Il dramma in cucina: come i ripieni hanno spezzato un matrimonio

Scandalo in cucina: come le cannelloni hanno distrutto un matrimonio

Lucia, stanca e sfiancata, tornò a casa dal supermercato con due pesanti buste strette tra le mani. Entrò a fatica in cucina, lasciò cadere le borse sul tavolo e si lasciò cadere su una sedia, cercando di riprendere fiato. L’aria serale del paesino di Castelvecchio era umida, e questo non faceva che aumentare la sua stanchezza.

“Ciao, Lulu, cosa c’è per cena?” disse la voce di Marco, che apparve sulla porta della cucina, strofinandosi le mani in attesa.

“Marco, sono appena arrivata, non ci ho nemmeno pensato,” sospirò Lucia, sentendo la tensione irrigidirle il corpo. “Sono distrutta.”

“E che ne dici di fare delle belle cannelloni?” propose Marco con un sorriso leggero, come se fosse la cosa più semplice del mondo.

Lucia lo fissò, gli occhi pieni di tristezza e rabbia repressa. Rimase in silenzio per un attimo, quasi a raccogliere le forze, poi, all’improvviso, senza nemmeno pensarci, sbottò:

“Sai una cosa, Marco? Dobbiamo divorziare.”

“Cosa? Divorziare? Ma da quando?” Marco si bloccò, il volto contratto nello stupore.

“Per colpa delle tue maledette cannelloni!” gridò quasi Lucia, la voce rotta dall’emozione.

“Per le cannelloni?” Marco la fissò come se avesse perso il senno, incapace di capire cosa le passasse per la testa.

**10 mesi prima**

Subito dopo il matrimonio, Lucia e Marco si sedettero a discutere del bilancio familiare. Sembrava avessero pensato a tutto per rendere la loro vita a Castelvecchio armoniosa.

“Siamo adulti, Lulu, e divideremo le spese a metà,” dichiarò sicuro Marco. “Così eviteremo inutili discussioni.”

“Non so, Marco,” rispose incerta Lucia. “Nel mio primo matrimonio, mio marito si occupava della maggior parte delle spese perché guadagnava di più.”

“E questo ha salvato il vostro matrimonio?” ribatté lui con sarcasmo. “La mia ex spendeva senza criterio, non riuscivo a starle dietro. No, metà e metà, punto.”

Lucia sperava che i loro redditi finissero in un fondo comune, ma Marco la pensava diversamente, con fredda razionalità.

“Per la spesa e le bollette dividiamo tutto,” spiegò. “Il resto lo mettiamo da parte per le emergenze. Possiamo dividerci anche le faccende, ma non stiamo a spaccare il centesimo.”

Questo approccio faceva ribollire Lucia dentro di sé. Le sembrava ingiusto, ma acconsentì, non volendo iniziare la vita coniugale con un litigio. Tuttavia, quando il piano prese forma, la sua pazienza cominciò a cedere. Marco adorava cene abbondanti con carne, salumi e cibo spazzatura, e la cifra che aveva stabilito per la spesa consumava quasi metà dello stipendio di Lucia. Lei, invece, mangiava modestamente—yogurt, frutta, insalatine—e prima spendeva molto meno. Ora i suoi soldi sembravano svanire nel nulla.

“Che strano rapporto,” commentò l’amica Elena, ascoltando Lucia davanti a un caffè. “Tu mangi formaggini e mele, lui ordina pizza e si fa le bistecche, ma pagate uguale?”

“Non mi piace neanche a me,” ammise Lucia, tirando nervosamente un angolo della tovaglia. “Ma ho accettato, e ora non so come uscirne. Praticamente, lui mangia i miei soldi e mette via i suoi.”

“Perché non comprate ognuno quello che mangia? Sarebbe più giusto.”

Lucia ci aveva pensato, ma sperava che fosse Marco a proporlo. Lui, però, era soddisfatto così e non vedeva il problema.

“Che cosa non ti va bene?” si stupiva ogni volta che lei cercava di affrontare l’argomento.

“Non mi va bene che metà del mio stipendio vada nel cibo che scegli tu!” replicava accalorata. “Io mangio molto meno e ora non posso nemmeno comprarmi un rossetto!”

“Eh, Lulu, questa è la vita di coppia, abituati,” la liquidava lui, senza voler approfondire.

“Me l’aspettavo diversa,” rispondeva triste Lucia. “Nel mio primo matrimonio non avevamo questi problemi.”

“Ecco, parli ancora di tuo ex!” sbottava Marco. “Se era così perfetto, perché hai divorziato?”

“Non è stato per i soldi, ma per un suo tradimento,” replicava piano lei, sentendo le parole di Marco colpirla nel vivo.

“Non mi stupisce,” commentava acidamente lui. “Cucini male, la casa è un disastro, e ti lamenti sempre.”

Queste parole la ferivano profondamente. Non si considerava una perfetta massaia, ma si impegnava a tenere la casa in ordine e cucinava ogni giorno. Solo che prima del matrimonio non avevano mai convissuto—si erano frequentati pochi mesi e poi si erano sposati in fretta. Gli incontri a distanza erano sembrati romantici, ma la vita insieme aveva messo in luce tutte le differenze. Lucia amava i piatti di verdure, le frittate e le torte salate, mentre Marco pretendeva ragù, arrosti e lasagne. Aveva cominciato a cucinare per lui separatamente, ma questo rubava tempo e denaro, e le sue critiche accrescevano la sua irritazione.

“Hai quasi quarant’anni e ti lamenti con tua madre perché non so fare le cannelloni?” sbuffava Lucia.

“Non mi lamento, racconto come viviamo,” replicava lui. “Tra l’altro, mia madre cucina meglio, dovresti imparare da lei.”

Lucia sarebbe stata disposta a imparare, se davvero non avesse saputo fare nulla. Ma cucinava bene, semplicemente non condivideva l’ossessione di Marco per il cibo. Aveva provato a parlarne, ma finiva sempre in litigi.

“Dimmi che ti dispiace spendere per la carne!” urlava lui. “Non ti chiedo tartufi, solo un pezzo di maiale al forno!”

“Guarda tu stesso,” cercava di spiegare Lucia. “Spendiamo quasi tutto il mio stipendio in cibo, non riesco nemmeno a mettere da parte per i vestiti!”

“Se il bilanciAlla fine, Lucia capì che non valeva la pena restare in un matrimonio in cui si sentiva sola e sfruttata, e mentre Marco preparava le sue cannelloni, lei prese la valigia e uscì di casa per sempre.

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