Ho pensato proprio ora che forse la nostra è una famiglia un po’ fuori dagli schemi

Mi sa che siamo una famiglia sbagliata, pensò ad alta voce Elena, mentre si sistemava nel letto.

Che fortuna averti accanto, disse Alessandro, abbracciando la moglie.

E io sono felice di stare con te! rispose lei.

Ma con chi altro dovrei essere? rise lui. Solo con te, ovviamente. Sei il mio destino. La donna più bella del mondo.

Elena non rispose, ma lo baciò sulla guancia e corse in cucina a sfornare la crostata.

Quel giorno, i Rossini festeggiavano le nozze dargento. Avevano deciso di celebrare in modo semplice, solo con i figli. Andrea, al terzo anno del liceo, e Sofia, che aveva appena finito luniversità e si era trasferita in un appartamento vicino al lavoro.

Perché spendere soldi in affitto? chiedeva spesso Elena. Qui hai la tua stanza, viviamo felici, perché andartene? Quando ti sposerai, allora potrai andare via.

Mamma, vi voglio bene, ma voglio provare a vivere da sola. E poi, non offenderti, ma cucini così bene che ho paura di diventare una palla! Tu sei magra, mangi e non ingrassi, io purtroppo non ho la tua fortuna. Devo stare attenta alla linea, e come faccio se resto qui? È impossibile resistere alle tue prelibatezze!

Elena sorrise guardando la figlia. Sofia non le assomigliava per niente. Elena era minuta, quasi fragile, e veniva spesso scambiata per una ragazzina. Non usava trucco, legava i capelli in una coda e vestiva con semplicità. Sofia, invece, era una bellezza come il padre.

Alessandro era un uomo imponente, alto e ben proporzionato. Con gli anni aveva messo su qualche chilo, complice la cucina di Elena. A quarantotto anni restava comunque molto affascinante.

Elena sapeva che, al suo fianco, non brillava. Ma ormai era abituata ai sussurri alle sue spalle e non ci badava. Per suo marito, lei era la donna più bella del mondo.

***

Quando si conobbero, Elena aveva ventanni, lui ventidue.

Era settembre, e lei stava andando alla festa di compleanno dellamica Viola. Aveva già il regalo, ma volle comprare anche un mazzolino di fiori.

Nel negozio cera solo un ragazzo, indeciso tra due bouquet. La fiorista lo osservava con interesse, e anche Elena capì perché: era bellissimo. «Con quel viso potrebbe fare il modello», pensò.

Lui la notò e le chiese: Secondo te, quale è meglio? Le rose rosse o le peonie?

Elena si confuse. Io sceglierei le peonie, anche se molte preferiscono le rose.

Sono per la tua ragazza? chiese la fiorista.

La mia ragazza? No, non conosco nemmeno la festeggiata. Un amico mi ha trascinato al compleanno di sua cugina, e non potevo presentarmi a mani vuote.

Allora prenda le rose, piacciono a tutte suggerì Elena.

Piacciono anche a te? chiese lui, facendola arrossare.

A me piacciono soprattutto i fiori di campo. Ma le rose sono belle.

Che strano, anche a me piacciono i fiori di campo disse lui. Mia madre ne porta sempre dal nostro podere. Hanno una bellezza speciale, quasi nascosta.

Comprò le rose e uscì con un sorriso. La fiorista commentò: Che bel ragazzo, sembra un attore!

Elena arrivò da Viola e, con sua grande sorpresa, trovò lì anche quel ragazzo. Si chiamava Alessandro ed era venuto con lamico Matteo, cugino della festeggiata. Anche lui sembrò sorpreso di vederla. Per tutta la serata la guardò e le sorrise, finché non si sedette accanto a lei e iniziarono a parlare.

Non ricordava più di cosa, dopo tutti quegli anni. Ma ricordava lo sguardo arrabbiato di Viola. Quando partì la musica, Viola lo invitò a ballare, e lui accettò, ma poi tornò da Elena. E alla fine della serata si offrì di accompagnarla a casa.

Il giorno dopo, alluniversità, Viola la ignorò. Cosa cè che non va? chiese Elena.

Non capisci? Matteo ha portato Alessandro per me! Voleva presentarcelo. Lho visto nelle sue foto e mi piaceva. E tu hai rovinato tutto, flirtando con lui tutta la sera!

Io non ho flirtato! protestò Elena. Non so nemmeno come si fa. È lui che mi ha accompagnata.

Sì, certo sbuffò Viola, andandosene.

Elena si sentì male. Ma davvero aveva rubato il ragazzo allamica? Ma come? Lei, così normale, aveva attirato lattenzione di un uomo così bello? Viola era perfetta per lui, brillante e piena di ammiratori. Mentre lei era timida e semplice.

Tornata a casa, si guardò allo specchio. Davvero, chi mai mi vorrebbe?

In quel momento squillò il telefono. Era Alessandro. Le chiese di uscire quella sera. Quando arrivò sul lungomare, lui laspettava con un mazzo di fiori di campo. E sorrideva in un modo che le fece capire: era innamorata.

Cominciò così la loro storia. In molti non ci credevano, dicevano che un uomo così bello non poteva essere serio con una ragazza come lei. Ma Alessandro non guardò mai nessunaltra.

Un anno dopo si sposarono. E non passò giorno senza che lui le dicesse quanto era speciale. Solo una volta, dopo dieci anni di matrimonio, Elena gli chiese: Perché hai scelto proprio me? Potevi avere chiunque.

Lui rispose: Come si spiega lamore? Ma se vuoi una risposta Mi sono innamorato dei tuoi occhi, della tua voce, della tua anima. Sei come i fiori di campo che ami tanto. La tua bellezza non è vistosa, ma per me sei la più bella del mondo. E non la cambierei con nessuna rosa.

***

La cena per i venticinque anni di matrimonio fu un momento dolce e intimo. I figli dissero parole belle, e fu il regalo più grande per entrambi.

Al centro del tavolo cera un mazzo di fiori di campo. Alessandro glieli regalava sempre per il compleanno di Elena, a luglio, e per lanniversario.

Quella notte, prima di dormire, Elena gli disse: Sai, forse siamo una famiglia sbagliata.

Perché? chiese lui.

In venticinque anni non abbiamo mai litigato. È possibile?

Vuoi litigare? rise lui, iniziando a farle il solletico. Dai, litighiamo!

No, no! urlò lei, ridendo. Non voglio!

E neanchio disse Alessandro, baciandola.

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Ho pensato proprio ora che forse la nostra è una famiglia un po’ fuori dagli schemi