Il legame speciale con il nonno della mia mamma

Mia mamma viene dalla Sicilia, dal paese di Montalbano Elicona per l’esattezza. Sono sempre stato molto legato a mio nonno, il padre di mia mamma. Da piccolo, mi portava ovunque con lui, persino al lavoro. Adoravo ascoltarlo mentre raccontava storie, aneddoti e avventure vissute durante la sua vita.

Una volta gli chiesi se avesse mai visto i folletti. Mi rispose di no, ma che aveva incontrato streghe e persino lupi mannari. Non sapevo cosa fossero i lupi mannari, così glielo chiesi. Mi spiegò che erano maghi con il potere di trasformarsi in qualsiasi animale e persino di volare.

Mi raccontò che, dopo il congedo dall’esercito, lavorò come guardiano in alcuni campi di grano a Montalbano Elicona. Il suo compito era sorvegliare i raccolti per evitare furti. Una notte, mentre era di turno, arrivò al terreno verso le nove. Da subito sentì che qualcosa non andava. L’aria era pesante, gelida, e la luna piena illuminava tutto in modo sinistro.

Come sempre, iniziò a perlustrare il campo. Verso mezzanotte, si sedette sulla sua sedia, ma la stanchezza lo sopraffece e un sonno profondo cominciò a prenderlo. In quel momento, capì che qualcosa di brutto stava per accadere. Sentì un brivido scorrergli lungo la schiena, come se qualcosa di invisibile si avvicinasse.

Improvvisamente, udì dei passi tra il grano, come se qualcuno camminasse tra i filari. Afferrò il suo fucile. Essendo un ex militare, sapeva usare le armi, e a quei tempi non c’era molta sicurezza, quindi ognuno doveva badare a sé stesso. Puntò il fucile verso il campo e gridò: «Chi va là?» In risposta, sentì solo delle risate. Le risa si spostavano da una parte all’altra, avvicinandosi sempre di più.

Raccogliendo tutto il coraggio, entrò nel campo con il fucile pronto. Vide allora un maiale correre tra le piante. Pensò fosse un animale qualsiasi e lo inseguì. Quando fu a un passo dall’afferrarlo per la coda, il maiale si alzò su due zampe e continuò a correre. Mio nonno rimase immobile, incapace di credere ai suoi occhi.

Mirò per sparare, ma prima di premere il grilletto, dall’animale spuntarono due ali e, ridendo a crepapelle, si alzò in volo. A quel punto, la paura lo paralizzò completamente. Il fucile gli scivolò dalle mani, cadendogli sui piedi. Il dolore lo riportò in sé. Si fece il segno della croce, raccolse l’arma e corse a casa ancora sotto choc.

Mi disse che fino a quel momento aveva solo sentito parlare dei lupi mannari, ma non avrebbe mai creduto di incontrarne uno. Ancora oggi, quando me lo racconta, la pelle gli si drizza. E io non dubito che abbia visto qualcosa di sovrannaturale… perché quando ne parla, ha lo sguardo perso, come se rivivesse quella notte.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

two × four =

Il legame speciale con il nonno della mia mamma