In prima media, lei avvertì le sue amiche che quel ragazzo sarebbe diventato suo marito.
Ancora alle medie, Giulia aveva detto alle compagne che Matteo era il suo ragazzo e che, quando fosse arrivato il momento, si sarebbero sposati. Nessuna delle amiche aveva osato contraddirla.
Ora le amiche quasi temevano di guardare Matteo, perché la nonna di Giulia era considerata una strega. Viveva nel suo paesino, occupandosi dei suoi affari oscuri, mentre Giulia imparava larte nera poco a poco in città, facendo visita alla nonna di tanto in tanto.
E Matteo? Matteo non degnava Giulia di uno sguardo. Passava tutto il suo tempo libero in cortile con Anna. Anna era disabile dalla nascita e si muoveva in sedia a rotelle.
Non so perché, ma era proprio Anna ad aver conquistato il cuore di Matteo. Forse per la sua modestia o la sua gentilezza, ma qualcosa in lei lo aveva stregato. Inoltre, Anna era molto intelligente e con lei Matteo non si annoiava mai. Ormai da anni, passavano ogni momento libero insieme.
Matteo uscì di casa e si diresse verso il cortile, dove Anna era seduta. Sulla sua strada, però, apparve Giulia.
«Ciao, Matteo.»
«Ciao,» rispose lui, cercando di superarla.
«Ti va di fare un giro per la città?» chiese Giulia.
«Oggi no, mi dispiace,» rispose Matteo.
Giulia strinse le labbra, osservando Matteo avvicinarsi ad Anna, salutarla e iniziare a ridere e chiacchierare con lei. Unondata di rabbia e gelosia le attraversò il cuore. Pianse, ma nessuno la vide.
Passò un anno. Matteo portava Anna al fiume, nel bosco, nei prati pieni di margherite. Trascorrevano ogni istante libero insieme.
Giulia si era trasformata in una bellezza dai capelli neri. Tutti i ragazzi la fissavano, tanto era affascinante e slanciata. Ma Matteo, nel suo cuore, vedeva solo Anna. Ormai si amavano davvero, non più in modo infantile come prima.
Poi, un giorno, mentre Matteo andava da Anna, Giulia gli sbarrò di nuovo la strada.
«Ciao, Matteo. Ancora dalla tua invalida? Cosa ci trovi in lei? Prendi me. Sarai felice solo con me. Lo sai che ti amo da quando andavamo a scuola.»
«Lo so,» rispose Matteo, «ma io amo Anna.»
«Cosa ha di meglio di me, quella gallina senza gambe?»
«Non lo so. Ma che sia meglio, non cè dubbio.»
«Matteo, sai che non devo fare molto per farti innamorare. Mia nonna è la più potente. Ma non voglio usare la magia. Voglio che tu mi ami da solo. Dimmi cosa fare. Farò qualsiasi cosa.»
Matteo si fermò e la guardò.
«Fai camminare Anna. Allora ti sposerò,» disse seccamente.
Da quel momento, Giulia passò tutto il suo tempo con Anna. Usciva con lei la mattina e tornava a casa la sera tardi. Ormai Matteo non aveva quasi più occasione di vedere Anna. E Anna non si opponeva. Faceva tutto ciò che Giulia le diceva: beveva infusi, si spalmava unguenti, si esercitava senza sosta.
Matteo, osservando gli sforzi di Giulia, capì quanto lo amasse, se faceva tutto questo per lui.
Passarono quattro mesi.
Una sera, Matteo andò nel cortile dove Giulia si prendeva cura di Anna. Notò che quasi tutto il vicinato era affacciato ai balconi a guardare
Giulia, tenendo Anna per le mani, la allontanava sempre più dalla sedia a rotelle. Quel giorno, sia Giulia che Anna erano le ragazze più felici del mondo. Stanche ma raggiante, si sedettero su una panchina. Matteo si avvicinò, sbalordito da ciò che vedeva.
«Matteo, posso chiederti una cosa?» disse Giulia, allontanandosi da Anna.
Matteo si avvicinò a lei.
«È ora?» chiese, abbassando lo sguardo.
«Ora di cosa?»
«Di sposarci.»
«No, Matteo,» rise lei, «volevo scusarmi per essere stata insistente. La magia è impotente contro lamore. In fondo, la magia non può cambiare nulla nella vita, se una persona non lo vuole.»
Ora Anna e Giulia sono migliori amiche. Anna e Matteo hanno avuto una figlia. Giulia ha trovato un ragazzo che non sopporta e che non mostra a nessuno. Dice che è un pilota
