Giustizia per Lei: una storia iniziata con il tradimento

**Giustizia per Milena: una storia che cominciò con un tradimento**

— Perché gli permetti di trattarti così, Milena? Non sei una sua proprietà! Sei forte, puoi uscirne — sussurrò Giulia, rannicchiata sul divano.

Milena sospirò profondamente prima di rispondere a bassa voce:

— È mio padre. E ha un documento firmato e timbrato che dice chiaramente: “inadatta”. Ecco perché sono qui. Non è solo un uomo con soldi, ma un uomo con potere. Per quanto scappi, mi ritroverà sempre. È un circolo senza via d’uscita…

— Allora, finché sei qui, almeno aiutami. Ti pagherò, tutto onesto. Giustizia sia fatta — disse Milena strizzando l’occhio.

— Ti avrei aiutata comunque — sorrise Giulia. — Ma non rifiuterò, certo. Quei soldi mi serviranno quando sarò di nuovo libera. Non mi serve la magia per capire cosa succede. Ma per confermare il sogno… mi servono alcuni tuoi capelli.

Giulia tirò fuori un coltellino e tagliò con destrezza una ciocca di capelli.

— Stanotte sapremo tutto. Quale filtro ti hanno dato, perché invece di protezione hai ottenuto solo malinconia verde… lo scopriremo.

L’indomani, Milena non riusciva a trovare Giulia. La evitava, si nascondeva negli angoli, spariva per le terapie.

— Perché mi sfuggi? — la bloccò in giardino. — Avevamo un accordo!

— Non mi crederesti — sussurrò cupa Giulia. — Penseresti che invento favole per soldi.

— Basta. Dimmi cos’hai visto.

Giulia la portò in un viale appartato e si sedette accanto a lei.

— Ascolta bene. Ho sognato…

Alessio si stirò pigramente nel letto.

— Alzati, dormiglione! Ho trovato una nuova vittima.

— Lasciami dormire… — gemette lui.

— Dormirai dopo. Ascolta. Ecco il giornale. Vedi questa donna? Si chiama Milena. Co-proprietaria di una società, senza parenti, tranne… il futuro marito. Se tutto va bene, sarai tu.

— Sposarmi? — la gola gli si seccò.

— Sì. Ma prima… devi farla innamorare. Sarai premuroso, modesto, povero in apparenza ma laborioso. Lei si affezionerà, comincerà ad aiutarti, investirà nel tuo “business”.

— E poi svuoto tutto? E tu compari?

— Esatto, amore — Laura gli accarezzò i capelli. — E quando accetterà il rituale magico, credendo di aiutarti… le infliggerò una maledizione. Un demone le divorerà la mente. Poi… un “incidente”. L’eredità sarà tua.

— Se ci riusciamo…

— Ce la faremo. Abbiamo la magia. Io e te.

Quando Giulia finì, Milena rimase in silenzio, le labbra serrate.

— E allora? — sbottò Giulia.

— Dirò solo che agirò. Prima liberiamoci del demone. Poi… la resa dei conti.

— Ti avverto: se esiti, scapperanno. Gente così non aspetta.

— Sono pronta. Aiutami a scacciarlo.

Giulia tagliò un’altra ciocca.

— Preparati. Quando se ne andrà, Laura lo sentirà. Avrai poco tempo.

Quella notte, Milena non chiuse occhio. Tremori, sussurri nell’oscurità. Ma al mattino… tutto svanì. Il mondo era più luminoso. Le persone… normali.

— Giulia! Se n’è andato! — corse nella sua stanza, ma Giulia era stata spostata. Qualcosa era successo di notte.

— Tornerà appena starà meglio — promise l’infermiera.

Milena non riusciva a contattare né Laura né Alessio. I telefoni muti. Erano fuggiti. Ma ora, l’importante era uscire di lì. E ringraziare Giulia.

— Sei viva! — esclamò Milena quando Giulia tornò.

— Ce l’ho fatta. Ho rimandato indietro il demone, ma per poco non ci sono rimasta anch’io — ridacchiò rauca. — E tu?

— Sono spariti. Sto recuperando. Il medico dice che presto mi dimetteranno.

— Io resterò qui. Papà ha prolungato. Ma verrai a trovarmi, vero?

— Certo. E come ci sentiremo?

— Così — Giulia estrasse il coltellino, tagliò una treccia e gliela porse. — Mettila sotto il cuscino… ti sentirò.

— E la vendetta?

— Non voglio sporcarmi le mani. Voglio solo giustizia.

— Allora lasciala fare a chi sta più in alto. Decideranno loro il giusto castigo.

Sei mesi dopo

Milena sedeva sul divano con un bicchiere di vino. Tra le mani, una cartella dell’investigatore privato.

Laura e Alessio erano scappati. Milena era tornata in un appartamento vuoto. I conti, svuotati. Tutto quello che aveva investito nel “business”… evaporato.

Laura aveva lasciato il lavoro e scomparso. Con Alessio erano fuggiti all’estero. Ma l’idillio durò poco. I soldi non bastarono. Litigarono. Si divisero il bottino… e presero strade diverse.

Laura aveva sbagliato avversario. L’investigatore disse che l’avevano trovata… o forse no. Probabilmente, in fondo al mare.

— La magia non ti ha salvata, Laura — mormorò Milena.

E Alessio? Coinvolto in nuove truffe. Perso tutto. Debiti insostenibili. L’unica cosa di valore rimasta? I suoi organi.

— Almeno avrà salvato qualcuno… — Milena chinò il capo. — Tutto secondo giustizia.

E Giulia? Viveva ora in un bosco remoto, dove il padre di Milena voleva costruire ville. Milena le aveva regalato quel terreno. Un rifugio. Una casa.

Milena tirò fuori una treccia dalla scatola e sorrise:

— Allora, amica… chiacchieriamo? Verrò presto. Avremo una vacanza magica…

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