Ecco il menu, prepara tutto per le cinque, non starò certo io ai fornelli per il mio anniversario!” ordinò la suocera, ma se ne pentì amaramente

Ecco il menu, prepara tutto per le cinque, non starò certo io in cucina per il mio anniversario ordinò la suocera, ma presto se ne sarebbe pentita.

Giovanna De Luca si svegliò quella mattina di sabato con unaria festosa. Sessantanni: una cifra tonda, degna di celebrazione. Aveva pianificato questo giorno da tempo, stilando liste di invitati e scegliendo con cura labito. Nello specchio, il viso di una donna abituata a vedere tutto svolgersi secondo i suoi piani le sorrideva soddisfatto.

Mamma, buon compleanno! Andrea fu il primo a entrare in cucina, una scatolina in mano. È da parte nostra, mia e di Elena.

Elena annuì in silenzio, appoggiata al bancone con una tazzina di caffè. Era sempre di poche parole al mattino, specialmente quando si trattava delle feste di famiglia organizzate dalla suocera.

Ah, Andrea, grazie! Giovanna prese il regalo con un sorriso esagerato. Avete già fatto colazione?

Sì, mamma, tutto a posto rispose lui, lanciando unocchiata alla moglie.

Elena posò la tazzina nel lavandino, preparandosi mentalmente a ciò che lattendeva. Ultimamente, la suocera era ancora più impositiva del solito, come se latmosfera festosa le desse il diritto di comandare con ancora più insistenza.

Elena, cara la chiamò Giovanna con quel tono particolare che preannunciava sempre un ordine mascherato da richiesta. Ho un piccolo compito per te.

Elena si voltò, cercando di mantenere unespressione neutra. Dopo tre anni in quella casa, aveva imparato a decifrare ogni sfumatura della suocera.

Ecco il menu, prepara tutto per le cinque, non starò certo io in cucina per il mio anniversario Giovanna le tese un foglio piegato in due, scritto con la sua grafia ordinata.

Elena lo prese, lesse velocemente lelenco e sentì un nodo allo stomaco. Dodici piatti. Dodici! Dagli antipasti alle insalate elaborate, fino ai secondi.

Giovanna iniziò con cautela ma mi ci vorrà una giornata intera

Certo! rise la suocera, come se la cosa fosse ovvia. E che altro si fa per una festa così importante? Cucinare per la festeggiata, no? Capisci che ci saranno tanti ospiti, le mie amiche, i vicini Non possiamo fare brutta figura!

Andrea guardava alternativamente la madre e la moglie, percependo la tensione salire.

Mamma, magari potremmo ordinare qualcosa di già pronto? propose incerto.

Ma che dici! si indignò Giovanna. Servire cibo comprato al mio anniversario? Che figura ci farei? No, tutto deve essere fatto in casa, con amore.

Elena serrò i pugni. Con amore. Certo, con il suo amore, mentre lei avrebbe sudato in cucina tutto il giorno.

Va bene disse secca, dirigendosi verso luscita.

Elena! la chiamò Andrea. Aspetta.

Si fermò nel corridoio, respirando a fondo. Andrea la raggiunse, gli occhi bassi.

Ascolta, ti aiuterei, lo sai, ma in cucina sono solo dintralcio Non sono capace.

Certo sorrise Elena, tesa. E il fatto che tua madre mi tratti come una domestica, va bene?

Ma no si strinse nelle spalle, imbarazzato. Pensa, cucinare per la mamma nel suo giorno speciale non è così grave. Fa tanto per noi, ci ospita, non ci chiede mai soldi per le bollette

Elena lo fissò a lungo. Avrebbe potuto ricordargli come sua madre non perdeva occasione per rimproverarla, criticare lordine in casa, lamentarsi dei suoi piatti. Avrebbe potuto dirgli quanto Giovanna amasse sottolineare di aver accolto in famiglia una ragazza di provincia, come se le avesse fatto un favore immenso. Ma a cosa sarebbe servito? Andrea non avrebbe capito. Per lui, sua madre era una santa, e le sue lamentele solo capricci.

Va bene disse Elena, tornando in cucina.

Le ore successive passarono in un turbine di tagli, cotture e impiattamenti. Mentre mescolava una salsa, le venne unilluminazione. Unidea semplice ma geniale, che le fece affiorare un sorriso.

Tirò fuori dalla credenza una scatolina acquistata in farmacia mesi prima ma mai usata. Un lassativo a lieve azione. Leffetto si sarebbe manifestato entro unora.

Studiò il menu. Insalate, antipasti in tutto poteva infilarne qualche goccia. I secondi, invece, li avrebbe lasciati intatti. Dopotutto, anche lei e Andrea dovevano mangiare.

Per le cinque, la tavola era un trionfo di vivande. Giovanna, in un vestito nuovo e carica di gioielli, ispezionò la cucina con aria da generale.

Non male concesse magnanima. Anche se linsalata russa poteva essere più salata.

Elena non replicò, sistemando i piatti. Dentro di lei, uneuforia cresceva.

Gli ospiti arrivarono puntuali. Giovanna li accolse a braccia aperte, raccogliendo regali e complimenti. Le sue amiche, altrettanto eleganti, ammiravano la tavola.

Giovannina, che meraviglia! esclamò Valeria, la vicina del terzo piano. Hai superato te stessa!

Oh, ma no si sminuì la festeggiata è stato uno sforzo condiviso con Elena. Anche se la maggior parte del lavoro lho fatto io.

Elena, che stava sistemando i piatti, trattenne una risata. Condiviso. Certo.

Andrea sussurrò al marito non mangiare gli antipasti. Aspetta i secondi.

Perché? si stupì lui.

Fidati.

Si strinse nelle spalle, ma obbedì. Elena si sedette in disparte, osservando gli ospiti divorare le portate. Giovanna spiegava come avesse studiato il menu, scelto gli ingredienti, pensato a tutti i gusti.

Questinsalata è la mia specialità si vantò, indicando la russa. Ricetta di mia nonna.

Divina! approvò Teresa. Hai le mani doro!

Passò unora. Elena controllò lorologio. E poi, allimprovviso, iniziò.

La prima ad agitarsi fu Valeria.

Oh gemette mi sento male

Anche a me! si unì unaltra ospite. Giovanna, sei sicura che gli ingredienti fossero freschi?

La festeggiata impallidì.

Certo! Li ho comprati ieri!

Ma poi fu la volta sua. Si scusò in fretta e corse in bagno. Seguita da una fila di ospiti.

Elena bisbigliò Andrea cosè successo?

Non lo so rispose impassibile. Forse hanno mangiato qualcosa di sbagliato. Per fortuna noi abbiamo evitato gli antipasti.

Nellappartamento regnava il caos. Gli ospiti sparivano uno dopo laltro, poi tornavano a prendere le giacche, borbottando scuse e lamentele. Giovanna correva tra loro e il bagno, cercando di salvare la situazione, invano.

Per le sette, rimasero solo loro tre. Giovanna era sul divano, pallida e sconvolta.

Riposati disse Elena gentile sistemiamo noi.

Coshai messo nel cibo? sbottò la suocera, non appena ripresasi.

Elena tagliò tranquilla la carne con le patate.

Un lassativo. Solo negli antipasti. I secondi sono puliti, puoi mangiarli senza problemi.

Giovanna aprì

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