Ho capito quello che ho fatto. Volevo tornare dalla mia ex moglie, con cui ho vissuto per 30 anni, ma ormai era troppo tardi
Oggi ho 52 anni. E non ho nulla. Né moglie, né famiglia, né figli, né lavoroniente di niente.
Mi chiamo Vittorio. Per trentanni ho condiviso la vita con mia moglie. Ho sempre lavorato per mantenere la famiglia, mentre lei si occupava della casa. Non volevo che lavorasse. Ero contento che stesse a casa. Ma col tempo, ha cominciato a stancarmi.
Vivevamo insieme, rispettandoci, ma lamore si era spento. Credevo fosse normale. A me andava bene così. Poi, tutto è cambiato. Una sera, in un bar, ho conosciuto Chiara. Aveva ventanni meno di me. Era bella, dolce e divertente. Come un sogno che si avvera.
Abbiamo iniziato a vederci, e presto è diventata la mia amante. Dopo due mesi, ho capito che non potevo più mentire a mia moglie. Non volevo più tornare a casa dopo il lavoro. Mi ero innamorato di Chiara e volevo sposarla.
Pochi giorni dopo, ho confessato tutto a mia moglie. Non ha fatto scenate. È rimasta calma. Pensavo che nemmeno lei mi amasse più, per questo aveva reagito così. Ma solo ora capisco quanto ho ferito Maria.
Abbiamo divorziato. Abbiamo venduto lappartamento dove avevamo passato tanti anni insieme. Chiara ha insistito perché non lasciassi nulla a Maria. E così ho fatto. Maria ha comprato un monolocale. Io, con i miei risparmi, ho preso un bilocale per Chiara.
Non ho aiutato Maria, non le ho dato un euro. Sapevo che non aveva soldi e che non avrebbe trovato subito lavoro. Ma allora, non mi importava. I miei figli non volevano più parlarmi. Sentivano che avevo tradito la loro madre e non potevano perdonarmi.
In quel momento, non mi preoccupavo. Chiara era incinta, e aspettavamo con gioia il bambino. Poco dopo, è nato un maschietto. Ma il piccolo non somigliava né a me né a Chiara. I miei amici dubitavano fosse mio figlio. Io non volevo ascoltarli.
La vita con Chiara era un disastro. Dovevo lavorare tantissimo, occuparmi della casa e del bambino. Lei chiedeva solo soldi e usciva sempre. A casa regnava il caos, non cera mai da mangiare. Tornava alle tre o alle quattro del mattino, ubriaca, e cercava litigi per un nonnulla.
Alla fine, ho perso il lavoro. Ero stanco, arrabbiato, e non rendevo più. Per tre anni, è andata avanti così. Poi mio fratello, che non aveva mai sopportato Chiara e dubitava del bambino, mi ha costretto a fare il test del DNA. Non era mio figlio.
Abbiamo divorziato subito dopo la rivelazione. Intanto, non avevo più contatti né con mia moglie né con i miei figli. Dopo il divorzio da Chiara, ho deciso di tornare da Maria. Ho comprato fiori, vino, una torta, e sono andato da lei. Ma Maria non viveva più lì. Il nuovo proprietario mi ha dato il suo indirizzo.
Sono arrivato lì. Ad aprirmi è stato un uomo. Maria aveva trovato un buon lavoro e si era risposata con un collega. Era felice, serena.
Qualche tempo dopo, lho incontrata in un bar. Le ho chiesto di tornare con me. Mi ha guardato come se fossi un idiota e se nè andata. Ora capisco lerrore che ho fatto. Cosa volevo? Cosa ho ottenuto? Perché ho lasciato mia moglie per una ragazza più giovane?
Oggi ho 52 anni. E non ho nulla. Né moglie, né lavoro, e nemmeno i miei figli mi parlano. Ho perso tutto, tutto ciò che contava. Ed è colpa mia. Purtroppo, non potrò mai rimediare





