**Diario di oggi**
Ero tornato con una notizia pesante, ma i miei genitori mi hanno sconvolto ancora di più.
Luca viaggiava su un vecchio autobus lungo le strade polverose verso la periferia di Firenze, dove vivevano i suoi genitori. Il cuore gli si stringeva al pensiero di ciò che doveva dirgli: il divorzio da sua moglie avrebbe stravolto le loro vite. Ma ciò che scoprì una volta arrivato fu un colpo ancora più duro. I suoi anziani genitori, che aveva sempre considerato un modello di unione solidale, gli annunciarono che si sarebbero separati anche loro. E così, la loro storia oscurò completamente la sua, lasciandolo in balìa di una tempesta interiore fatta di paura, senso di colpa e confusione.
Non era stato facile accettare la fine del suo matrimonio con Isabella. Avrebbe potuto tacere, ma in un paesino come il loro, i pettegolezzi si diffondevano in fretta. Isabella avrebbe potuto chiamarli per rabbia, o sua sorella avrebbe potuto lasciarsi sfuggire qualcosa. Meglio raccontare tutto lui, pensò, piuttosto che rimediare dopo. La vita era imprevedibile, dopotutto, e nessuno era immune agli errori.
Salì le scale familiari e suonò il campanello. Ad aprire fu suo padre, Vittorio, con un’espressione cupa, come se già sapesse perché fosse lì.
«Ciao,» borbottò. «Era ora. Entra.»
«Ciao, papà,» rispose Luca, ma dentro di sé una voce lo turbava: “Qualcuno gliel’ha già detto?”. «Mamma è in casa?»
«Sì, sì,» sbuffò il padre infastidito. «Dove vuoi che vada? È seduta lì, come una principessa capricciosa.»
«Che c’è?» chiese Luca, confuso. «Cos’hai?»
«Quello che ho?! Basta!» esplose improvvisamente suo padre, girandosi e sparando in camera, soffiando dalla rabbia.
Luca, sbalordito, lo seguì. In salotto, suo padre si lasciò cadere sul divano, incrociando le braccia. Di sua madre, Elena, sempre intenta a lavorare a maglia, nessuna traccia. Si affacciò alla camera da letto e la vide in piedi vicino alla finestra, il volto più scuro di un temporale.
«Sei arrivato?» chiese gelida. «Hai già lasciato Isabella o stai per farlo?»
«Come fai a saperlo?» Il cuore di Luca fece un balzo. «Perché me lo chiedi?»
«Perché devo sapere se hai già affittato un appartamento!» rispose duramente.
«Quale appartamento?» si confuse lui.
«Quello dove vivrai dopo il divorzio!» tagliò corto.
«Non l’ho ancora affittato,» ammise Luca. «Ma come sapevate che mi stavo separando?»
«Lo sapevamo,» borbottò sua madre. «Be’, allora cerca subito un posto, perché verrò a vivere con te!»
«Cosa?!» Luca rimase di sasso.
«No!» tuonò dalla sala la voce di suo padre, comparso sulla porta, rosso di rabbia. «Con Luca ci vado io! Tu resta qui, l’appartamento è intestato a te!»
«Mai e poi mai!» strillò la madre. «Non rimango in questa casa, piena della tua testardaggine!»
«Basta!» Luca guardò alternativamente l’uno e l’altra. «Ma di cosa state parlando? Dove volete andare?»
«Dove vai tu!» dichiarò suo padre. «Bravo, figliolo, che hai pensato al divorzio al momento giusto!»
«Perché bravo?!» Luca sentì il terreno mancargli sotto i piedi.
«Perché è perfetto! Anche io e tua madre ci separiamo!» esclamò il padre.
«Cosa?!» rimase pietrificato. Si aspettava rimproveri, non questa bomba.
«Basta così!» proseguì il padre. «Sei grande, non devo giustificarmi con nessuno. Io e tua madre ci siamo stufati, come te e Isabella. Vengo con te, vivremo da uomini!»
«No, verrò io con lui!» lo interruppe la madre. «Non ho bisogno di te, ma lui sì. Senza moglie si perderà, e io posso ancora cucinare. Vero, Luca? Ti piacciono le polpette della mamma, no?»
«E io non so cucinare?» ribatté il padre. «Minestra, risotto, faccio di tutto!»
«Ah, davvero?» rise sarcastica la madre. «Quand’è l’ultima volta che hai toccato un fornello? Cinquant’anni fa?»
«E allora? Noi uomini sappiamo fare tutto! Non ci servono donne, basta una lavatrice, un microonde e un frigorifero pieno!» dichiarò trionfante.
«Che esempio gli dai?!» s’indignò la madre.
«BASTA!» urlò Luca, esasperato. «Siete impazziti? Avete quasi ottant’anni e parlate come ragazzini! Guardatevi!»
«Guarda te stesso!» risposero all’unisono. «Quasi cinquant’anni e ti comporti da immaturo! Non osare giudicarci! Piuttosto, scegli chi verrà con te!»
«Chi vi ha detto che devo andarmene?» sbottò Luca. «Io e Isabella abbiamo casa nostra!»
«Come?» si stupì la madre. «Ma ti stai separando!»
«Chi ve l’ha detto?» chiese.
«Isabella. Tua sorella ci ha avvertiti che l’avevi chiamata e le avevi confessato tutto,» rispose la madre.
«Non mi sto separando!» affermò deciso. «Era uno scherzo.»
«Uno scherzo?» suo padre sbiancò. «E noi che già fantasticavamo su una vita nuova… e tu ci rovini tutto?»
«Sì, Luca,» borbottò la madre. «Non si scherza così. Ci hai fatto sperare e ora… ridici sopra. Pazienza, resisteremo ancora.»
«Ma sappi,» aggiunse severa, «se cambierai idea e divorzierai davvero, io e tuo padre saremo i primi a venire con te. Chiaro?»
«Chiaro,» annuì cupo. Ora, il divorzio che aveva contemplato gli sembrava impossibile. «Vado.»
«Dove?» si agitò la madre. «Non sei venuto per caso? Vuoi mangiare qualcosa?»
«No,» fece cenno di no. «Volevo solo vedere come state. E a quanto pare, avevo ragione. Smettetela di litigare. Dovreste dare l’esempio, non fare i bambini. Basta, vado.»
Appena la porta si chiuse, i genitori si scambiarono un’occhiata e tirarono un sospiro di sollievo.
«Ha funzionato?» chiese il padre.
«Credo di sì,» rispose incerta la madre. «Purché Isabella non tardi a fare pace.»
«Non tarderà,» sospirò il padre. «Tua sorella ha detto che era idea sua il divorzio. Quindi sarà lui a tornare indietro.»
«Dio voglia,» sussurrò la madre, riprendendo il lavoro a maglia. «Ora vai in cucina.»
«Perché?»
«Dicevi di sapere cucinare. Dimostralo. Friggi le patate, non ne mangio da secoli.»
«Va bene,» sorrise il padre. «Te le farò dorate, te le sgranocchierai tutte.»
Mentre tornava a casa, Luca rimuginava: “Ma l’hanno fatto apposta per farmi restare con Isabella?”. L’amore e l’astuzia dei suoi genitori gli avevano dato una seconda possibilità. Ma dentro di sé, una paura rimaneva: e se avesse perso davvero la sua famigliaLuca sentì che, nonostante tutto, forse il destino gli stava dando un’ultima possibilità per salvare il suo matrimonio.