. Lui la guardò sereno.

“Mamma, non ti preoccupare. Ce la faremo.”

Elena lo abbracciò.

“Sei già un uomo, Matteo.”

Ora vivevano da soli, con la suocera accanto che la trattava ancora come una figlia. Luca non si faceva vivo. Forse, davvero, li aveva sepolti tutti.

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