Era tempo di rimediare all’errore
Veronica non voleva dire nulla alla mamma di quello che era successo al lago. Tornata a casa, cercò di scivolare in silenzio nella sua stanza, ma la madre sentì il fruscio nell’ingresso e uscì dalla cucina.
“Cosa è successo? Sei pallida come un fantasma.” La mamma si strinse le mani al petto, guardando la figlia con preoccupazione.
“Tutto bene. Ho solo fatto un bagno troppo lungo.” Veronica superò la madre e si chiuse in camera.
Il giorno dopo arrivò Antonio a chiedere come stava Veronica.
“Perché dovrebbe stare male?” chiese sorpresa la mamma.
“Be’, ieri ha rischiato di annegare nel lago,” rispose Antonio, ignaro.
“Non dire sciocchezze, ho solo ingoiato un po’ d’acqua,” disse Veronica fissandolo intensamente.
“Sono venuto… per invitarti al cinema.” Antonio capù e cercò subito di rimediare.
“Veronica, certo, vai pure. Che fai chiusa in casa? Il tempo è splendido,” disse la mamma, sorridendo a Antonio con un’espressione quasi servile.
Il fatto era che Antonio era il figlio di un uomo ricco e influente, e l’attenzione che mostrava verso Veronica aveva acceso nella madre speranze per un futuro agiato della figlia.
Da quel giorno, Antonio iniziò a frequentare spesso Veronica, invitandola a fare varie cose: nuotare, andare in moto, al bar… Non che lei ne fosse pazza, ma lusingava che tra tutte avesse scelto proprio lei. Qualsiasi ragazza si sarebbe ritenuta fortunata a uscire con lui.
Quella sera, la madre rimproverò Veronica: “Un ragazzo così si interessa a te e tu fai la schizzinosa? Di famiglia benestante. Non saprai mai cos’è la povertà. E come ti guarda? È affidabile. Ti ha aiutato nel momento difficile. Posso fidarmi di lui con la cosa più preziosa che ho: mia figlia. Se ti chiederà di sposarlo, non fare la sciocca ingrata.”
“Non lo amo, mamma,” provò a opporsi Veronica.
“Non crederò mai che un ragazzo così bello non ti piaccia. Io mi sono sposata per amore appassionato, e dove è finito?”
Quando Antonio le chiese di sposarlo, Veronica accettò. Le pressioni della madre avevano avuto effetto. Nei preparativi del matrimonio, a volte le sembrava di recitare una parte, come se tutto fosse finto e presto sarebbe finito. La mamma, invece, era al settimo cielo.
Veronica capì subito che né la suocera né la sorella maggiore di Antonio la approvavano. Si chiedeva come avessero permesso il matrimonio. Probabilmente, per la madre, Antonio era il figlio prediletto, e non aveva voluto opporsi per non perderlo.
Vivevano in un appartamento lasciato in eredità ad Antonio dal nonno, e Veronica ne era felice. La suocera la intimidiva.
Ma gli anni passavano, e Veronica non riusciva a rimanere incinta. La suocera la incolpava, le consigliava i migliori medici, che le diedero una diagnosi infausta. Veronica si sentiva in colpa.
Antonio non la rimproverava apertamente, ma lei vedeva che soffriva. Si allontanava sempre di più, passando molto tempo nell’azienda di famiglia. Il padre era morto tre anni prima per un infarto. Andava a trovare la madre senza Veronica, il che a lei andava bene. Poteva solo immaginare cosa dicessero di lei.
Sospettava che Antonio avesse altre donne, ma “non preso, non ladro”. Antonio era sempre stato discreto. Teneva alla reputazione.
Veronica provò a tornare dalla madre, ma questa liquidò i sospetti come fantasie. “Antonio è bello, piaccE mentre la macchina sfrecciava lungo la costa ligure, Veronica chiuse gli occhi, sentendo per la prima volta dopo anni che la sua vita era finalmente nelle sue mani.