Ho preso un uomo a noleggio per far ingelosire l’amica, ma poi mi sono perdutamente innamorata di lui

“Presi in affitto un marito per far ingelosire un’amica, poi mi innamorai perdutamente di lui.”

“Inno, hai ricevuto linvito di Rita?” chiesi al telefono.

“Lho ricevuto, ma non ci vado,” risposi.

“Come no? È nostra amica, e poi sarà un matrimonio sontuoso! Si sposa uno straniero, ci sarà un ristorante di lusso!” esclamò Giulia.

“No, non ho nessuno con cui andare. Sai comè con Igor. Da sola non ci vado, Rita mi prenderebbe in giro!”

“Va bene, stasera passo da te. Troveremo una soluzione,” promise Giulia prima di riagganciare.

Con Rita e Giulia ero amica da anni, ci eravamo conosciute alluniversità. Con Giulia lamicizia era rimasta, ma con Rita quasi non ci sentivamo più. Lei era partita per lestero anni prima, e ora ci aveva annunciato il suo matrimonio.

Rita era sempre stata arrogante e orgogliosa. Persino ora ci aveva invitato solo se accompagnate. Io ero single e non volevo diventare lo zimbello della serata.

Quella sera, Giulia arrivò come promesso.

“Inno, ho unidea! Troviamoti un fidanzato, anzi, un marito! Che ne dici?”

“Eh? Che marito? Coshai combinato stavolta?”

Giulia aveva sempre la testa piena di progetti strampalati. Era convinta che non esistessero situazioni senza via duscita.

“Ho scoperto che esistono agenzie che noleggiano mariti! È la soluzione perfetta!”

“No, assolutamente no! È troppo umiliante ordinarsi un uomo!” mi indignai.

“Inno, non un uomo qualunque: un gentiluomo, su una bella macchina! Non è quello che vuoi? Umiliare Rita? E poi, ho già chiamato e organizzato tutto!”

“Giuly, ma che idea è! E come faccio a riconoscerlo? E quanto costa?”

“Tranquilla, non è caro. Lui ti riconoscerà, ho mandato una tua foto. Basta domande, ora andiamo a comprarti un vestito!”

Il giorno dopo andai allappuntamento col “marito in affitto”. Dopo aver girato un po davanti al cinema, mi sedetti su una panchina.

“Buonasera, sei Innocenza? Sono Ludovico,” mi disse un uomo sconosciuto.

Lo guardai e rimasi piacevolmente colpita. Giulia aveva ragione: era davvero bellissimo.

“Innocenza, la tua amica mi ha spiegato tutto. Non preoccuparti, andrà benissimo. Ecco, questi sono per te.” Mi porse un mazzo di fiori.

“Ma non era necessario!” arrossii.

“Facciamo una passeggiata? Raccontami qualcosa di te, mi servirà per la parte.”

“Certamente!”

Camminammo per ore, poi Ludovico prese il mio indirizzo e mi disse che sabato mi avrebbe aspettata sotto casa.

Ero incantata. Non capivo perché un uomo così avesse scelto quel lavoro.

Sabato, Ludovico mi chiamò.

“Inno, pronta? Arrivo tra dieci minuti.”

“Sì, sto uscendo.”

Quando lo vidi, quasi svenni. Era impeccabile in un abito elegante, accanto a una macchina di lusso. Era così bello che mi mancò il fiato.

“Buongiorno, amore! Salta su, siamo in ritardo,” disse con un sorriso. “Come sono?”

“Perfetto!” ridacchiai.

Il matrimonio di Rita era davvero sontuoso. Quando mi vide col mio “marito”, il suo sorriso svanì. Il suo sposo, pur essendo straniero, era il doppio più vecchio, calvo e sovrappeso.

Ero soddisfatta. Rita mi aveva sempre derisa, dicendo che non avrei mai trovato marito perché troppo timida e semplice.

Forse aveva ragione, ma oggi le avrei dimostrato il contrario. Ludovico non mi lasciò un attimo, ignorando tutte le altre donne.

“Inno, ti piace?” sussurrò Giulia.

“Sì, grazie!”

“E lui? Ti è piaciuto?”

“Molto, ma che senso ha? Domani si sarà già dimenticato di me.”

Giulia sorrise misteriosa e scappò.

“Inno, hai mai visto la nostra città di notte?” chiese Ludovico.

“No, di solito dormo.”

“Peccato! È uno spettacolo incredibile. Vuoi andarcene e te la mostro?”

“Certo!”

Salutammo gli sposi.

“Grazie, Rita! Tutto magnifico, come sempre!” dissi.

“Davvero? Vi è piaciuto?”

“Molto! Ma andiamo, vorremmo stare un po soli,” disse Ludovico abbracciandomi.

“Capisco! Sono felice di conoscere tuo marito,” rispose Rita con uno sguardo velenoso.

Passammo la notte a girare per la città. Ludovico era colto e affascinante, non sembrava uno che faceva quel lavoro.

Allalba, mi riaccompagnò a casa.

“Inno, è stato un piacere conoscerti. Sei una ragazza speciale.”

“Grazie. Quanto ti devo?”

“Niente, Giulia ha già pagato.”

Arrivata a casa, scoppiai in lacrime. Mi ero innamorata di lui.

Poco dopo, Giulia mi chiamò.

“Allora, come va?”

“Malissimo.”

“Lui ti è piaciuto?”

“Certo! Ma che ci posso fare? Non posso noleggiarlo per sempre!”

“Non essere triste. Stasera vengo da te!”

Quella sera, suonarono alla porta. Cerano Giulia e Ludovico.

“Surprise!” gridò Giulia abbracciandomi. “Ti presento mio fratello, Ludovico, che non volevi mai conoscere!”

“Mi avete presa in giro? Ludovico, non lavoravi in quellagenzia?”

“Sì, era uno scherzo! Altrimenti non ti sbloccavi. Ci fai entrare? Abbiamo una torta e dello spumante!”

“Be, se cè la torta Avanti!”

“Ciao,” disse Ludovico abbracciandomi.

Ora siamo sposati da 15 anni, con due figli e una famiglia felice. Quando ci chiedono come ci siamo conosciuti, ridiamo sempre. “Al matrimonio di unamica di mamma,” risponde lui, ammiccandomi.

La vita a volte ti sorprende nei modi più imprevedibili. Basta avere il coraggio di lasciarsi stupire.

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