Ho preso un uomo a noleggio per far ingelosire l’amica, ma poi mi sono innamorata perdutamente di lui

«Ho preso in affitto un marito per far ingelosire lamica, e poi mi sono innamorata perdutamente di lui»

«Cinzia, hai ricevuto linvito di Martina?»

«Sì, ma non ci vado», risposi al telefono.

«Come non ci vai? È la nostra amica! E poi sarà un matrimonio da favola, sposerà uno straniero! Ci sarà una festa nel miglior ristorante!» protestò Giulia.

«No, non ho nessuno con cui andare. Sai bene comè finita con Luca. Non mi presenterò da sola, Martina mi riderebbe in faccia, la conosci!»

«Va bene, stasera passo da te. Troveremo una soluzione», disse Giulia prima di riattaccare.

Con Martina e Giulia ero amica da anni, ci eravamo conosciute alluniversità. Con Giulia avevamo mantenuto il legame, ma con Martina ormai ci sentivamo raramente. Se nera andata allestero qualche anno prima, e ora ci aveva sorprese con lannuncio del matrimonio.

Martina era sempre stata arrogante e vanitosa, e anche adesso ci aveva invitato accompagnate dai nostri fidanzati. Io non ne avevo uno, ero single, e per questo avevo deciso di non presentarmi, per evitare di diventare lo zimbello della serata.

Giulia arrivò quella sera come promesso.

«Cinzia, ho unidea! Troviamoti un fidanzato, o meglio, un marito. Che ne dici?»

«Cosa? Che razza di idea è?»

Giulia era una sognatrice, e certe sue trovate mi facevano girare la testa. Era convinta che non esistessero problemi senza soluzione!

«Ho scoperto che esistono agenzie dove si può noleggiare un marito! È perfetto per noi!»

«No, assolutamente no! Non ho intenzione di ordinarmi un uomo come una pizza!» mi arrabbiai.

«Cinzia, non un uomo qualunque, un accompagnatore presentabile! E poi, ho già chiamato e ho fissato tutto. Domani alle 19:00 ti aspetterà al cinema. Potrai discutere i dettagli: può fare il marito innamorato o il fidanzato, come preferisci.»

«Aspetta, come lo riconoscerò? E quanto costa questo servizio?»

«Tranquilla, non è caro. Lui ti riconoscerà, gli ho mandato una tua foto. Basta domande, ora andiamo a comprarti un vestito!»

Il giorno dopo andai allappuntamento con il «marito in affitto». Dopo aver girato un po davanti al cinema, mi sedetti su una panchina.

«Buonasera, sei Cinzia?» mi chiese un uomo sconosciuto. «Mi chiamo Adriano.»

Lo guardai attentamente e rimasi colpita. Giulia aveva ragione: era davvero bellissimo.

«Cinzia, la tua amica mi ha spiegato tutto. Non preoccuparti, andrà benissimo. So recitare la parte del futuro marito. Questo è per te!» Adriano sorrise e mi porse un mazzo di fiori.

«Ma non cera bisogno!» arrossii.

«Cinzia, facciamo due passi? Raccontami qualcosa di te, sarà utile per la parte.»

«Certo!»

Passammo ore a camminare per la città, poi Adriano annotò il mio indirizzo e mi disse che sabato mi avrebbe aspettata sotto casa.

Ero incantata. Mi piaceva tantissimo, e non capivo perché avesse scelto quel lavoro.

Sabato, Adriano mi chiamò.

«Cinzia, sei pronta? Arrivo tra dieci minuti.»

«Sì, sto scendendo.»

Quando lo vidi, quasi svenni. Adriano indossava un elegante completo, in piedi accanto a una lussuosa macchina. Era così bello che mi mancò il fiato.

«Buongiorno, amore mia! Salta su, siamo in ritardo», disse sorridendo. «Come va la mia recitazione?»

«Da Oscar!» risi.

Il matrimonio di Martina era davvero sontuoso. Lamica mi accolse con un sorriso compiaciuto, ma quando vide il mio «marito», la sua espressione si gelò. Capii perché: il suo sposo, pur essendo straniero, era il doppio più vecchio, calvo e sovrappeso.

Ero soddisfatta: Martina mi aveva sempre presa in giro, dicendo che non avrei mai trovato un uomo perché ero troppo timida e ordinaria.

Forse aveva ragione, ma oggi volevo dimostrarle il contrario, e ci ero riuscita. Adriano non si allontanò da me per tutta la serata. Non guardò neanche le altre donne, concentrandosi solo su di me.

«Cinzia, sei contenta?» sussurrò Giulia.

«Sì, grazie!»

«Ti piace Adriano?»

«Molto, ma che senso ha? Domani non si ricorderà neanche di me.» Mi veniva da piangere: non volevo che quella serata finisse mai.

Giulia sorrise misteriosa e scappò via.

«Cinzia, hai mai visto la nostra città di notte?» chiese Adriano.

«No, di solito dormo», risposi.

«Peccato! È uno spettacolo unico. Vuoi scappare di qui e te lo faccio vedere?»

«Certo!»

Ci avvicinammo agli sposi per salutarci.

«Grazie, Martina! Tutto meraviglioso, come sempre al top!» dissi.

«Davvero ti è piaciuto?»

«Fantastico! Ma ora andiamo, voglio stare un po sola con mia moglie», disse Adriano abbracciandomi.

«Certo, divertitevi! Che piacere conoscere tuo marito!» Martina mi lanciò unocchiataccia.

Passammo la notte a girare per la città. Adriano mi raccontò mille storie affascinanti. Mi chiedevo come facesse a sapere così tante cose, considerando il suo lavoro.

Allalba, mi riaccompagnò a casa.

«Cinzia, è stato un piacere conoscerti. Sei una ragazza speciale.»

«Grazie, Adriano. Quanto ti devo?»

«Niente, la tua amica ha già pagato.»

«Grazie ancora, arrivederci!»

Appena entrata in casa, scoppiai a piangere. Mi ero innamorata di lui. Poco dopo, Giulia mi chiamò.

«Allora, comè andata?»

«Malissimo», sospirai.

«Ti è piaciuto?»

«Certo! Ma che importa? Non posso noleggiarlo per sempre.»

«Su, non deprimerti. Dormici su, stasera vengo da te!»

Quella sera, suonarono alla porta. Sulla soglia cerano Giulia e Adriano.

«Sorpresa!» urlò lamica abbracciandomi. «Ti presento mio fratello, Adriano, quello che non hai mai voluto conoscere! Quante volte te lho proposto?»

«Non capisco… Mi avete fregata? Adriano, non lavori in quellagenzia?»

«Esatto! Con te non cera altro modo! Sei testarda come un mulo! Ci fai restare qui fuori? Abbiamo una torta e dello spumante!»

«Be, se cè la torta… Avanti!»

«Ciao», sorrise Adriano stringendomi.

Con Adriano siamo sposati da quindici anni, abbiamo due figli e una famiglia felice. Quando ci chiedono come ci siamo conosciuti, ridiamo sempre. «Al matrimonio di unamica di mamma», risponde lui, ammiccandomi.

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