*16 aprile 2024*
Non so quante volte mi sia pentita di aver portato il mio nuovo ragazzo, Luca, a quel pranzo pasquale da mia madre, Maria Grazia. Sembrava una festa tenera: colombe, uova colorate, la famiglia riunita. Ma quando ho visto quanta gente aveva invaso la sua casa, avrei voluto voltarmi e scappare. Tutte e tre le mie sorelle—Giulia, Beatrice e Sofia—erano arrivate con mariti e figli al seguito. Poi c’era lo zio Marco, fratello di mamma, con la moglie e i loro due figli ormai adulti. E ancora, parenti lontani di cui, a dire il vero, stentavo a ricordare i nomi. E in mezzo a quel vortice familiare, c’ero io con Luca, il mio nuovo ragazzo, che avevo deciso di presentare alla famiglia. Meglio non l’avessi mai fatto.
Le sorprese sono iniziate subito. Appena varcata la porta, mamma è piombata su Luca con mille domande: “Luca, che lavoro fai? Quanti anni hai? Quali sono i vostri progetti?” Luca è rimasto calmo, sorridendo, ma ho sentito la sua tensione. E le mie sorelle, come se avessero cospirato, gli hanno preparato un vero esame. Giulia, la maggiore, ha subito raccontato di come suo marito avesse avuto una promozione e avessero comprato un nuovo SUV. Beatrice si è vantata della figlia che già balla nel corpo di ballo del teatro. Sofia, la più piccola, ha solo versato benzina sul fuoco, sussurrandomi con malizia: “E allora, sorellina, dove l’hai trovato questo giovanotto?” Luca è più giovane di me di cinque anni, e sembrava essere lo scoop della serata.
Maria Grazia, mia madre, ha deciso che la sua missione era ingozzare Luca. Gli riempiva il piatto continuamente: “Mangia, figliolo, sei troppo magro, devi prendere qualche chilo!” Lui ringraziava imbarazzato, ma vedevo che faticava a tener dietro alla sua generosità. Poi mamma si è messa a ricordare: “Sai, Luca, da piccola sognava di sposare un pilota! Tu non voli, ma sei un bel ragazzo, non deluderla!” La tavolata è scoppiata a ridere, e io avrei voluto sparire. Luca ha sorriso, ma sapevo che si sentiva a disagio.
Lo zio Marco, fratello di mamma, ha voluto metterlo alla prova. Gli ha versato del vino fatto in casa e ha brindato: “Ai giovani! Però, ragazzo, sai che in famiglia siamo severi? Le donne qui hanno carattere!” Luca ha annuito e bevuto, ma ho sentito la sua stretta più forte sotto il tavolo. E quando lo zio gli ha proposto di uscire in cortile a “dimostrare come spacca la legna”, non ce l’ho fatta. “Zio, basta, mica è un boscaiolo!” ho esclamato. Tutti hanno riso, ma Luca sembrava già cercare una via di fuga.
I figli delle mie sorelle hanno aggiunto caos. I nipoti correvano per casa, gridando, ribaltando un vaso di fiori. Uno di loro, il figlio di Beatrice, è corso da Luca e ha sparato: “Diventerai il nostro nuovo papà?” Sono quasi soffocata col succo. Luca, però, non si è scomposto: “Per ora sono solo Luca, ma possiamo farci amici.” Il bambino ha annuito ed è scappato, e io dentro di me lo ammiravo per la pazienza.
Ma il momento peggiore è stato quando hanno tirato fuori il mio passato. Giulia, come per caso, ha menzionato il mio ex marito: “Be’, quello era più grande, con una bella posizione, e tu adesso sei passata ai ragazzini?” Ho sentito le guance ardere. Luca ha finto di non sentire, ma sapevo che era ferito. Mamma, cercando di stemperare, ha iniziato a parlare di come da piccola preparassi la colomba, ma ha solo peggiorato le cose. Le sorelle e lo zio Marco si sono messi a ricordare le mie vecchie storie, i capricci di scuola e quel giorno in cui avevo quasi dato fuoco alla tenda durante una festa. Luca ascoltava e sorrideva, ma vedevo che si sentiva fuori posto.
Verso sera ero allo stremo. Volevo afferrare Luca e scappare. Ma lui, come avesse sentito il mio stato, mi ha sussurrato: “Tranquilla, sto bene. La tua famiglia è… vivace.” Ed è lì che ho capito che stava facendo tutto per me. Mi ha dato forza. Quando ci siamo seduti per un altro brindisi, ho preso la parola. “Grazie per esserci tutti—ho detto—ma voglio che sappiate che Luca è importante per me, e sono felice che sia qui. Festeggiamo Pasqua senza interrogatori, va bene?” Mamma ha annuito, le sorelle si sono zittite, e lo zio Marco ha alzato il bicchiere: “Alla donna intelligente!”
Alla fine, l’atmosfera si è scaldata. Io e Luca abbiamo persino ballato sulle vecchie canzoni messe da Sofia. Ho realizzato che, nonostante il caos, quel momento con la famiglia mi era caro. Sì, a volte sono insopportabili, ma sono i miei. E Luca… ha superato la prova con dignità. Quando siamo saliti in macchina, mi ha guardato e ha detto: “Sai, tua madre ha ragione. Sei una ragazza che non si può deludere.” Abbiamo riso, e ho capito che quella giornata folle ci aveva avvicinati.
Ora penso che la prossima volta andremo da mamma solo per un caffè, senza tutta quella folla. O, almeno, chiederò alle sorelle di trattenersi. Ma una cosa è certa: Luca vale ogni pranzo di famiglia.