**Diario di un Viaggio Inaspettato**
Oggi ho assistito a qualcosa di incredibile sullautobus per Milano. Un cane poliziotto, un pastore tedesco di nome **Lupo**, era seduto tranquillo accanto al suo padrone, lagente **Marco Lombardi**. I passeggeri lo osservavano con curiositàil cane era calmo, quasi assorto nel paesaggio che scorreva oltre i finestrini. Ma tutto è cambiato in un attimo.
A un certo punto, le orecchie di Lupo si sono drizzate. Il suo sguardo si è fatto intenso, come se avesse captato qualcosa di invisibile agli umani. Prima un lieve guaito, poi un balzo improvviso verso il conducente, **Roberto Bianchi**, un uomo sulla cinquantina.
Lupo ha puntato le zampe sul cruscotto, incollando il muso al parabrezza, abbaiando con un tono urgente, quasi disperato. Graffiava la plancia, fissava la strada, poi tornava a guardare Roberto, come se volesse gridare: *Fermati!*
Roberto inizialmente ignorò il canedoveva pensare alla sicurezza dei passeggeri. Ma Lupo non mollava, spingendo con il petto contro il volante, ringhiando, insistendo. E poi Roberto lo vide.
*Madonna Santa!* urlò, schiacciando i freni.
Lautobus si fermò di colpo, con uno stridio di gomme. I passeggeri sobbalzarono, qualcuno gridò. Ma Roberto non li sentivaera paralizzato dalla scena davanti a lui.
Davanti a noi, un incubo: un gigantesco incidente. Auto accartocciate, alcune rovesciate, altre in fiamme. Feriti che si trascinavano sullasfalto, gemiti, lodore acre di benzina e gomma bruciata.
Un attimo di ritardo, e saremmo finiti in mezzo a quel caos. Decine vite, salvate per un pelo.
E tutto grazie a Lupo. Il suo istinto, il suo sesto senso, i suoi abbai disperati. Se non fosse stato per lui
I passeggeri guardavano il cane con gratitudine. Lupo era ancora lì, immobile, gli occhi fissi sulla strada. Marco gli ha accarezzato la testa e sussurrato:
Bravo, Lupo. Ci hai salvato tutti.
*Oggi ho imparato: a volte, le orecchie più umili sentono ciò che i nostri occhi non vedono.*