Guarda chi sei diventata! Un dolce ma non una donna!

“Guarda come sei ridotta! Una palla di pasta, non una donna!”

Luca fissava con disprezzo sua moglie, sentendo di essersi stancato di lei e desiderando solo allontanarsi dalla loro casa.

“Amore, ho appena partorito nostro figlio. Dammi tempo e perderò peso,” disse Giulia, quasi in lacrime.

“Tutte le mogli dei miei amici hanno partorito e sono tornate in forma. E durante la gravidanza non sono ingrassate così tanto!”

Nel profondo, Luca provava disgusto per sua moglie. Non era la donna che aveva immaginato al suo fianco: desiderava qualcuna di brillante, attiva, sempre elegante persino in casa.

Invece, davanti a lui c’era una povera sciatta in vestaglia, con quell’espressione sempre colpevole.

Ma Alice, quella sì che era diversa! Audace, sicura di sé, bellissima!

Lo aspettava sempre, con passione. E, naturalmente, come tutte le amanti, sperava che lui divorziasse da Giulia.

La mano di Luca scivolò verso il telefono in tasca…

“Vado a fare una passeggiata, compro anche il pane,” mentì.

Appena fuori, chiamò Alice.

“Ciao, gattina! Mi sei mancata tanto. Non resisto più a stare a casa. Posso venire da te?”

“Ciao! Ti aspetto, bacio,” rispose Alice con voce dolce.

Luca tornò con il pane, fece una smorfia al pianto del bambino e disse a Giulia che lo avevano chiamato al lavoro d’urgenza.

Lavorava su turni, quindi mentire fu facile.

Giulia annuì comprensiva e cercò di baciarlo, ma lui si scansò con nonchalance.

Il bambino si addormentò, e Giulia rimase seduta in salotto, ripensando alle parole del marito.

Era vero, era cambiata dal matrimonio. Aveva smesso di curarsi, era ingrassata.

Il piccolo richiedeva tanto tempo, e mangiava sempre in fretta, spesso anche di notte.

Erano le 23 quando decise di chiamare Luca, ma il telefono era spento.

Dopo aver allattato il bambino, andò a dormire.

La mattina dopo, Luca rientrò e annunciò: “Me ne vado. Ho trovato un’altra. Non ti amo più. Ma il bambino non lo lascerò e pagherò gli alimenti.”

Difficile descrivere cosa provò Giulia in quel momento. Ma si trattenne, non pianse, non lo supplicò.

Passò un anno…

Tante cose cambiarono. Il piccolo crebbe e iniziò l’asilo. Giulia trovò lavoro, si iscrisse in palestra e in piscina. Il peso cominciò a scendere. Non era magra, ma aveva ritrovato grazia.

Al lavoro, un collega, Matteo, le fu sempre vicino.

Un giorno la invitò al cinema, poi al parco. Iniziarono a frequentarsi e, dopo sei mesi, si sposarono. Le forme di Giulia non lo turbavano. Matteo vedeva il sorriso gentile, gli occhi splendidi e amava il suo carattere.

Accolse il figlio di Giulia come suo. E presto il bambino lo chiamò papà.

Un giorno, Giulia incontrò un’amica del vecchio quartiere.

“Giulia, ho visto Luca! Sai, si è sposato con la sua amante! Ha avuto un altro figlio, e lei è ingrassata tantissimo. Adesso lui fa sempre gli straordinari.”

A Giulia non importava. Non aveva più visto l’ex marito da tempo. Pagava gli alimenti ma era una miseria, e si interessava poco al figlio. Ma a lei ormai non serviva.

Perché ora era felice con Matteo, il miglior marito e padre che potesse desiderare.

E così capì che la vera bellezza non sta nel corpo, ma nell’amore che si riceve e si dona.

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