Ha invitato sua madre a vedere la nipote senza preavviso e poi è iniziato l’inferno

Oggi scrivo queste pagine con il cuore pesante. Mi chiamo Alessandro, e tutto è iniziato quando ho chiamato mia madre senza avvertire per farle vedere la nipotina. Da quel momento, è diventato un inferno.

Sono un uomo normale, bloccato in mezzo a due fuochi: l’amore per mia moglie e quello per mia madre. Dopo la nascita di nostra figlia, la mia vita è stata travolta e il mio matrimonio è in bilico. E ora, onestamente, non so come sistemare le cose.

Mia madre è una donna complicata. Non ha mai rispettato i confini degli altri, non capisce cosa significhi essere ospite, e crede di avere il diritto di immischiarsi nella mia vita. Perché? Perché sono suo figlio. L’unico. Il preferito. Quindi tutto ciò che mi riguarda, riguarda anche lei. E non permetterà a nessuno di prendere il controllo, nemmeno a mia moglie.

Mia moglie si chiama Vittoria. Siamo insieme da cinque anni e l’amo profondamente. È intelligente, pacata, testarda ma giusta. Quando abbiamo iniziato a frequentarci, mia madre l’ha subito odiata. La irritava tutto di lei: il modo di parlare, di cucinare, persino di ridere. Pensavo fosse solo gelosia, perché mia madre è convinta che nessuno si prenderà mai cura di me come lei. E forse è stato proprio questo il seme della nostra rovina.

Tre settimane fa Vittoria ha partorito la nostra bambina, la piccola che aspettavamo con tanta gioia. Il parto è stato difficile e mia moglie ha impiegato tempo a riprendersi. Quando mia madre ha saputo che le doglie erano iniziate, ha fatto una scenata: voleva entrare in sala parto. Vittoria, ovviamente, non l’ha permesso. Non voleva nemmeno sua madre in quel momento, figuriamoci la mia.

Mia madre, esclusa dalla sala parto, ha montato un dramma nel corridoio dell’ospedale. Urlava, piangeva, accusava tutti di privarla del diritto di diventare nonna.

Dopo la dimissione, nonostante tutto, Vittoria ha accettato che i miei genitori venissero a conoscere la nipotina. Ma con una condizione: che mia madre stesse zitta. E lei ha giurato che si sarebbe comportata bene. Ma appena varcata la soglia, tutto è precipitato.

“Ma che sporcizia è questa in giardino? Vivete in una stalla?” ha esordito. “Non hai vergogna, Vittoria? Sei una madre ora! Almeno avresti potuto lavare i pavimenti prima della nostra visita.”

Vittoria l’ha ascoltata in silenzio, poi, con calma ma fermezza, ha risposto:

“Non mettete più piede in questa casa. E dimenticatevi la strada per tornare.”

Da allora, tutti i parenti — sia i miei che i suoi — ci hanno fatto visita. Persino mio padre. Solo mia madre è rimasta lontana. Vittoria non l’ha rimpianta neanche un istante. Io e la piccola eravamo a casa, nel nostro mondo sereno.

Ma un giorno Vittoria è uscita per una visita medica e io sono rimasto con la bambina. Mi è dispiaciuto per mia madre, ho pensato che meritava di vederla. Cosa poteva succedere in due ore? Così l’ho chiamata.

Mia madre è arrivata subito. Le ho detto chiaro: hai due ore. Ma lei, ovviamente, ha fatto orecchie da mercante. Dopo due ore e mezza, Vittoria è tornata e ha trovato sua suocera che cullava nostra figlia.

Quello che è successo dopo sarebbe stato meglio non vederlo mai.

Vittoria è esplosa. Ha urlato, pianto, strappato la bambina dalle braccia di mia madre con le mani che le tremavano. Le ha ordinato di andarsene. Mia madre ha iniziato a giustificarsi, io sono intervenuto. Non ce l’ho fatta più:

“Non sei l’unica che ha partorito questa bambina!” ho gridato. “È anche mia figlia! Ho anch’io il diritto di decidere chi può vederla! Non puoi cacciare mia madre!”

“Allora andatevene entrambi!” ha urlato lei. “Subito!”

Vittoria ci ha sbattuti fuori. Io e mia madre. E mi ha detto di non tornare mai più.

Ora vivo dai miei genitori. Mio padre tace, mia madre sparla di Vittoria ogni giorno. E io non so cosa fare. Mi manca la mia bambina. Mi manca casa mia. So di aver sbagliato, ma anche Vittoria, secondo me, ha esagerato.

Come trovare una via d’uscita quando sei schiacciato tra due donne che pretendono sempre che tu scelga la loro parte?

Chissà… qualcuno saprebbe dirmi chi ha davvero torto? O ho perso per sempre la famiglia che ho faticato tanto a costruire?

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