Ecco la situazione: presto avremo ospiti e devi trovarti un posto dove andare.

La situazione è questa: tra poco arriveranno degli ospiti, e voi dovrete andare da qualche parte.

“La situazione è questa: tra poco arriveranno degli ospiti, e voi dovrete andare da qualche parte. Capirete anche voi che con voi qui non ci sarà alcuna festa.”

“Figlio mio, ma dove possiamo andare? Non abbiamo nessuno qui,” chiese la madre, la voce spezzata.

“E che ne so? Una volta la vicina di paese vi aveva invitato, andate da lei.”

Vittorio Moretti e Maria Luisa Rossi avevano già rimpianto cento volte di aver ascoltato il figlio e venduto la loro casa.

Là, forse la vita era dura, ma era la loro casa. Erano padroni del loro destino. E qui?

Avevano paura persino di uscire dalla loro stanza per non scatenare lira della nuora, Caterina. La irritava ogni cosa. Il modo in cui camminavano, trascinando le ciabatte. Come bevevano il tè, come mangiavano.

Lunica persona in quellappartamento che aveva ancora bisogno di loro era il nipote, Luca.

Un ragazzo bello, alto, che amava i suoi nonni alla follia. E se sua madre alzava la voce in sua presenza, riceveva subito una risposta secca.

Il figlio, Adriano, invece, se avesse paura della moglie o semplicemente non gliene importasse, non aveva mai difeso i genitori.

Luca cenava sempre con i nonni. Ma era raro che fosse a casa. Era in stage, e per comodità viveva vicino al lavoro, nel dormitorio. Tornava solo nei fine settimana.

I vecchi aspettavano il nipote come fosse una festa. E ora il Capodanno era alle porte. Luca era arrivato di prima mattina solo per fare gli auguri a tutti.

Entrò nella stanza dei nonni.

Aveva portato a ciascuno un paio di calze e guanti caldi. Sapeva che avevano sempre freddo, e voleva farli felici. Per il nonno, guanti semplici. Per la nonna, con ricami.

Maria Luisa strinse i guanti al viso e scoppiò in lacrime.

“Nonna, che cè? Non ti piacciono?”

“Ma no, tesoro mio. Sono bellissimi. Non ho mai avuto nulla di così prezioso in tutta la mia vita.”

Lo abbracciò e lo baciò. Luca cominciò a baciare le mani della nonna, come faceva da bambino. Le sue mani profumavano sempre di qualcosa: mele fragranti, impasto di torte. Ma soprattutto di calore e amore.

“Allora, miei cari, resistete senza di me per tre giorni. Esco con gli amici, poi torno.”

“Divertiti, tesoro,” disse la nonna. “Noi ti aspettiamo.”

Luca prese la borsa, salutò tutti e se ne andò. I vecchi tornarono nella loro stanza.

Unora dopo, sentirono Caterina urlare contro il marito: dovevano arrivare ospiti, e in casa cerano i vecchi. Dovevano andarsene. Che cosa avrebbero pensato gli altri? E dove avrebbero dormito gli ospiti?

Adriano provò a rispondere, ma Caterina non voleva nemmeno sentirlo.

I vecchi rimasero zitti come topi, senza neanche osare andare in cucina per il tè. Vittorio tirò fuori dei biscotti dalla tazza nascosta e li divise con la moglie.

Si sedettero vicino alla finestra, masticando in silenzio. Avevano paura persino di parlare. Negli occhi di Maria Luisa tremava una lacrima. Che dolore arrivare a quel punto, a non essere più voluti da nessuno.

Fuori, il buio avanzava. Adriano entrò nella stanza.

“La situazione è questa: tra poco arriveranno degli ospiti, e voi dovrete andare da qualche parte. Capirete anche voi che con voi qui non ci sarà alcuna festa.”

“Figlio mio, ma dove possiamo andare? Non abbiamo nessuno qui,” chiese Maria Luisa.

“E che ne so? Una volta la vicina di paese vi aveva invitato, andate da lei.”

“Ma dove andiamo? Non ci sono più autobus, non sappiamo nemmeno dovè la stazione. E poi, chissà se è ancora viva.”

“Non lo so, comunque Caterina ha detto che avete unora per prepararvi.”

Adriano uscì. Vittorio e Maria Luisa si guardarono, trattenendo le lacrime. Cominciarono a prepararsi. I regali di Luca tornarono utili.

Si vestirono pesantemente e uscirono in silenzio. Fuori era ormai quasi notte. La gente correva, ognuno con le sue faccende.

Maria Luisa prese il marito a braccetto e si diressero lentamente verso il parco. Lungo la strada, si fermarono in un piccolo bar. Ordinarono tè e panininon avevano mangiato tutto il giorno.

Rimasero lì quasi unora. Non volevano uscire. Fuori, il vento gelido soffiava e aveva cominciato a nevicare. Nel pargo cera una panchina coperta. Decisero di ripararsi lì.

Almeno un tetto sulla testa. Si strinsero luno allaltro. Maria Luisa guardava i guanti. Vittorio la osservò e disse:

“Almeno nostro nipote ha un cuore puro, non come i genitori che lhanno cresciuto.”

“Sì, gli avevamo promesso di resistere, e invece…”

Il tempo passava, la neve continuava. Nelle case brillavano gli alberi di Natale. Molti erano già a tavola, pronti per il cenone.

Allimprovviso, un cagnolino si avvicinò. Un simpatico cocker spaniel. Si mise a piagnucolare, mettendo le zampette sulle ginocchia di Maria Luisa. Lei sorrise e lo accarezzò.

“Piccolo, cosa ci fai qui solo? Ti sei perso?”

Poco dopo, una voce femminile si avvicinò:

“Lord, dove sei? È ora di tornare a casa. Dai, tesoro, dove sei?”

La ragazza sentì il cane abbaiare. “Lord! Vengo subito!”

Arrivò alla panchina. Il cane stava ancora sulle ginocchia della donna anziana. Guardandoli, Daria capì che erano lì da tempo.

“Scusate, Lord è buono, non fa male a nessuno. Scusate la domanda, ma siete qui da molto?”

“Da un po, tesoro. Che bel cagnolino hai, è dolcissimo.”

“Ma perché non tornate a casa? Fa freddissimo, e tra unora è Capodanno.”

I vecchi tacquero.

“Scusate ancora… non avete un posto dove andare?”

Scossero la testa.

“Davvero? Non so cosa fare.”

Lord non si staccava dalla nonna, scodinzolando felice.

“Credo che dovremmo continuare questa conversazione altrove. Io sono uscita solo per Lord, e mi sono vestita leggeraho già freddo. E voi ancora di più. Alzatevi, venite da me.”

“No, piccola, perché dovresti farlo? Resisteremo qui fino a domani, poi vedremo. Siamo nuovi in città, non conosciamo nessuno.”

“No, non vi lascerò qui. Io e Lord viviamo da soli, saremo felici di ospitarvi. Forza, tra poco è mezzanotte.”

Maria e Vittorio si scambiarono unocchiata, sospirarono e si alzarono. Nonostante i calzini pesanti, i piedi erano gelidi.

Camminarono lentamente. Lord correva intorno, scodinzolando. Lungo la strada, si presentarono e chiacchierarono.

Maria Luisa raccontò come erano finiti lì. Si vergognava, ma quella dolce ragazza ispirava confidenza. Daria si rattristò.

Non riusciva a capire come si potesse cacciare i propri genitori di casa. Sua madre e suo padre erano morti, e avrebbe dato tutto per averli ancora con sé.

In casa faceva caldo. Dall

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