Avevo una figlia unica e le regalai un appartamento per il suo matrimonio. Solo dopo mi resi conto dellenorme errore che avevo commesso.
Avevo una moglie meravigliosa: bellissima, dolce, intelligente. Passammo insieme ventitré anni, i più belli della mia vita. Purtroppo, una malattia crudele me la portò via troppo presto. Insieme, però, avevamo cresciuto nostra figlia.
Quando mia moglie era ancora viva, propose di comprare un secondo appartamento da affittare per avere un’entrata in più. Con la mia pensione da fame, lidea sembrava azzardata, ma lei diceva: *”Laffitto è come la pioggia, goccia dopo goccia, riempie il secchio. E se un giorno servisse, potremmo sempre venderlo. Gli immobili sono come loro!”* Nel frattempo, nostra figlia, Beatrice, era ormai indipendente.
Quando Be accettò la proposta di matrimonio del suo fidanzato, decisi di regalarle il secondo appartamento, così non avrebbero dovuto vivere in affitto. Ma presto rimpiangerò quel gesto. Credevo che mia figlia avesse la testa sulle spalle, invece…
Dopo che le firmai lappartamento, lei lo vendette allistante e con i soldi comprò una Mercedes nuova fiammante.
*”Dove vivrai ora, Bea?”* le chiesi, sbalordito.
*”Oh, papà, troveremo facilmente i soldi per un altro appartamento! Per ora restiamo in affitto. Io e Gabriele abbiamo sempre sognato una macchina così. E con gli avanzi, abbiamo deciso di fare un viaggio in Turchiaci meritavamo una vacanza decente!”*
Dire che rimasi scioccato sarebbe riduttivo. E pensate che quella macchina durò molto? Ma certo! Tre mesi dopo, mio genero finì in un incidente, riducendo lauto a un ammasso di rottami. Per fortuna, Bea ne uscì illesa. Peccato che poco dopo scoprì che il suo Gabriele aveva una amante e lo lasciò.
Così, mia figlia si ritrovò senza marito, senza casa e senza macchina. E lunica soluzione fu tornare a vivere con me. *Che vita, eh?*