Hai di nuovo comprato un regalo solo per tua madre, e ti sei dimenticato di me?

– Hai di nuovo comprato un regalo solo per tua madre e ti sei dimenticato di me? – disse con amarezza Margherita.

La serata di Capodanno riempiva la casa di aromi di mandarini e cannella. Margherita, con una nuova sciarpa di seta, si dedicava con passione alla preparazione del tavolo delle feste. Signora Teresa, elegante con il suo scialle, l’aiutava con le insalate.

Nevicava a grandi fiocchi, coprendo Roma con un manto bianco. Mancavano solo due giorni a Capodanno. Margherita era alla finestra del loro appartamento al dodicesimo piano, osservando distrattamente la nevicata. Da lontano, le luci delle luminarie natalizie brillavano, mentre negli appartamenti vicini si intravedevano già gli alberi decorati.

Sul tavolino c’era una piccola scatola, legata con un nastro dorato – un regalo per la suocera. Lo aveva scelto Margherita: un elegante scialle con un motivo tradizionale che Teresa desiderava da tempo. “Spero piaccia a Luca”, pensò Margherita, sistemandolo per l’ennesima volta.

Il rumore della chiave nella serratura la fece sobbalzare. Luca entrò, portando con sé una grande busta da un negozio di lusso.

– Non ci crederai, ma sono arrivato in tempo per l’ultimo pezzo! – disse eccitato, scuotendo la neve dal cappotto. – La mamma sarà al settimo cielo!

Margherita si immobilizzò. Il cuore saltò un battito.

– Che cos’è? – chiese, cercando di far suonare la voce in modo casuale.

– È proprio quel cardigan di cashmere che aveva adocchiato a “Primavera” un mese fa. Ti ricordi che ne aveva parlato? – Luca tirò fuori dalla busta un oggetto di lusso color cioccolato fondente.

Margherita ricordava. Come pure ricordava che quel cardigan costava quasi la metà del suo stipendio mensile. E ricordava anche di quando, due settimane prima, aveva mostrato a suo marito la sciarpa di seta che le era piaciuta… Lui aveva annuito distrattamente, cambiando subito discorso.

– Hai di nuovo comprato un regalo solo per tua madre, e ti sei dimenticato di me? – le parole le sfuggirono spontaneamente, cariche di un’amarezza accumulata negli anni.

Luca si fermò con il cardigan in mano. Sul suo viso comparve un’espressione di stupore, seguita da una lieve irritazione.

– Margherita, lo sai quanto sia importante mia madre per me, – ripose il cardigan nella busta con cura. – Ne ho una sola. E poi, tra noi non c’era alcun accordo per i regali quest’anno…

Margherita si girò verso la finestra. Fuori continuava a cadere la neve, fredda come il vuoto che cresceva dentro di lei.

– Non ci mettiamo mai d’accordo, Luca. Ogni volta fai di testa tua… – non riuscì a finire la frase, sentendo la voce tradirla.

Nell’ingresso risuonarono di nuovo le chiavi: era arrivata Teresa. Avevano deciso di discutere insieme il menù di Capodanno. Margherita si asciugò gli occhi velocemente e fece un sorriso forzato.

– Oh, che bello, siete entrambi a casa! – Teresa entrò con un sacchetto di mandarini. – Pensavo, magari facciamo l’insalata “Mimosa”? Come l’anno scorso.

Margherita annuì meccanicamente, evitando lo sguardo della suocera. Sentiva un nodo alla gola e le mani, che spostavano il regalo dal tavolino, tremavano leggermente.

– Mamma, lascia che ti aiuti, – Luca prese il sacchetto dei mandarini, ma Teresa si fermò sulla soglia, osservando attentamente prima il figlio e poi la nuora.

– È successo qualcosa? – chiese dolcemente. Dopo quindici anni di vita familiare del figlio, aveva imparato a percepire le tensioni.

– Niente, – rispose troppo rapidamente Luca. – Tutto normale.

– Sì, tutto perfetto, – non riuscì a trattenere l’ironia Margherita. – Come sempre. Luca ha comprato un regalo per sua madre. Il cardigan. Quello del “Primavera”.

Teresa impallidì, realizzando quello che stava succedendo.

– Luca, ma ne avevamo parlato… – iniziò.

– Mamma, non cominciare, – la interruppe il figlio. – Volevo farti un piacere. Cosa c’è di male?

Margherita si girò bruscamente verso il marito:

– Il problema è che non vedi al di là del tuo naso! Quindici anni, Luca. Da quindici anni mi sento al secondo posto. Ogni festa, ogni giorno libero – tutto ruota intorno a tua madre. I suoi desideri, i suoi piani, i suoi regali…

– Margherita, cara… – Teresa cercò di avvicinarsi alla nuora, ma lei si ritrasse.

– No, non c’entri tu. E’ lui, – indicò con la mano il marito. – “Mamma è importante per me”, “Ho solo una mamma”… E io chi sono? Solo un accessorio della vita familiare?

– Sei ingiusta! – scoppiò Luca. – Non faccio forse tanto per te?

– Fai? – Margherita rise amaramente. – Non ricordi nemmeno quello che ti dissi due settimane fa. Della sciarpa che mi piaceva. Hai annuito e subito dimenticato. Ma quel cardigan di mamma lo ricordi benissimo!

La stanza sprofondò in un silenzio pesante. Solo il ticchettio dell’orologio sulle pareti scandiva i secondi di quella tensione.

– Io… penso che andrò, – mormorò Teresa. – Discuteremo del menù domani.

– Mamma, resta… – iniziò Luca.

– No, figlio. Dovete parlare. È tempo che lo facciate.

La porta d’ingresso si chiuse silenziosamente alle spalle di Teresa. Margherita restò immobile alla finestra, stringendosi le braccia – un’abitudine vecchia che riemergeva nei momenti più difficili.

Invece di tornare subito a casa, Teresa vagò nella strada imbiancata. I fiocchi le cadevano sul viso, sciogliendosi nelle lacrime inaspettate. “Quanto sono stata cieca in tutti questi anni…” pensò.

Il telefono nel taschino vibrò. Luca.

– Mamma, dove sei? Ti vengo a prendere.

– Sono nel giardinetto, vicino alla panchina, – rispose lei. – Sai, dobbiamo davvero parlare.

Cinque minuti dopo, Luca, con un giubbotto sopra il maglione, era già seduto accanto a lei. Continuava a nevicare, creando un leggero manto bianco sulle loro spalle.

– Figliolo, – Teresa gli prese la mano. – Ricordi quanto ti piaceva fare i puzzle da bambino?

– Cosa c’entra adesso? – si stupì Luca.

– Hai sempre iniziato dal pezzo più brillante. Poi, non riuscivi a vedere l’intero quadro perché non notavi i collegamenti fra i pezzi.

Restò in silenzio per un istante, raccogliendo i pensieri.

– Anche ora vedi solo un pezzo brillante – il tuo amore per me. Ma la famiglia, Luca, è un’intera immagine. E Margherita ne è una parte fondamentale.

– Mamma, ma io amo Margherita! – ribatté lui.

– La ami. Ma glielo dimostri davvero? – Teresa sospirò. – Sai qual è la cosa più terribile per una donna? Sentirsi invisibile. Soprattutto agli occhi della persona amata.

Luca rimase in silenzio, guardando la neve che continuava a cadere.

– Pensi che mi interessi questo cardigan? – continuò la madre. – Quello che voglio è che tu sia felice, e questo è possibile solo se tua moglie è felice. Vedo come si impegna per la nostra famiglia. Prepara i miei piatti preferiti, ricorda tutte le date importanti, persino quello scialle…

– Quale scialle?

– Quello che ha scelto per me. L’ho visto per caso sul tavolino entrando. È proprio quello che desideravo.

Luca si coprì gli occhi con la mano:

– Dio, che sciocco sono stato…

– Non sciocco, figlio. Solo… troppo concentrato su un frammento, dimenticando il resto del quadro.

Tornando a casa, Luca si fermò davanti a “Primavera”. Le vetrine risplendevano con le illuminazioni natalizie, riflettendosi nella neve appena caduta. La sciarpa di seta era ancora lì, come se lo stesse aspettando.

Nell’appartamento regnava il silenzio. Sul tavolo della cucina c’era una tazza di tè ormai fredda – Margherita non l’aveva nemmeno finito.

– Margherita? – la chiamò, affacciandosi alla camera da letto.

Lei giaceva sul letto, rivolta verso il muro. Le spalle tremavano leggermente.

– Scusami, – disse piano, sedendosi sul bordo del letto. – Sono stato un idiota cieco.

– Cieco per quindici anni? – rispose lei piano, senza voltarsi.

– Sì. E ogni anno, un idiota, – toccò delicatamente la sua spalla. – Sai, mamma mi ha appena detto una cosa… Sui puzzle. Su come mi concentrassi su un pezzo brillante, dimenticando l’intero quadro.

Margherita si girò lentamente. Gli occhi erano rossi per le lacrime.

– Ero così abituato a pensare di dover essere il figlio perfetto, che ho dimenticato di essere un buon marito, – tirò fuori dalla busta la sciarpa. – La riconosci?

Lei si sollevò su un gomito, guardando con incredulità la seta lucente.

– Luca, non farlo. Non perché è la sciarpa…

– Lo so, – le prese la mano. – Non si tratta dei regali. Si tratta di non aver visto come ti prendi cura di noi entrambi. Anche di mamma. Quel fazzoletto che hai scelto… È davvero perfetto, no?

Una lacrima le scese lungo la guancia.

– Voglio solo sentire che anche io sono importante per te. Non a parole, ma…

– Nei fatti, – completò lui. – E cercherò di dimostrartelo. Non solo oggi. Ogni giorno.

La serata di Capodanno riempiva la casa di aromi di mandarini e cannella. Margherita, con la sua nuova sciarpa di seta, si dedicava alla magia della tavola. La signora Teresa, elegante con il suo scialle, l’aiutava con le insalate.

– Margherita, il tuo “Insalata Russa” è sempre unico, – sorrise la suocera. – Mi insegneresti il tuo segreto?

– Certo, – rispose Margherita, accorgendosi che sorrideva in modo sinceramente felice. – Aggiungo un po’ di aceto di mele alla maionese. È una ricetta di mia nonna.

Luca, osservandole, prese il telefono di nascosto e scattò una foto: le due donne più importanti della sua vita, piegate sul tavolo delle feste, così diverse e così preziose.

– Signore, – schiarì la voce per attirare l’attenzione. – Prima che scocchi la mezzanotte, vorrei dire una cosa.

Tirò fuori due buste.

– Mamma, questa è per te, – le porse la prima busta. – Un soggiorno in quel centro benessere di cui hai sempre parlato. Per due settimane, in primavera.

Teresa portò la mano al petto: – Luca…

– E questa, – si rivolse a Margherita, – è per noi. Un viaggio a Venezia, per il nostro anniversario. Quindici anni sono un buon traguardo.

Margherita restò immobile con il tovagliolo in mano: – Ma avevi detto che in primavera avresti avuto tanto lavoro…

– Il lavoro può aspettare, – la abbracciò per le spalle. – Ho perso tanto tempo a dare importanza a cose inutili. È ora di recuperare.

Fuori esplose il primo fuoco d’artificio di Capodanno. Le scintille colorate si riflettevano negli occhi di Margherita, rendendoli luminosi e luccicanti.

– Buon anno nuovo, cari miei, – disse piano Teresa, guardandoli. – Che quest’anno sia l’inizio di qualcosa di nuovo. Di qualcosa di vero.

Margherita si strinse al marito. Il cardigan di cashmere era rimasto nell’armadio, ma non aveva importanza. Contava il calore che sentiva nel cuore – il calore della consapevolezza che finalmente tutto era al suo posto.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

two × 1 =

Hai di nuovo comprato un regalo solo per tua madre, e ti sei dimenticato di me?