Regalai a mia figlia un appartamento per il suo matrimonio. Solo più tardi mi resi conto di aver commesso un grave errore.
Avevo una moglie meravigliosa: bella, affettuosa, intelligente. Abbiamo vissuto insieme per ventitré anni. Furono i momenti più belli della mia vita. Ma recentemente, una terribile malattia me la strappò via. Abbiamo cresciuto insieme nostra figlia.
Quando mia moglie era ancora viva, propose di comprare un altro appartamento da affittare, per avere un reddito in più. Ma la mia pensione era una miseria. Disse che affittandolo, i soldi sarebbero sempre arrivati, e se i tempi fossero diventati duri, avremmo potuto venderlo. Limmobile è sempre un buon investimento. Beatrice, nostra figlia, ormai poteva badare a sé stessa.
Quando Beatrice accettò la proposta di matrimonio del suo fidanzato, le regalai il secondo appartamento come dono nuziale, così non avrebbero dovuto vivere in affitto. Ma poi me ne pentii amaramente. Avevo sempre creduto che mia figlia avesse buon senso, eppure fece questo.
Dopo che le firmai lappartamento, lo vendette immediatamente e con i soldi comprò una Mercedes nuova di zecca.
“Dove vivrete, Beatrice?” le chiesi, il cuore stretto.
“Oh, papà, guadagneremo facilmente abbastanza per un altro appartamento, per ora staremo in affitto. Mio marito e io abbiamo sempre sognato di avere una macchina così. Ci sono rimasti anche qualche migliaio di euro, quindi io e Marco abbiamo deciso di volare in Turchia. Ci meritavamo davvero una bella vacanza.”
Dire che ero sconvolto sarebbe un eufemismo. E credete che abbiano goduto a lungo di quellauto? Certo che no! Tre mesi dopo, mio genero fece un incidente, e la macchina si ridusse a un ammasso di rottami. Per fortuna Beatrice non si ferì. Poco dopo, mia figlia scoprì che il suo Marco aveva unamante e lo lasciò.
Beatrice non ebbe altra scelta che tornare da me, avendo perso il marito, lappartamento e lauto.
