Ma tu forse non sai comè la gioventù doggi!
Ciao, Rosalba, ti vedo affaccendata nellorto e ho pensato di venirti a salutare disse Teresa battendo i piedi davanti al cancelletto.
Le due donne vivevano agli opposti del paese. Teresa con suo marito Vittorio abitava vicino al fiume, mentre Rosalba stava più vicino al bosco.
Non si erano mai frequentate molto, avendo già abbastanza vicini. Ma ora quei vicini avevano nipoti ormai grandi, mentre i figli di Teresa intendevano mandarle i nipoti, Luca e Matteo, per un intero mese. Dicevano che i ragazzi erano stanchi della città.
Negli anni passati, il figlio di Teresa, Marco, aveva avuto migliori condizioni economiche e andavano sempre allestero in vacanza. Ora, le cose erano cambiate, e si erano ricordati che i nonni vivevano in campagna, vicino al fiume. Così avevano deciso di lasciare i ragazzi non solo per un weekend, ma per un mese intero.
Solo che, mamma, non vanno molto daccordo tra loro aveva avvertito Marco. Matteo, a tredici anni, si crede già grande. E Luca non vuole sottomettersi, litigano sempre!
Ma figurati, non sapremo gestire i nostri stessi nipoti? Portali pure, ci penseremo noi aveva risposto Teresa con slancio. Ma appena riagganciato, aveva ripensato alla cosa. I ragazzi di oggi non sono come una volta. A volte sono inavvicinabili. Non li avevano mai tenuti così a lungo da piccoli. E ora? Che fare se avessero problemi?
Vittorio, suo marito, era un uomo severo, non avrebbe tollerato capricci. E litigi non servivano a nessuno.
Così Teresa decise di farsi unassicurazione: andare da Rosalba, che pure aveva nipoti della stessa età.
Ricordava bene che, per tenere i ragazzi buoni, bisognava farli divertire. Se si fossero fatti amici, sarebbe stato meglio per tutti.
Avanti, Teresa! la salutò Rosalba appena la vide. Cosa mi porta da queste parti?
I miei nipoti verranno a stare da noi per un mese, e i tuoi non sono più o meno della stessa età? Se li facessimo conoscere, magari diventano amici e sarà meglio per tutti propose Teresa.
Ma tu non hai idea di come siano i ragazzi oggi! rise Rosalba. Non hai paura a tenerli così a lungo? I miei mi hanno fatto perdere la pazienza, e mio marito voleva persino rimandarli a casa. Ma se hai deciso, portali pure, li faremo conoscere. Che altro possiamo fare? Sono i nostri nipoti!
Nel weekend arrivò Marco con la moglie Paola e i figli Luca e Matteo.
I ragazzi erano cresciuti, e si vedeva che erano felici di rivedere i nonni. Teresa si sentì sollevata.
E poi, perché Rosalba laveva spaventata? Saranno i suoi nipoti a essere maleducati. I suoi invece erano così gentili e ben educati! E anche bravi a scuola, niente di cui preoccuparsi.
Mamma, se hai bisogno chiamami, parlerò con loro disse Marco prima di ripartire. Ma Teresa scosse la mano con sicurezza. Suvvia, figlio mio, non è che non sappiamo crescere dei bambini, no?
Quella sera, Luca e Matteo faticarono a calmarsi. Li misero a dormire nella stanza accanto, quella che un tempo era di Marco.
Ma, visibilmente eccitati dal cambiamento, non riuscivano ad addormentarsi. Parlavano ad alta voce, e il loro trambusto disturbò anche Vittorio, che si innervosì.
E perché hai accettato, Teresa? Non gli serviva affatto la nostra campagna, eppure ecco qua!
La mattina dopo, però, i nipoti non si svegliarono.
Era quasi ora di pranzo, e dormivano ancora!
Nonna, lasciaci dormire ancora un po borbottò Matteo, il più grande.
Luca, il più piccolo, russava così forte da non sentire neanche la voce della nonna.
Ma quanto potete dormire?! sbottò Teresa.
Poi notò qualcosa per terra. Si chinò e, guardando meglio, batté le mani per lo stupore.
Sul pavimento cerano i loro cellulari!
Allora, avete giocato fino a tardi? Ma non si può! Vi sequestro questi telefoni, ecco cosa!
Matteo balzò in piedi.
Ridammelo, non è tuo! La mamma me lo permette!
Chiamerò tua madre e scoprirò cosa permette! replicò Teresa, e Matteo rinunciò a riprendersi il telefono. Si infilò sotto le coperte sbuffando e sbattendo la porta, dicendo solo: Chiama pure!
Per due ore non uscirono, e Vittorio stava per intervenire: che cosa era questo sciopero già al primo giorno? Ma poi i ragazzi uscirono, entrambi di pessimo umore.
Non vogliamo la polenta, vogliamo le crocchette o i panini!
Ah sì? La polenta non vi piace? Allora restate digiuni! si infuriò Vittorio. E avete fatto i letti? Aspetta, vado a vedere. E questi sacchetti di patatine e carte di caramelle nel letto? E non avete pulito niente? Non avete nemmeno meritato la polenta! Su, raccogliete i rifiuti e rifate i letti!
Non possiamo restare digiuni! Luca guardò il nonno torvo. Siete cattivi!
Vittorio stava per esplodere, ma Teresa intervenne. Andiamo, vi mostro come si fa il letto, domani lo farete da soli. E i panini solo dopo la polenta, daccordo?
Li vizzi troppo, bisogna essere più severi brontolò Vittorio. Guarda che facce toste, e non hanno un briciolo di rispetto!
I nipoti di Rosalba e i suoi diventarono amici.
Ma che combinavano in quattro!
Se giocavano nel cortile di Teresa, lei poi, di nascosto da Vittorio, raccoglieva rami e bastoni chissà da dove arrivati. I fiori erano rovinati, entravano e uscivano di corsa portando erba ovunque, e le briciole invadevano la cucina. Le sedie erano scassate, le porte sbattevano così forte da staccarsi quasi dai cardini.
Un disastro!
Ma che razza di bambini sono?! si lamentò Vittorio. Mai più, non devono più venire da noi se non sanno comportarsi! Ehi, Matteo, vieni con me, mi aiuterai a riparare la bicicletta per te e Luca. E la nonna e Luca prepareranno il pranzo, bisogna guadagnarselo, no?
E tu, nonno, lavorerai per guadagnartelo? chiese stupito Matteo.
E cosa credevi? Mi hai mai visto ozioso o dormire fino a mezzogiorno? Nella vita niente è gratis, tutto si guadagna, ecco! E poi, già il primo giorno avete strappato pantaloni e magliette, per fortuna la nonna aveva ancora i vestiti di vostro padre. Correte nei suoi pantaloni ora, ma le cose non cadono dal cielo, bisogna lavorare!
Non brontolare troppo con loro, ricordati di come eri tu! lo rimproverò Teresa. Non fare il santuomo, ti conosco bene!
Quando partirono, i nipoti erano felici e si lamentarono con i genitori:
Il nonno ci ha tormentato, non ci dava il telefono e ci faceva lavorare!
Ma una settimana dopo, Marco chiamò stupito.
Mamma, papà, come avete fatto? Luca ha imparato a sbucciare le patate e passare laspirapolvere! Matteo lava persino i calzini ed è diventato più ragionevole. E ora rifanno i letti da soli, hanno pure imparato a cucin