Ho trovato tua figlia per strada

Ho trovato tua figlia per strada

Igor stava tornando dal lavoro quando il telefono ha squillato. Ha dato un’occhiata allo schermo: era sua madre che chiamava.

“Figlio, dove sei?” La voce di Valentina era così felice che lui si è quasi preoccupato.

“Sto tornando dal lavoro, mamma. È successo qualcosa?”

“Vieni a casa. Ti stiamo aspettando,” ha risposto lei, tutta allegra.

“Noi? Chi siamo?” ha chiesto Igor, confuso.

“Vieni e lo vedrai.”

“Arrivo,” ha detto secco, chiudendo la chiamata.

Vent’anni dopo, ha varcato la porta di casa sua madre, ha aperto quella del salotto e si è bloccato. Sul divano c’era sua madre… con sua figlia Lara in braccio.

“Federica, oggi ho incontrato mamma,” ha cominciato quella sera, avvicinandosi alla moglie.

“E quindi?”

“Mi ha chiesto se può venire al compleanno di Lara…”

“No,” ha tagliato corto Federica, senza neanche girarsi.

“Ascolta, non sarà ora di perdonarla? Sono passati due anni…”

“Per te sono passati. Per me sono solo due anni e ricordo ogni singolo giorno! Quello che ha fatto non lo dimenticherò mai.”

“Federica, le manca la nipote. Si è scusata… Si vive una volta sola. Lascia che venga.”

“No!” gli occhi di lei hanno scintillato. “Non voglio vederla!”

“Ma io sì! È mia madre, tra l’altro! E, se vogliamo dirla tutta, anche tu all’epoca hai sbagliato. Perché solo lei deve pagare?”

“Quindi la colpa è mia? Bene. Allora che venga. Io e Lara ce ne andiamo. Festeggiate voi due!”

“Federica, non osare fare una cosa del genere! Non rispondo delle mie azioni!”

“E invece sì!” ha sbottato lei, uscendo dalla stanza.

Tutti invidiavano Federica. Un marito bellissimo e di successo, un appartamento subito dopo il matrimonio. E la suocera… sembrava una donna d’oro. Federica si vantava al lavoro:

“Immaginate, Loredana ha insistito perché Igor mi comprasse una pelliccia. Ha detto: ‘Alla fermata hai freddo!’ Che premura!”

“Ci porta sacchetti interi di spesa. Guarda cosa manca e lo compra lei!”

“Per il mio compleanno, l’ultimo iPhone! Ha detto: ‘Era ora che ti rinnovassi.’ Una suocera da sogno!”

Quando Federica è rimasta incinta, la suocera è diventata una dea. Prenotava i migliori dottori, portava frutta di qualità, vestiti caldi, vitamine.

Ma appena è nata Lara, tutto è cambiato.

La suocera veniva ogni giorno. La lavava, la nutriva, controllava tutto.

“Hai poco latte. Perché non ti impegni!”

“Mi sto impegnando!” rispondeva Federica, quasi in lacrime.

“Sì, certo! Sei una dormigliona. Ecco perché crolli dalla stanchezza!”

Igor chiese alla madre di venire meno spesso. Si offese. Cominciarono le chiamate, cento al giorno:

“Come sta Lara? Cosa ha mangiato? Come ha dormito?”

“Non dimenticare di aerare la stanza! Ma non farle prendere freddo!”

“Come hai fatto il purè? Senza grumi?”

Federica cominciò a odiare piano piano quell’affetto. Non la ascoltavano, non la rispettavano. Per loro era solo la tata della nipote.

Un giorno, dopo l’ennesima lezione sulla pappa, Federica scoppiò:

“Lasciatemi in pace!”

“E io non ho intenzione di andarmene!” rispose secca la suocera. “Di te non mi importa. Mi importa solo di Lara! E ti controllerò, che ti piaccia o no!”

Un’ora dopo, Federica uscì con la bambina. Passando davanti a una farmacia, ricordò di dover comprare il disinfettante. Ha bloccato il passeggino all’ingresso, è corsa dentro un attimo… e quando è uscita, il passeggino non c’era più.

Il mondo le è crollato addosso.

Urla, lacrime, gente, polizia… Igor è arrivato di corsa mezz’ora dopo.

E poi, la chiamata di sua madre:

“Figlio, dove sei?”

“Mamma?” faticava a respirare.

“Ho trovato Lara. Era da sola! Come puoi fidarti di Federica con la bambina?!”

“Arrivo!” ha detto lui, secco.

“Dormigliona, non piangere. Tutto a posto. Lara è da me.”

“Da tua madre?!” Federica è impallidita. “Lei… è stata lei?”

“Sì.”

Sono partiti. La litigata è stata terribile. La suocera si giustificava:

“Volevo darle una lezione. Così impara come si cura una bambina!”

“Una lezione?!” Igor era furioso. “E se fossimo andati alla polizia? Capisci cosa hai fatto?!”

“Non mi importa! Volevo il suo bene!”

“E invece è andata come al solito.”

Federica era gelida:

“Non perdonerò. Non chiamare. Non avvicinarti a noi. Per Lara, la nonna non esiste.”

E così è rimasto. La suocera non si fa più vedere. Non può chiamare: il numero è bloccato. Federica, se la incrocia per strada, porta via la bambina dall’altro lato.

Tra poco Lara compie tre anni. Per lei, la nonna è solo un’estranea.

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