Giorgia tradisce il marito solo una volta, prima del matrimonio. Lui la chiama grassa e le dice che non entrerà nellabito da sposa.
Ancora prima di sposarsi, Giada tradisce il fidanzato una sola volta. Lui la insulta, dicendole che è troppo grossa per il vestito bianco. Ferita, esce con le amiche a una discoteca a Roma, beve troppo e si risveglia in un appartamento sconosciuto accanto a un bel ragazzo dagli occhi azzurri. La vergogna è insopportabile! Non dice nulla a Marco, perdona le sue offese e persino inizia una dieta. Smette di bere, cosa facile dopo aver scoperto di essere incinta.
La bambina nasce nella data prevista, una bellissima bimba con occhi azzurri, e Marco ne è innamorato. Per cinque anni, Giada si ripete che va tutto bene, che gli occhi della piccola sono come quelli del nonno. E se ha i capelli ricci, che problema cè? Cerca di dimenticare quel ragazzo dai riccioli di cui non ricorda il nome. Ma nel suo cuore di madre sa che la piccola non è figlia di Marco. Forse per questo sopporta le sue uscite notturne, i viaggi di lavoro, le critiche sul suo aspetto e sulla cucina. Per la bimba è importante avere una famiglia: adora il padre, e quale uomo non tradisce?
«Resisti, dove potresti andare?» le dice la madre. «Sai che non abbiamo spazio, tua nonna è a letto malata, tuo fratello ha portato la fidanzata a casa. Dove ti sistemerei? Te lavevo detto: non dovevi intestare la casa alla suocera, ora sei in questa situazione!»
Giada resiste. Ma non serve, e un giorno Marco la lascia. Dice di aver trovato unaltra, piange, promette che sarà sempre padre di Elena, ma che non può negare i suoi sentimenti. Sua madre, che sembrava adorare la nipote, dopo il divorzio le sussurra:
«Fai un test di paternità, forse paghi gli alimenti per niente!»
Giada resta paralizzata: credeva di essere lunica ad avere dubbi. Invece no.
«Sei impazzita?» Marco si infuria. «Elena è mia figlia, lo vede chiunque!»
Forse la nonna ha ragione, perché un anno dopo il divorzio, Giada finisce in ospedale per unappendicite e riconosce un volto familiare. Quegli occhi azzurri sopra una mascherina chirurgica dissipano ogni dubbio.
«Scusi, ci siamo già visti?» chiede il chirurgo.
Giada scuote la testa disperata, sperando che non ricordi. Ma lui ricorda, e il giorno dopo, durante la visita, scherza:
«Spero che stavolta non scappi via come lultima volta.»
Giada diventa rossa come un pomodoro e decide di lasciare lospedale appena possibile. Ma non si aspetta che, nei giorni di degenza, Luca riesca a farle cambiare idea.
Non gli parla della figlia. Menziona solo di avere una bimba, senza accennare che lui potrebbe essere il padre.
Luca capisce tutto al primo sguardo. Si agita, compra una bambola e fa mille domande a Giada per sapere come comportarsi.
«Ascolta,» le dice, «da piccolo, mia madre si innamorò di un altro uomo, ma mia sorella non laccettò mai, e alla fine lo cacciò. Non voglio che accada lo stesso: voglio essere un secondo padre per tua figlia.»
Queste parole spezzano il cuore di Giada. E quando Luca vede la bambina, resta immobile per qualche secondo, poi la guarda confuso. È chiaro: ha capito tutto.
«Che differenza fa?» pensa Giada. «Prima o poi avrei dovuto dirglielo.»
Imparando dal primo matrimonio, si aspetta accuse e urla. Invece Luca, quando restano soli, la abbraccia e sussurra: «Che miracolo meraviglioso!»
Inizialmente, Elena sembra accettare Luca. Ma quando Giada le chiede con delicatezza se è daccordo che lui viva con loro, la bimba scoppia in lacrime:
«Pensavo che papà sarebbe tornato! Luca può vivere da unaltra parte.»
Giada la convince, ma Luca è ferito.
«È mia figlia! Devi dirglielo!»
«Marco non lo sopporterebbe. Né Elena. Per lei, lui è il padre, e per lui, lei è lunica figlia. A quanto pare, la sua nuova donna non può averne. Me lha detto sua madre.»
Luca si risente, Elena fa i capricci, e Giada fa di tutto per mantenere la pace in questa strana famiglia. Stabiliscono regole: Giada porta la figlia da Marco evitando che i due uomini si incontrino, non lascia Elena sola con Luca per evitare litigi, e persino per la Festa della Donna prepara biglietti per non far dire alla bimba qualcosa che ferisca Luca e lo spinga a rivelare la verità.
Poi Giada rimane incinta di nuovo. È terrorizzata. Teme che il secondo figlio assomigli a Elena e che Marco scopra tutto; teme che Elena diventi gelosa; teme che Luca approfitti del parto per svelare la verità.
Decidono che sua madre baderà a Elena durante il parto. La madre accetta, nonostante abbia già due nipoti a casa. Ma allimprovviso, un giorno prima del parto, la madre viene ricoverata per calcoli alla cistifellea. Il patrigno si rifiuta di prendersi un altro bambino, il fratello e la moglie lavorano tutto il giorno. Giada decide di portare Elena da Marco, ma lui è in viaggio, e lasciarla con la suocera non le piace.
«Non posso badare a mia figlia?» Luca si offende.
Il parto è complicato: oltre al cesareo, Giada resta in ospedale per litterizia del bambino. A casa, sembra esserci una bomba a orologeria! Luca dice che va tutto bene, ma Elena non le parla, e Giada si preoccupa. «Deve averle detto tutto.»
Condividendo la storia con le vicine, una la sprona a dire la verità, dicendole che prima o poi tutto viene a galla, e che pagherà per le bugie. Spinta da questo, chiama Marco:
«Voglio confessarti una cosa.»
«Cosa?»
Una lunga pausa mentre trova il coraggio.
«Riguardo a Elena»
«Cosa cè con Elena?»
«È figlia del tuo amico. Lo sapevo da tempo.»
«Te lha detto lui?»
«Lo sapevo già. Quando aveva un anno, feci un test. Prima del servizio militare mi dissero che non potevo avere figli. Tenevo il segreto, speravo in un miracolo e pensavo fosse successo. Poi ho dubitato. Mia madre pure Allora ho controllato.»
«Ma perché»
Giada non capisce come abbia tenuto il segreto così a lungo.
«E cosa potevo fare?» ribatte lui. «La piccola non ha colpe! E non dirle nulla! Per anni ho accettato per non perdere una figlia.»
È giorno di festa!
Il giorno delle dimissioni, Giada è distratta: osserva la figlia e il marito. Si scambiano sguardi strani, silenziosi.
«Come siete andati senza di me?» chiede nervosa quando il neonato dorme ed Elena disegna.
«Tutto bene! Sei troppo protettiva, ci siamo sistemati subito.»
«Glielhai detto?»
«No, claro che no! Me lhai proibito.»
«È vero. Allora perché è così seria?»
Luca sorride malizioso.
«Chiedilo a lei.»
Giada va in camera di Elena. La bimba è concentrata, con la lingua fuori, colorando qualcosa di rosso. Si avvicina e guarda. Nel disegno ci sono tre adulti e due bambini.
«Chi sono?»
«Sono noi,» risponde Elena con un sorriso, «la nostra famiglia perfetta.»




