“Le ha lasciato tutto in caso di divorzio, e con lei, sua madre”
“È arrivato da me con uno zaino in spalla,” la voce di Giulia tremava mentre raccontava all’amica del suo compagno, sedute nel loro piccolo appartamento in affitto a Bologna. “Tutto ciò che aveva, l’ha lasciato alla sua famiglia. E ogni mese, puntuale come un orologio, paga gli alimenti. Ma io… io non so come andare avanti così.”
Dieci anni fa, Giulia, una studentessa di diciannove anni, si era innamorata di Luca. Lui ne aveva trentaquattro ed era sposato. La differenza d’età non aveva fermato nessuno. La loro passione aveva oscurato tutto: Luca aveva lasciato la moglie e i figli per stare con Giulia. Ancora oggi erano insieme, vivendo una relazione di fatto a Bologna, ma la loro felicità era offuscata dal peso del passato, che li trascinava verso il fondo.
Quando Luca aveva abbandonato la famiglia, i suoi figli avevano sei e nove anni. Ora erano adolescenti, ma allora erano solo bambini che avevano bisogno del padre. Al momento della separazione, Luca aveva lasciato tutto all’ex moglie, Chiara: l’appartamento, l’auto, i risparmi. Ma insieme ai beni, le aveva lasciato anche sua madre, Rosa, che per Chiara era diventata un fardello pesante.
La storia della loro famiglia era iniziata nel monolocale di Chiara, ereditato dalla nonna. Con la nascita dei figli, era chiaro che lo spazio non bastava. Allora Rosa, appena andata in pensione, aveva offerto aiuto. Possedeva un piccolo appartamento in un paese vicino. Lo vendette, e i due giovani sposi trovarono un acquirente per il monolocale di Chiara. Unendo i soldi, comprarono un ampio trilocale, dove Rosa diventò padrona di casa a pieno titolo accanto al figlio e alla nuora.
L’idea sembrava buona: la nonna avrebbe aiutato con i nipotini, vivendo accanto alla famiglia invece che sola. All’inizio, tutto filò liscio. Rosa si occupava dei bambini, cucinava, e Chiara, senza prolungare la maternità, tornò presto al lavoro. I soldi bastavano per tutto: andavano in vacanza, comprarono una bella macchina, arredarono casa. Certo, qualche litigio capita, ma in generale vivevano sereni. Rosa era come una seconda madre per i nipoti, e per Chiara, un sostegno.
Poi arrivò Giulia. Luca si innamorò come un ragazzino e, senza voltarsi indietro, lasciò la famiglia. Se ne andò, lasciando a Chiara l’appartamento, ma con lei, anche sua madre. Rosa rimase in quella casa, perché non aveva altro posto dove andare. All’inizio, provarono a sostenersi a vicenda per il bene dei bambini. Chiara e la suocera dividevano le faccende, cercando di mantenere la pace. Ma senza Luca, che era il loro legame, tutto crollò.
Quell’appartamento, un tempo pieno di calore, diventò una fredda convivenza forzata. Chiara, appena quarantenne, cresceva due figli adolescenti. Rosa, con i suoi dolori alle gambe e lo sguardo stanco, occupava una delle stanze. Quasi non si parlavano, evitandosi. L’ex nuora e la suocera, che un tempo bevevano il tè e ridevano insieme, erano diventate estranee. Ogni sguardo, ogni passo nel corridoio, ricordava che quella casa non era più una casa, ma un campo di battaglia.
Chiara più volte aveva chiesto a Luca di aiutare a dividere l’appartamento. Anche Rosa supplicava il figlio di trovare una soluzione per vivere separatamente. Ma Luca, che ora pagava l’affitto per la nuova vita con Giulia, non aveva i soldi. Si limitava a scrollare le spalle:
“Faccio già tutto quello che posso. Pago gli alimenti, cosa volete di più?”
Giulia, ascoltandolo, sentiva una fitta di colpa. Sapeva che per colpa sua la sua famiglia era finita in quella situazione, ma non poteva cambiare nulla. Le faceva male vedere Luca tormentarsi tra il dovere verso i figli e la loro nuova vita.
E in quell’appartamento nel centro di Bologna, la guerra silenziosa continuava. Chiara, stanca dal lavoro e dall’educazione dei figli, guardava Rosa e in lei vedeva il ricordo del tradimento del marito. Rosa, sola e malata, si sentiva di peso, ma non poteva andarsene. I figli, cresciuti in mezzo a questi drammi, si chiudevano sempre più in se stessi, senza capire perché la loro casa fosse diventata così fredda.
Vivevano sotto lo stesso tetto, ma ognuno nella propria solitudine. Quella che un tempo era stata una famiglia unita, piena di risate e profumo di torte, era diventata un’ombra del passato. Chiara sognava la libertà, Rosa la pace, e Luca, andandosene per un nuovo amore, aveva lasciato solo distruzione. Nessuno sapeva come ritrovare il calore perduto.