Gala e l’amica passeggiavano nel parco quando all’improvviso videro un uomo e una donna.

Ginevra e la sua amica passeggiavano nel parco quando all’improvviso videro un uomo e una donna. Si abbracciavano, e lui le sussurrava qualcosa all’orecchio. La donna sorrideva felice. Ginevra li fissava a occhi spalancati, incapace di distogliere lo sguardo.

“Ginevra, che succede? Ginevra!” esclamò lamica, stupita.

“Niente. Andiamo,” rispose Ginevra all’improvviso, e si allontanarono in fretta.

Le due si salutarono, e Ginevra si avviò verso casa con la sensazione che quello che aveva visto non potesse essere reale. “Papà, come hai potuto? Dopo tutto quello che hai detto a mamma!” Non riusciva a credere ai suoi occhi.

Erano uscite insieme dopo le lezioni. A Ginevra non andava di tornare a casa subito, così propose: “Lisa, facciamo un giro al parco!”

“Dai, finché c’è ancora luce!” rispose lamica.

Il parco non era per niente sulla loro strada, ma perché non approfittarne?

Camminavano lungo il viale, osservando con invidia le coppie felici che passavano. Nessuno le notava. Svoltando su un sentiero più deserto, videro improvvisamente un uomo e una donna abbracciati. Lui le parlava all’orecchio, e lei rideva, radiosa.

Pur essendo di spalle, si vedeva che luomo non era più giovane.

Lisa li guardò distrattamente, ma notò subito che Ginevra li fissava, immobile.

“Ginevra, che hai? Ginevra!”

“Niente Dai, andiamo,” mormorò Ginevra, accelerando il passo.

Uscirono dal parco. Ginevra rimase in silenzio, persa nei suoi pensieri. Le due si salutarono e ognuna tornò a casa.

Con la testa bassa, Ginevra camminava verso casa, incapace di accettare ciò che aveva visto. Davanti ai suoi occhi cera ancora il viso felice di quella donna sotto gli alberi, e luomo che le sussurrava, ignaro di tuttopersino di sua figlia!

“Papà, come hai potuto? Ti ho sempre creduto perfetto. E invece hai unamante? Non ci avrei mai creduto se non lavessi visto con i miei occhi!”

Arrivò a casa tardi.

“Siediti a cena!” borbottò la madre. “Tu e tuo padre, non vi si aspetta mai.”

“Un attimo, vado solo a lavarmi le mani!” rispose Ginevra, imbarazzata.

Rimase a lungo in bagno. Quando uscì, il padre non era ancora tornato. Mangiò in fretta e si chiuse in camera.

Accese il laptop, ma non riusciva a concentrarsi. Limmagine del parco le tornava in mente. Non voleva crederci.

“È davvero mio padre. Ma allora, negli adulti, linganno e il tradimento sono cose normali? Cosa gli manca? Vorrebbe lasciare me e mamma per quella?” A quel punto, le venne unidea.

“Quella donna crede davvero che io le cederò mio padre? Scommetto che non sa nemmeno della mia esistenza”

Si sentì la porta aprirsi.

“Scusa, amore, è stata una giornata pesante,” disse il padre.

“Prima, i giorni pesanti erano solo a fine mese,” rispose la madre, accesa. “Ora sembra che siano tutti giorni pesanti.”

“Giovanna, non è così!”

Entrò in camera di Ginevra, come al solito, per darle un bacio, ma lei lo respinse.

“Vai, la cena si raffredda!”

“Figlia mia, che succede?”

“A me niente. E a te?”

Il padre la guardò a lungo, come se volesse dire qualcosa, ma poi si voltò e andò in cucina.

Ginevra non uscì più dalla sua stanza tutta la sera. Pien

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