«Ho 67 anni e vivo sola. Supplico i miei figli di prendermi con loro, ma rifiutano. Non so come andare avanti…»
«Ho 67 anni e vivo sola. Mio marito è morto tanto tempo fa, e non so come riempire questo vuoto. Chiedo ai miei figli di vivere insieme a me, ma non accettano. Non so come continuare…» Nelle rumorose città come Napoli, la solitudine diventa un peso insostenibile. Le folle di sconosciuti per strada non portano gioia, specialmente agli anziani. A questa età, fare nuove amicizie sembra impossibile, e la malinconia diventa un compagno fedele.
Oggi parleremo della solitudine negli anni d’argento e scopriremo cosa ne pensa uno psicologo. Forse questa storia darà a qualcuno la forza per cambiare vita.
«Ho 67 anni, abito da sola in un piccolo appartamento alla periferia di Napoli. Mio marito se n’è andato molti anni fa. Lavoro ancora, perché solo il lavoro mi salva dalla noia. Ma negli ultimi anni vivo come un automa – niente mi dà più piacere, tutto sembra grigio e senza senso.»
«Non ho hobby, e non provo nemmeno a cercarne uno. Mi sento troppo vecchia. Ho proposto a mio figlio e alla sua famiglia – ha tre bambini – di trasferirsi da me, ma mia nuora ha rifiutato. Immagino non voglia vivere sotto lo stesso tetto con una vecchia.»
«Pensavo di andare a vivere da mia figlia, ma lei ha la sua famiglia e neanche lei desidera che io stia con loro. Però, sono sempre felici quando vado a trovarli. Preparano il caffè, cucinano una cena deliziosa, ascoltano le mie storie. Ma più li visito, meno voglia ho di tornare nel mio appartamento vuoto. Eppure, devo…»
Elena, la nostra protagonista, non sa come uscire da questo circolo. La sua vita, anche a 67 anni, non dovrebbe essere così spenta. L’unico raggio di luce è che ha iniziato a pensare al cambiamento, cercando modi per affrontare la solitudine. Questo le dà una speranza.
«Mancanza di passioni e, peggio, la mancanza di voglia di trovarne, potrebbero essere segni di depressione. Elena dovrebbe consultare un neurologo, uno psicologo o uno psicoterapeuta», suggerisce l’esperto.
Secondo lo specialista, oggi 67 anni non sono affatto vecchiaia. Il problema non è che i figli non vogliano vivere con la madre. I figli adulti hanno bisogno del loro spazio, dove hanno costruito la loro esistenza. Forzarli a cambiare non è giusto.
«Elena deve abbandonare l’idea che la felicità sia solo accanto ai figli. Può cambiare vita da sola. Basta guardarsi attorno: Napoli offre decine di eventi, può visitare posti mai visti o conoscere nuove persone. Le nuove esperienze sono ciò di cui ha bisogno», dice lo psicologo.
Sembra che lo specialista abbia ragione: Elena dovrebbe guardare la sua vita da un’altra prospettiva. Se i figli hanno le loro vite e non vogliono convivere, non bisogna obbligarli. Soprattutto perché i loro rapporti sono comunque affettuosi. Perché non provare a riempire i suoi giorni di significato?
Negli anni d’argento, quando ancora ci sono energie e tempo, si possono realizzare sogni rimandati da giovani. C’è chi inizia a dipingere, chi si iscrive a un corso di ballo, chi parte per viaggi mai fatti. Il peggio è quando le giornate scivolano tutte uguali: televisione, visite mediche, spesa… Una vita così nutre la solitudine, spingendo una persona in un angolo.
Oggi le possibilità per ogni età sono infinite, e sarebbe un peccato non approfittarne. Alcuni trovano l’amore pur avendo già nipoti adulti, altri scoprono passioni dopo la pensione.
Ma molto dipende anche dai più giovani. Figli e nipoti possono aiutare un anziano a non perdere interesse per la vita. A volte basta un po’ di attenzione: una chiamata, un invito a cena, una passeggiata insieme. Per qualcuno, può essere la salvezza.