Ho trovato tua figlia per strada

**Trovai tua figlia per strada**

Igor stava tornando dal lavoro quando il telefono squillò. Diede un’occhiata rapida allo schermo: era sua madre.

«Figliolo, dove sei?» La voce di Valentina era così allegra che il cuore gli fece un balzo.

«Sto tornando, mamma. È successo qualcosa?»

«Vieni qui. Ti stiamo aspettando», rispose lei con vivacità.

«Noi? Chi siamo?» chiese Igor, confuso.

«Vieni e vedrai», insistette lei.

«Arrivo», borbottò lui, chiudendo la chiamata.

Venti minuti dopo, entrò nell’appartamento della madre. Aprì la porta del salotto e si bloccò: sul divano, sua madre cullava sua figlia, Lara.

«Caterina, oggi ho visto mia madre», iniziò quella sera, avvicinandosi alla moglie.

«E quindi?»

«Mi ha chiesto se può venire al compleanno di Lara…»

«No», tagliò corto Caterina, senza voltarsi.

«Ascolta, forse è il momento di perdonarla. Sono passati due anni…»

«Per te sono passati. Per me sono solo due anni, e ricordo ogni giorno! Quello che ha fatto, non lo dimenticherò mai.»

«Caterina, le manca la nipote. Si è scusata… Viviamo una volta sola. Lascia che venga.»

«No!» gli occhi di lei lampeggiarono. «Non voglio vederla!»

«Io, invece, sì! È mia madre, tra l’altro! E, a dirla tutta, voi due avete sbagliato entrambe. Perché solo lei deve pagare?»

«Quindi, la colpa è mia? Bene. Falla venire. Noi, io e Lara, ce ne andiamo. Festeggiate pure voi due!»

«Caterina, non osare! Non rispondo delle mie azioni!»

«Oh, sì che oserò!» ribatté lei, uscendo dalla stanza.

Un tempo, tutti invidiavano Caterina. Un marito bello e di successo, un appartamento regalato subito dopo il matrimonio. E la suocera… sembrava una donna d’oro. Caterina si vantava al lavoro:

«Immagine, Nina insistette che Igor mi comprasse una pelliccia. Disse: “Alla fermata dell’autobus soffri il freddo!” Che premura!»

«Ci porta la spesa a sacchi interi. Guarda lei cosa manca e ordina tutto.»

«Per il mio compleanno, l’ultimo iPhone! Disse: “Era ora di un aggiornamento.” Una suocera da sogno!»

Quando Caterina rimase incinta, la suocera si trasformò in una dea. Prenotava i migliori dottori, portava frutti pregiati, vestiti caldi, vitamine.

Ma quando nacque Lara, tutto cambiò.

La suocera veniva ogni giorno. La lavava, la nutriva, controllava tutto.

«Hai poco latte. Perché non ti impegni!»

«Mi sto impegnando!» rispondeva Caterina, quasi in lacrime.

«Davvero? Sei una dormigliona. Ecco perché sbadigli sempre!»

Igor chiese alla madre di venire meno spesso. Si offese. Iniziarono le chiamate, cento al giorno:

«Come sta Lara? Cosa ha mangiato? Come ha dormito?»

«Non dimenticare di arieggiare. Ma non farle prendere freddo!»

«Hai fatto la pappa? Senza grumi?»

Caterina cominciò ad odiare quel controllo silenziosamente. Non veniva ascoltata, né rispettata. Per loro, era solo la serva della nipote.

Una volta, dopo un’altra lezione sul brodo, Caterina esplose:

«Lasciatemi in pace!»

«E chi ti ha detto che me ne vado?» rispose secca la suocera. «Non mi importa di te! Mi importa solo di Lara! E ti controllerò, che ti piaccia o no!»

Un’ora dopo, Caterina uscì con la figlia. Passando davanti alla farmacia, ricordò di dover comprare il disinfettante. Fermò il passeggino all’ingresso, entrò veloce… ma quando tornò, il passeggino era sparito.

Il mondo le crollò addosso.

Urla, lacrime, gente, polizia… Igor arrivò dopo mezz’ora.

Poi, una chiamata di sua madre:

«Figliolo, dove sei?»

«Mamma?» ansimò lui.

«Ho trovato Lara. Era tutta sola! Come puoi fidarti di Caterina con la bambina?!»

«Sto arrivando!» sbottò.

«Caterina, non piangere. Tutto bene. Lara è con mia madre.»

«Con tua madre?!» Caterina impallidì. «Lei… l’ha fatto apposta?»

«Sì.»

Andarono da lei. La lite fu tremenda. La suocera si giustificò:

«Volevo darle una lezione! Così impara a badare a una figlia!»

«Una lezione?!» Igor era furioso. «E se avessimo chiamato la polizia? Capisci cosa hai fatto?!»

«Non mi importa! Volevo il meglio!»

«Ed è andata come al solito.»

Caterina era gelida:

«Non perdonerò. Non chiamate più. Non avvicinatevi a noi. Per Lara, non hai mai esistito.»

E così vivono. La suocera non si fa più vedere. Non può chiamare: il numero è bloccato. Se Caterina la incrocia per strada, allontana Lara.

Tra poco, Lara compirà tre anni. Per lei, la nonna è una sconosciuta.

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