I suoceri hanno abbandonato mia madre al ristorante per non pagare il conto, ma lei aveva un piano di vendetta geniale.

I genitori di mio marito hanno abbandonato mia madre al ristorante per non pagare il conto ma lei aveva un piano di vendetta geniale.
I suoceri consideravano sempre pagare il conto qualcosa di umiliante, come se potesse macchiare la loro “reputazione”.
Ogni cena di famiglia si trasformava nello stesso assurdo spettacolo: si battevano le tasche, fingevano stupore e giuravano di aver dimenticato il portafoglio a casa.
Allinizio cercavo di scusarli, attribuendolo al caso. Ma col tempo divenne chiaro: era pura avarizia.
Pensavano semplicemente che i “meno abbienti” avrebbero pagato per loro.
Ma mia madre? Lei non casca in questi trucchetti.
Non ha borse costose né gioielli luccicanti, ma è fiera, intelligente e, soprattutto, non si lascia manipolare da chi crede che i soldi li rendano superiori.
Nonostante la loro ricchezza, avevano unabitudine che mi faceva impazzire: non pagavano mai la loro parte al ristorante.
Lhanno fatto di nuovo, mi lamentai con mio marito Dario dopo che i suoi genitori erano scappati dal ristorante mentre lui era in bagno, lasciandoci un conto di 280 euro. Tuo padre ha addirittura finto una chiamata!
Dario sospirò e tirò fuori la carta:
Lo so, lo so. Loro hanno sempre fatto così.
Ma hanno più soldi di quanti ne possano spendere! La borsa di tua madre costa più del nostro affitto!
Ho provato a parlargliene. Per loro queste cifre non contano nulla perciò non capiscono il problema.
Col tempo divenne routine: piatti raffinati, vini pregiati e, puntualmente, le stesse scuse.
Oddio, ho dimenticato il portafoglio! esclamava sua madre, battendo sulla sua borsa firmata.
Devo rispondere a una chiamata urgente, borbottava il padre, dirigendosi verso luscita.
Persino Tommaso, il fratello di Dario, e sua moglie Ginevra avevano ereditato questa “tradizione familiare”, diventando abili fuggitivi al momento del conto.
Nessuno diceva loro niente. Né gli amici che lasciavano col cerino in mano, né i colleghi che ne parlavano sottovoce.
Poi arrivò linvito.
Mamma vuole festeggiare il suo sessantesimo in quel ristorante toscano in centro, mi disse Dario un giorno. Lo ha accennato ieri. Vuole invitare tutta la famiglia.
Quando? chiesi, sentendo il portafoglio raggrinzirsi nella borsa.
Venerdì prossimo. La buona notizia è che noi non ci saremo, perché saremo fuori per il weekend. Ma visto che mancheremo, vogliono invitare tua madre.
Rimasi di ghiaccio:
Mia madre? Perché?
Dice che vuole conoscerla meglio.
Capii subito che era una trappola.
Mia suocera non aveva mai mostrato interesse per mia madre. Anzi, aveva più volte sottolineato che “non avevano nulla in comune”.
Era fin troppo ovvio.
Ma non potevo fermarla: il viaggio con Dario in Grecia per il nostro anniversario era prenotato da mesi e non si poteva annullare.
Devo avvertire mamma, dissi, afferrando il telefono.
Mia madre rispose al terzo squillo:
Ciao, tesoro! Come stai?
Mamma, i genitori di Dario vogliono invitarti al compleanno di sua madre
Sì! Mi ha scritto unora fa. Non vedo lora!
Mi gelò il sangue.
Mamma, devo dirti una cosa su di loro
Le raccontai dei loro trucchi: come sparivano sempre, lasciando il conto agli altri. Mi arrabbiai persino mentre glielo spiegavo.
Ma lei rise soltanto:
Oh, tesoro, non ti preoccupare.
Mamma, sono seria. Ordineranno i piatti più costosi e svaniranno, come sempre.
Non temere, rispose serena. Il vostro viaggio è importante. E un compleanno è una volta sola. Ci andrò.
Ma
Me la caverò.
Appesi e mi voltai verso Dario:
Credo non mi abbia creduta Sta andando dritta nella trappola.
Magari stavolta non lo faranno, provò a calmarmi lui. È pur sempre un compleanno.
Ci guardammo. E lo sapevamo entrambi: improbabile.
La sera della cena, io e Dario eravamo già in un accogliente hotel a tre ore di distanza.
Passai la notte a controllare il telefono, aspettando una chiamata disperata di mia madre. Ma niente.
Al mattino, solo un messaggio: “Serata meravigliosa. Chiamami quando torni.”
Non vedevo lora di scoprire tutto.
Allora? le chiesi appena rientrata, senza neanche salutare. Comè andata?
È stata una serata interessante, cominciò.
Mi raccontò che tutto era filato liscio come al solito.
I suoceri erano arrivati splendenti come star del cinema. Tavolo migliore, vista sul giardino e pianista.
Hanno ordinato di tutto, tesoro. Antipasti, vini dalla “cantina segreta”, bistecca di Chianina con foglie doro.
E tu?
Io? Solo pasta e acqua. Non avevo fame.
Brava. Danni ridotti al minimo.
E poi?
Quando è arrivato il conto, è cominciato lo spettacolo. Tua suocera “si è ricordata” di aver lasciato la borsa a casa. Suo marito ha detto che il portafoglio era in macchina.
Lo sapevo! gemetti.
Il fratello di Dario ha “ricevuto una chiamata dalla babysitter”. Uno dopo laltro, sono spariti. Mi hanno lasciata sola con un conto di 1400 euro.
Mamma! Non avrai pagato?!
Certo che no, rispose calma. Ho ordinato un dolce.
COSA?!
Soufflé al cioccolato. E un bicchiere del Porto più caro. Il cameriere era perplesso, ma ho sorriso: “Stiamo festeggiando, no?”
Rimasi senza parole.
Ma se non hai pagato e loro sono scappati, come è finita?
Ho chiesto di chiamare il direttore. Roberto. Te lo ricordi.
Roberto? Della scuola dove insegnavi?
Proprio lui! Quel ragazzino che mi portava una mela ogni mattina. Ora ha tre ristoranti.
Mia madre aveva insegnato per 30 anni. E a quanto pare, tra i suoi ex allievi cera gente influente.
Abbiamo parlato. Gli ho spiegato la situazione. Lui ha solo riso.
Già intuivo la conclusione.
Abbiamo architettato un piano. Roberto ha chiamato i tuoi suoceri e, con estrema educazione, li ha informati che avevano dimenticato di pagare. Li ha pregati di tornare. Altrimenti, avrebbe chiamato la polizia per tentato furto di prestazione.
Glielha detto proprio così?!
Sì, e ha messo il vivavoce. Tuo suocero borbottava del bancomat. E Roberto ha risposto: “Perfetto, aspettiamo.”
Sono tornati?
Come cani bastonati! rise mia madre.
Tua suocera era pallida come un cencio. Ma cosa potevano dire? Li avevano beccati.
E il conto?
Roberto ha aggiunto un 25% “per il disturbo”. Totale: poco più di 1800 euro.
Prima rimasi muta, poi scoppiai a ridere:
Mamma, sei uneroina!
E sai qual è la ciliegina sulla torta? Stam

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