Il Biglietto che Ha Cambiato Tutto: Una Storia Scolastica di Amore e Invidia

La letterina che ha cambiato tutto: una storia scolastica d’amore e invidia

Luca stava aprendo il suo zaino come al solito quando, tra i quaderni, notò un foglietto piegato. Lo aprì con curiosità e sentì un tuffo al cuore:
«Ciao! Mi piaci molto. Se vuoi incontrarci, ti aspetto oggi alle quattro dietro la scuola».

Il ragazzo rimase sorpreso, persino confuso. Non aveva idea di chi avesse potuto scrivergli.
Ma la curiosità fu più forte. Alle quattro in punto era già nel posto stabilito. E all’improvviso… vide Giulia. La timida, riservata ragazza nuova.

— Sei stata tu a scrivermi? — chiese con cautela.
— Cosa? — Giulia sembrò stupita, come se non capisse. — Io? Ma no!

— Allora perché sei qui? Mi stavi aspettando?
— Ehm… Beatrice mi ha detto che ti piaccio… — mormorò Giulia, arrossendo fino alle orecchie.

Luca corrugò la fronte. La situazione si faceva sempre più strana.

Il trasloco che ha cambiato tutto
Giulia si era trasferita in un altro quartiere con i genitori quando avevano comprato un appartamento più grande. Anche se la nuova casa era più comoda, la sua vecchia scuola era lontana. I genitori insistettero: se c’era una scuola proprio davanti a casa, avrebbe studiato lì.

Giulia fece resistenza. In terza media, cambiare classe quando i gruppi erano già formati era spaventoso. Ma nessuno la ascoltò.

— Ti farai amici! — disse la mamma. — Sei una ragazza socievole!

Peccato che la mamma si sbagliasse. Giulia aveva sempre avuto difficoltà a legare con gli altri. E nella nuova scuola non riuscì a inserirsi subito.

All’inizio, i compagni mostrarono interesse, ma lei rispondeva in modo distaccato, timida, evitando lo sguardo. Presto iniziarono a ignorarla.

Giulia non se la prendeva—era semplicemente diversa. Silenziosa, prudente, osservava di nascosto un ragazzo: Luca. Divertente, aperto, il preferito della classe.

Le piaceva. Tantissimo. Ma non osava neanche pensare di parlargli.

L’invidia tra i banchi di scuola
Lo notò Beatrice—una ragazza carismatica e sicura di sé. Lei aveva sempre avuto una cotta per Luca, ma tra loro c’era solo amicizia.

Vedendo gli sguardi timidi di Giulia verso Luca, Beatrice provò un fastidio crescente. Decise di metterla in difficoltà.

— Facciamole uno scherzo? — propose alle amiche. — Scriviamo a Luca una lettera anonima da una “segreta ammiratrice”, e a Giulia diremo che lui è interessato a lei. Vediamo come se la cava!

Le amiche inizialmente esitarono, ma alla fine accettarono. Beatrice si avvicinò a Giulia e disse con falsa dolcezza:

— Ho sentito che piaci a Luca. Vuoi che scopra se è vero?

Gli occhi di Giulia si illuminarono. E questo fece infuriare Beatrice ancora di più.

— Ti inviterà a uscire — disse — ma non dirlo a nessuno. Dietro la scuola, alle quattro. Ok?

— Va bene — sussurrò Giulia, felice, emozionata e confusa.

Il finale che nessuno si aspettava
Il giorno dopo, Beatrice infilò la lettera nello zaino di Luca. Lui la lesse—stupito, incuriosito.

Andò all’appuntamento. E vide Giulia. E lei vide lui.

— Sei stata tu a scrivermi?
— No… Mi hanno detto che tu…

Luca capì tutto. Sospirò. Conosceva bene i giochi di Beatrice.

Ma Giulia era lì. Quindi… era vero?

— Se sei qui, significa che ti piaccio? — sorrise.

Giulia arrossì. Voleva scappare. Ma Luca la fermò.

— Visto che ci siamo… Vuoi fare una passeggiata?

Beatrice, che li osservava da dietro l’angolo mentre riprendeva tutto col telefono, rimase senza parole. Non andava come previsto.

Ma la cosa peggiore fu il giorno dopo, quando Giulia e Luca entrarono in classe… insieme. Sorridenti. E si sedettero vicini.

Le conseguenze
— L’hai fatto apposta? Per farmi dispetto? — chiese Beatrice a Luca durante l’intervallo.

— No, sei stata tu a presentarci. Grazie, a dire il vero. Ci troviamo benissimo.

Beatrice non ci credeva. Aspettò che finisse tutto. Che fosse solo un gioco.

Ma passarono i mesi. Stavano insieme. Finirono la scuola. Rimasero una coppia. Poi si sposarono.

E solo allora Beatrice capì definitivamente: il suo scherzo le si era rivoltato contro.

Morale?
Prima di fingere o prendere in giro—pensa. A volte il destino trova il modo di sistemare le cose.

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